Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

È noto che i gatti hanno necessariamente bisogno che la loro dieta contenga una quantità sufficiente di proteine animali e, in caso contrario, si hanno conseguenze fatali per la salute dell’animale. Tuttavia, le fonti proteiche non devono necessariamente essere carne o pesce, come dimostra il produttore di mangimi Marsapet con i suoi prodotti a base di insetti.

 

Gli allevamenti intensivi danneggiano l’ambiente

Gli allevamenti intensivi moderni gravano notevolmente sull’ambiente e sul clima in quanto la produzione di carne richiede molto spazio e molta energia. Nel caso degli allevamenti bovini, la situazione è aggravata dal fatto che gli animali emettono, durante la digestione, enormi quantità di metano che sono dannose per il clima.

Da un punto di vista ecologico, ha quindi senso non solo per noi umani, ma anche per i nostri gatti domestici carnivori, affidarsi sempre più, per la propria dieta, ad alternative adeguate piuttosto che alla carne normale.

 

Gli insetti sono fornitori di proteine rispettosi dell’ambiente

Una possibile alternativa alla carne e al pesce nel cibo per gatti sono, per esempio, le larve della mosca soldato nera (Hermetia illucens) che il produttore Marsapet usa per il suo cibo per gatti I love my cat a base di insetti.

Rispetto agli allevamenti classici, l’allevamento delle larve di insetti richiede molto meno spazio, mangime, energia e acqua. Inoltre, le larve non producono metano quando digeriscono il loro cibo quindi anche l’impatto sul cambiamento climatico è notevolmente inferiore.

 

Gli insetti sono una fonte di proteine adatta ai gatti?

Proteggere l’ambiente è, naturalmente, solo un aspetto. Oltre a questo, la maggior parte dei proprietari di gatti dà molta importanza al fatto che il cibo scelto fornisca al loro amico a quattro zampe tutti i nutrienti vitali di cui ha bisogno.

Con il cibo per gatti a base di insetti, non c’è motivo di preoccuparsi a questo proposito perché le proteine degli insetti hanno un valore biologico molto alto e possono vantare un profilo amminoacidico complesso.

In termini di digeribilità, questo fornitore di proteine innovativo non ha nulla da invidiare alla carne e al pesce. Non ci sono quindi svantaggi per i gatti nel passare al cibo con proteine di insetti.

Proteine di insetti per gatti con sensibilità alimentare

Le proteine degli insetti sono addirittura nettamente superiori al pesce e alla carne sotto certi aspetti. Perché non sono solo facili da digerire, ma anche particolarmente ben tollerabili. 

Dato che le larve di insetti non hanno avuto un ruolo significativo nella dieta dei gatti fino ad ora, la proteina ottenuta da esse non ha praticamente alcun potenziale allergico. Ciò rende il cibo per gatti a base di insetti una scelta molto valida soprattutto per gli animali con allergie e intolleranze alimentari.

Inoltre, l’alta digeribilità delle proteine assicura che si generino meno prodotti di scarto del metabolismo quando il cibo viene digerito e in questo modo si alleggerisce il lavoro dei reni, il che è un grande vantaggio soprattutto per i gatti con problemi renali.

 

Cibo per gatti a base di insetti senza cereali I love my cat 

Se ti interessa il cibo per gatti a base di insetti, non puoi non provare i prodotti I love my cat. Il cibo per gatti offerto dal produttore tedesco Marsapet non lascia nulla a desiderare in termini di qualità. Non solo ha una percentuale particolarmente alta di proteine di insetti, ma è anche privo di cereali e di aromi e conservanti artificiali.

I proprietari possono quindi essere sicuri che l’alimento è ben tollerato dal proprio gatto e che è garantito un apporto basato sul fabbisogno di proteine animali di alta qualità e di tutti gli altri nutrienti importanti.

Il prodotto è disponibile sia in forma umida che in forma secca. La gamma comprende anche gustosi bocconcini senza cereali che contengono proteine di insetti come fonte proteica ipoallergenica. Un cambio completo di alimentazione, in cui le altre fonti proteiche come il pesce e la carne vengono definitivamente eliminate, non è quindi un problema.

 

Conclusione

Il cibo con insetti è attualmente poco conosciuto tra gli amanti dei gatti. Tuttavia, visti i numerosi vantaggi che questo fornitore di proteine insolito ha da offrire, ciò cambierà sicuramente in futuro. 

Dopo tutto, le proteine degli insetti possono giovare all’ambiente e al clima, oltre che ai gatti stessi. Nonostante le possibili riserve, i proprietari di gatti dovrebbero quindi affrontare l’argomento con una mente aperta e non escludere fin dall’inizio un cambiamento di dieta a beneficio del loro amico a quattro zampe non appena leggono ‘proteine di insetti’ sulla confezione.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Allevati in passato per la produzione di pellicce, oggi i cincillà sono molto ambiti come animali d’affezione in virtù della spiccata intelligenza e del carattere vivace e socievole. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla cura e l’allevamento di questi affascinanti roditori originari del Sud America.

 

I cincillà sono mammiferi appartenenti all’ordine dei Roditori e alla famiglia dei Cincillidi. Originari del Sudamerica, per sopravvivere ai rigidi inverni del loro habitat naturale (la Cordigliera delle Ande) hanno sviluppato una pelliccia molto morbida e folta che li ha resi per secoli vittime di allevamenti intensivi e mattanze messe in atto dall’industria della pellicceria.

Oggi, fortunatamente, il cincillà è una specie protetta, diffusa e apprezzata in Occidente a partire dagli anni ’90, periodo in cui si affermò come animale domestico docile e mansueto. In questo articolo abbiamo raccolto una serie consigli pratici su come prendersi cura di un cincillà, in modo da rendere la convivenza piacevole e serena sia per lui sia per la sua famiglia.

 

Cincillà: caratteristiche e morfologia

Molti simili agli scoiattoli, i cincillá (o Chinchilla) sono dei simpatici roditori da compagnia di origini sudamericane, che trovano il loro habitat naturale nelle impervie zone d’alta montagna della Cordigliera delle Ande.

In natura esistono solo due specie di cincillà: il Chinchilla lanigera, dalla coda lunga e originario della fascia andina di Bolivia, Perú e Cile; e il Chinchilla brevicaudata, con una coda più corta e dall’aspetto simile a un porcellino d’India.

Il colore originale della pelliccia del cincillà è il grigio, ma in cattività sono state selezionate nuove varietà con colorazioni più particolari come il beige, il wilson white, l’ebony, il pink white, il black velvet, il violet (cincillà viola) e il pastel.

A differenza di altri animali da compagnia morbidosi, come il coniglio e il criceto, è molto longevo e, se ben allevato e accudito, può vivere anche fino a vent’anni. Inoltre, sono molto resistenti alle malattie e raramente sviluppano patologie gravi, fatta eccezione per qualche lieve problematica a livello gastro-intestinale.

Possono raggiungere un peso massimo di 800 grammi e una lunghezza di circa 26 centimetri, escludendo la coda che in genere è lunga 10-15 cm. Il mantello è particolarmente folto e morbido, mentre il muso presenta una forma conica, con occhi rotondi di colore rosso o marrone e orecchie piccole che ricordano quelle di un topo da compagnia. Pur essendo animali notturni, hanno una vista molto scarsa e utilizzano prevalentemente il senso dell’olfatto e dell’udito.

 

Cincillà: carattere e temperamento

Oltre alle dimensioni contenute, i cincillà si fanno apprezzare per il loro carattere molto dolce e mansueto, caratteristica che li rende adatti anche alle famiglie con bambini piccoli.

Difficilmente si infastidiscono e solo raramente cercano di mordere, ma anche quando lo fanno – magari perché si sentono minacciati o vogliono giocare – non riescono a fare davvero male.

Dal momento che questi simpatici roditori sono soliti arrampicarsi su sentieri sconnessi e pareti rocciose, anche in casa si dimostrano molto attivi e vivaci, ragion per cui nella gabbia dovranno esserci tutti gli elementi che consentano loro di dare libero sfogo alla loro indole “sportiva”.

Se abituati al contatto umano, tendono ad arrampicarsi sulle braccia e il collo del padrone senza esitazione, riuscendo a spiccare grandi salti anche da altezze notevoli.

Come allevare il cincillà in casa

Quando si decide di adottare un cincillà domestico bisogna innanzitutto prestare attenzione ai colpi di calore che possono essere fatali per questi piccoli roditori.

Pertanto, le gabbie per i cincillà andrebbero posizionate in una zona della casa abbastanza fresca e asciutta, in cui la temperatura sia compresa tra 18 e 25°C, ricordando che questi animali non tollerano le correnti d’aria né l’esposizione diretta alla luce del sole.

In caso di pericolo o quando sono spaventati da qualcosa, tendono a perdere parecchi peli, quindi meglio attrezzarsi con un buon levapelucchi o una spazzola elettrostatica per evitare di ritrovarsi con mobili e divani ricoperti di pelliccia.

Tornando alla gabbia per cincillà, è molto importante che sia abbastanza spaziosa e dotata di ripiani interni disposti in modo tale da consentire la massima libertà di movimento.

Sul fondo è opportuno sistemare una lettiera in truciolato o pellet di origine vegetale, evitando tassativamente la sabbia assorbente e quella utilizzata solitamente per i gatti perché il pulviscolo prodotto potrebbe irritare gli occhi e le vie respiratorie dell’animale.

Ovviamente, non dovranno mancare una ciotola per il cibo, un beverino a goccia da riempire tutti i giorni e una rastrelliera per i foraggi.

 

Alimentazione del cincillà

I cincillà sono animali esclusivamente erbivori e non granivori, quindi non potrete dargli né semi né cereali. La loro dieta dovrà essere costituita per il 75% da fieno e per il 25% da cibo secco (pellet ed erbette essiccate, come menta, ortica, fiori di malva, foglie di betulla, melissa e avena verde).

Inoltre, dal momento che digeriscono con facilità i vegetali ad alto contenuto di fibre e bassa percentuale d’acqua, di tanto in tanto gli si può offrire una piccola quantità di cibo fresco come trifoglio, cicoria, zucchine, radicchio rosso e sedano.

Per quanto riguarda la frutta, sempre in piccole quantità, sarà possibile integrare la dieta del roditore con dei pezzetti di mela senza semi, fragola, ananas, banana, papaya e mirtilli.

Per comodità si può anche acquistare un mangime per cincillà presso un qualsiasi pet shop ben fornito.

 

Cincillà: prezzo e salute

In linea di massima il prezzo di un chinchilla oscilla tra 70 e 120 euro, ma molto dipende dal tipo di esemplare e dal colore del mantello.

Se, invece, vogliamo acquistare una coppia composta da una femmina e un maschio, è opportuno considerare la castrazione del maschio per evitare di ritrovarsi la casa invasa da cuccioli di cincillà.

L’intervento, meno invasivo e pericoloso rispetto alla sterilizzazione della femmina, ha un costo che va dai 60 ai 100 euro, a discrezione del veterinario, cui aggiungere la spesa per eventuali farmaci e terapie necessarie.

Come per qualsiasi altro animale domestico, anche la salute del nostro cincillà va preservata e tenuta sotto controllo attraverso delle visite mediche periodiche. A tal proposito, un’attenzione particolare va riservata ai denti che, essendo a radice aperta, crescono di continuo, anche fino a 30 cm al giorno.

Pertanto, sarebbe opportuno acquistare un blocchetto di legno (o materiali simili) in modo che l’animale possa sempre rosicchiare qualcosa per mantenere la dentatura della giusta lunghezza.

Infine, ricordiamo che il cincillà non necessita di particolari vaccinazioni, ma solo di una visita veterinaria almeno due/tre volte l’anno per verificare il suo stato di salute generale.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Guinzagli Per Gatti – Opinioni, Analisi e Guida all’Acquisto

 

È opinione comune che il guinzaglio sia un accessorio dedicato esclusivamente ai cani, ma non è così. Anche i gatti amano passeggiare all’aperto e offrirgli questa opportunità in sicurezza è possibile proprio grazie al guinzaglio, che in genere prevede l’abbinamento a una pettorina. Ma come scegliere quello giusto? Per scoprirlo non vi resta che leggere il nostro articolo sull’argomento, ma prima ecco una piccola anticipazione dei migliori prodotti disponibili online: RabbitGoo Pettorina con Guinzaglio è realizzata in Air Mesh traspirante che la rende fresca e confortevole anche durante la stagione estiva, mentre il Set Pettorina e Guinzaglio Lianzimau è provvisto di strisce riflettenti per segnalare la presenza dell’animale in condizioni di scarsa visibilità.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori guinzagli per gatti – Classifica 2024

 

Oltre ai pet shop sotto casa, ci sono tanti siti di e-commerce dove acquistare online guinzagli e pettorine a prezzi bassi e scontati, ed è proprio qui che abbiamo trovato gli otto migliori guinzagli per gatti del 2024. Leggete la recensione che ne abbiamo fatto e confrontate i prezzi per capire quale possa essere quello più adatto alle esigenze del vostro felino.

 

1. RabbitGoo Pettorina per Gatti con Guinzaglio

 

Ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica dei guinzagli per gatti più venduti è il modello a pettorina scapolare proposto da RabbitGoo, studiato per non ledere la postura del micio né esercitare una pressione eccessiva sui punti più delicati come il collo e sotto le ascelle.

Molto facile da far indossare grazie alle quattro cinghie regolabili, è dotato di due fibbie a scatto in polipropilene che, oltre a essere molto facili da aprire e chiudere, sono anche più sicure poiché una volta chiuse è difficile che si aprano da sole.

Il comfort è garantito dalla realizzazione in tessuto Air Mesh traspirante che aiuta a regolare la temperatura corporea sia quando fa caldo sia durante le giornate più fredde.

L’unica pecca, secondo i pareri di alcuni padroni, è che la taglia XS risulta troppo grande per i cuccioli e i gatti di piccola taglia, anche se crescendo arriveranno sicuramente a riempirla.

 

Pro

Praticità: Le quattro fibbie regolabili permettono di adattare l’imbracatura al conformazione fisica del gatto, mentre le fibbie a clip assicurano maggiore resistenza alla pressione data dal tirare.

All season: Il tessuto Air Mesh con cui è realizzata offre il doppio vantaggio di essere imbottito ma anche traspirante, rivelandosi quindi adatto per tutte le stagioni.

Colori: La disponibilità di dieci differenti colorazioni tra cui scegliere permette di non rinunciare allo stile nemmeno quando si porta il micio a spasso.

 

Contro

Taglie: La pettorina calza abbastanza larga anche scegliendo la misura più piccola, risultando quindi poco indicata per i cuccioli e i gatti di piccola taglia.

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2. Lianzimau Set Pettorina e Guinzaglio per Gatti Regolabile

 

Tra le offerte più convenienti del momento si colloca anche questo elegante set pettorina e guinzaglio a marchio Lianzimau, disponibile in dodici tonalità differenti per adattarsi allo stile e ai gusti di tutti i proprietari di gatti.

Gli acquirenti sostengono che questa imbracatura risulta molto comoda grazie alla trama a rete traspirante che lascia respirare la pelle, e alla morbida imbottitura che trattiene il calore nelle fredde giornate invernali. Per migliorare il livello di sicurezza durante le passeggiate all’aperto, il modello è anche dotato di strisce riflettenti che rendono il gatto visibile al buio.

Non mancano all’appello la clip alla quale agganciare il guinzaglio coordinato nei colori e la chiusura con velcro che ferma in maniera salda la pettorina al corpo dell’animale, permettendo di regolare la vestibilità in base alla sua corporatura.

 

Pro

Confortevole: L’imbracatura è realizzata in materiale traspirante e imbottito nella zona del petto per offrire il massimo comfort in ogni periodo dell’anno.

Visibilità: Questa pettorina porta la sicurezza a un livello superiore in quanto dotata di strisce riflettenti che segnalano la presenza del gatto in condizioni di scarsa illuminazione.

Rapporto qualità/prezzo: Viene proposta a un prezzo accessibile e conveniente nonostante la buona qualità complessiva.

 

Contro

Cedevole: Il tessuto è molto propenso ad allargarsi con l’uso, salvo restringersi nuovamente durante i successivi lavaggi in lavatrice.

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3. AeitPet Guinzaglio per Gatti con Pettorina Regolabile in Maglia Traspirante

 

La pettorina con guinzaglio per gatti proposta da AeitPet presenta un design ergonomico che avvolge delicatamente il corpo dell’animale, senza dargli fastidio né ostacolarne i movimenti.

È realizzata con un tessuto traspirante rinforzato nella zona del petto che lascia evaporare rapidamente l’umidità corporea garantendo un microclima ideale durante le calde giornate estive.

Grazie a un’equa distribuzione del carico sul torace e sul dorso previene il soffocamento qualora il micio dovesse tirare troppo il guinzaglio, ma rimane comunque abbastanza aderente da impedirgli di fuggire.

Inoltre è disponibile in cinque misure (dalla XS per i cuccioli, alla XL per i gatti di grossa stazza) in modo da individuare facilmente quella più adatta al proprio pet, scelta che viene ulteriormente agevolata dalla tabella guida messa a disposizione dall’azienda, che indica le misure in centimetri corrispondenti a ciascuna taglia.

 

Pro

Struttura: La forma della pettorina è ergonomica e avvolge uniformemente il torace del gatto, senza dargli fastidio né intralciarlo nei movimenti.

Per tutte le stagioni: Il design a rete rende l’imbracatura molto fresca d’estate e protettiva durante i periodi più freddi dell’anno.

Taglie: Ce ne sono cinque a disposizione (dalla XS alla XL) e l’azienda offre anche una tabella con le corrispondenze in centimetri per individuare facilmente la misura giusta.

 

Contro

Pulizia: L’unico punto a sfavore è che rimangano parecchi peli attaccati sotto l’imbracatura, rendendola di conseguenza più complicata da pulire.

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4. Crea Pettorina per Gatti Ultra Leggera con Guinzaglio Clea

 

Pur essendo simile al modello precedente, la pettorina Clea risulta più leggera e meno ingombrante per evitare di stringere troppo il corpo del felino.

Per lo stesso motivo, si rivela particolarmente indicata per i cuccioli e i gatti di piccola taglia anche perché rimane comoda e morbida sulla pelle, evitando che l’animale la percepisca come una costrizione.

Inoltre risulta molto facile da infilare e togliere: basta appoggiare l’imbracatura a terra, con le fibbie rivolte verso il pavimento, posizionare zampe del gatto nei due fori e far scorrere la pettorina verso l’alto, assicurandola alla schiena tramite la pratica chiusura a velcro.

Completano la dotazione due clip a D a cui agganciare il guinzaglio lungo per gatti incluso nel prezzo e la fibbia a sgancio rapido che permette di togliere l’imbracatura in modo semplice e veloce, anche con una sola mano.

 

Pro

Antisoffocamento: La particolare struttura della pettorina Clea distribuisce uniformemente la pressione sul torace dell’animale, evitando di soffocarlo in caso di strattoni improvvisi.

Materiali: Il tessuto con cui è realizzata risulta molto leggero e altamente traspirante per offrire il massimo comfort ai gatti di tutte le razze e di ogni età.

Facile da indossare: Gli agganci sono pratici e veloci da aprire e chiudere, mentre le due fibbie laterali regolabili consentono di adattare l’imbracatura alla circonferenza del busto senza alcuna difficoltà.

 

Contro

Taglie piccole: Tra le misure disponibili manca la XL, quindi se avete un Maine Coon o un gatto di grandi dimensioni questa pettorina non va bene.

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5. RabbitGoo Pettorina con Guinzaglio per Cuccioli e Gatti Extra Piccoli

 

Per portare a spasso il gatto con il guinzaglio è necessario abituarlo fin da cucciolo a indossare la pettorina, scegliendo un modello adatto alla sua tenera età in modo da rendere l’addestramento più semplice e facilmente gestibile.

Tra i migliori modelli disponibili online segnaliamo l’imbracatura antifuga proposta da RabbitGoo, che consente al padrone di tenere sotto controllo il gattino, impedendo che la pressione esercitata dalla sua spinta provochi dolorose lesioni al collo o al torace.

Le tre misure disponibili si adattano alla conformazione dei cuccioli di qualsiasi razza, offrendo l’ulteriore vantaggio di poter regolare la vestibilità attraverso le cinghie laterali e la chiusura a velcro, in modo da poter utilizzare la pettorina fino a quando il micio avrà raggiunto i tre chilogrammi di peso.

La maggior parte degli acquirenti si è detta soddisfatta sia del design comodo e resistente del modello sia delle tante colorazioni messe a disposizione dall’azienda, grazie alle quali il proprio micetto potrà sfoggiare un look trendy e alla moda.

 

Pro

Pratica: Grazie al design step-in, la pettorina per cuccioli RabbitGoo si rivela facile da indossare e da togliere.

Regolabile: La chiusura a velcro e le fibbie laterali ne consentono un’agile regolazione, in modo che il gattino possa stare comodo durante la passeggiata.

Confortevole: Grazie ai bordi morbidi e all’imbottitura in Air Mesh traspirante non provoca irritazioni a contatto con la pelle e risulta molto confortevole anche durante il periodo estivo.

 

Contro

Guinzaglio: Rispetto all’imbracatura la qualità del guinzaglio è più scarsa, per cui dubitiamo che potrete continuare a usarlo una volta che il gatto avrà raggiunto l’età adulta.

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6. Supet Imbracatura e Guinzaglio per Gatti con Cinturino Riflettente

 

La pettorina con guinzaglio Supet è pensata per i gatti di taglia media in quanto proposta in due taglie: la S adatta agli esemplari con circonferenza del torace compresa tra 35 e 40 cm, e la M per i felini con una misura toracica da 44 a 50 cm.

L’imbottitura all’altezza del petto protegge l’animale in caso di urti e attriti, mentre gli inserti catarifrangenti riflettono la luce in condizioni di scarsa illuminazione per garantire una buona visibilità durante le passeggiate notturne.

La chiusura a velcro e le fibbie regolabili permettono di regolare l’imbracatura in modo che si adatti perfettamente al corpo del gatto, e grazie all’ampio anello a D posto sul dorso si potrà fissare il guinzaglio fornito in dotazione o qualsiasi altro modello provvisto di moschettone.

Sui lati troviamo una simpatica decorazione a forma di osso che arricchisce il design del modello, disponibile però nella sola variante nera.

 

Pro

Completo: Oltre alla pettorina, il set proposto da Supet include anche un guinzaglio in nylon lungo 140 cm, abbastanza spesso e robusto da resistere anche alla forza di trazione dei gatti di grandi dimensioni.

Fibbia e velcro: Grazie a questi due elementi sarà possibile fissare l’imbracatura saldamente al gatto senza pericolo che possa liberarsi e fuggire.

Pulizia: A conferma della buona qualità dei materiali scelti per la sua realizzazione, la pettorina può essere lavata in lavatrice a basse temperature senza pericolo che il tessuto si restringa o perda di consistenza.

 

Contro

Colori: Presenta un design accattivante e moderno che in molti hanno gradito, peccato però che sia disponibile nella sola colorazione nera.

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7. Ducomi Guinzaglio per Gatti Regolabile in Nylon Silvestro

 

Silvestro, il celebre gatto nero che Friz Freleng fece debuttare il 24 marzo 1945 nel cortometraggio Life with Feathers, ha dato il nome a questa pettorina a H con guinzaglio realizzata in nylon.

Regolabile a livello del collo e del petto, si adatta facilmente alla morfologia dell’animale, dimostrandosi molto resistente sia ai morsi sia agli affilati artigli dei felini nonostante il peso contenuto di soli 250 grammi.

Questa tipologia di pettorina viene proposta in un’unica misura poiché la regolazione del girocollo va da 10 a 20 cm e quella del busto da 16 a 30 cm; quindi, facendo una comparazione con gli altri modelli, copre le taglie S, M e L.

Inoltre, quando non è in uso, si può piegare o arrotolare facilmente su se stessa per trasportarla agevolmente durante gli spostamenti, arrivando a occupare pochissimo spazio in tasca o nella borsa.

 

Pro

Taglia unica: Con la pettorina Silvestro di Ducomi non correrete il rischio di sbagliare misura, perché disponibile in un’unica taglia che copre dalla S alla L.

Pieghevole: È facile da trasportare e da riporre anche in spazi molto ristretti grazie alla struttura morbida e flessibile che permette di piegarla o arrotolarla agevolmente.

Resistente: Sia l’imbracatura sia il guinzaglio sono realizzati in nylon, un materiale di notevole resistenza che manterrà nel tempo le sue caratteristiche qualitative e funzionali.

 

Contro

Design minimal: Il modello non brilla sul fronte dell’estetica perché composto da tre semplici cinturini che vanno a legare il gatto, ma a questo prezzo non si poteva pretendere di più.

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8. Dotoner Set Pettorina e Guinzaglio per Gatti Ultraleggero e Confortevole

 

Se siete interessati all’acquisto di una versione imbottita del modello a H che abbiamo appena visto, potreste prendere il considerazione il set pettorina e guinzaglio proposto da Dotoner, realizzato con un tessuto più spesso e imbottito che fascia il dorso e il petto del gatto.

Questa struttura garantisce maggiore sicurezza e una migliore distribuzione della forza che il micio esercita quando tira il guinzaglio, così non dovrete più preoccuparvi che possa liberarsi e fuggire nel caso in cui si spaventi durante la passeggiata.

Inoltre, il tessuto morbido e l’imbottitura inserita nei punti giusti evitano che a ogni strattone si faccia male. Leggermente macchinoso l’inserimento delle zampe nei fori, ma con un po’ di pratica e tanta pazienza ci si abitua in fretta.

 

Pro

Tessuto: Il set proposto da Dotoner è caratterizzato da un’imbracatura in Air Mesh imbottita e confortevole che lascia più libertà al micio, facendolo sentire meno costretto.

Misure: La tabella delle taglie messa a disposizione dall’azienda rispecchia le dimensioni reali del modello e permette di prendere le misure in centimetri per non sbagliare acquisto.

Guinzaglio: Ha una lunghezza di 145 cm per offrire più autonomia al gatto e consentirgli di esplorare il territorio sotto l’occhio vigile del padrone.

 

Contro

Fori: Nelle taglie più piccole (la XS e la S) i fori per il collo e le zampe risultano troppo stretti, rendendo quindi più difficile far indossare la pettorina al micio.

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Guida per comprare un guinzaglio per gatti

 

Se vi state ponendo il problema su come scegliere un buon guinzaglio per gatti, significa che il vostro amico a quattro zampe ama passeggiare al vostro fianco perché abituato fin da cucciolo alla condivisione di questa attività. In caso contrario, prima di procedere all’acquisto, è bene ponderare attentamente la situazione per essere certi che il felino sia propenso ad accettare la vostra “proposta”. Molto dipende anche dal tipo di imbracatura scelta, che dovrebbe risultare comoda per l’animale e impedirgli al tempo stesso di scappare in preda alla paura suscitata dal nuovo territorio. Nella nostra guida qui di seguito trovate alcuni utili consigli d’acquisto che vi aiuteranno a individuare il modello più adatto al vostro micio.

Il peso e la taglia del gatto

La scelta di un guinzaglio per gatti dipende da alcuni fattori determinanti, a cominciare dalla taglia e dall’età dell’animale.

Più il felino è di grandi dimensioni, più è necessario dotarsi di un supporto stabile e resistente per bilanciare il suo peso e la sua forza. Viceversa, un cucciolo o un micio di piccola taglia potrà essere portato a spasso con un guinzaglio a catenella o in nylon senza grandi preoccupazioni.

Anche la pettorina deve essere a misura del gatto, senza stringere troppo l’addome né risultare eccessivamente larga per evitare che si liberi da solo.

Alcuni modelli venduti online e nei pet shop sono provvisti di imbracature regolabili che permettono di decidere quale parte del supporto stringere o allentare per consentire all’animale di muoversi liberamente senza avvertire dolore.

 

Gli accessori da abbinare al guinzaglio

Come già anticipato, l’utilizzo del miglior guinzaglio per gatti va sempre abbinato ad altri accessori per rendere la passeggiata più piacevole ed evitare, al contempo, che l’animale si liberi facilmente.

In genere, attaccare il guinzaglio direttamente al collare non è una buona idea, perché c’è il rischio che tirando il gatto si strozzi o riesca a sfilarlo facilmente.

Per evitare questi problemi è meglio optare per una pettorina che permetta di distribuire il carico sul torace del micio quando tira con forza. Sul mercato ci sono diversi modelli tra cui scegliere, alcuni hanno l’imbracatura imbottita, altri a fascia, altri ancora sono dotati di chiusura a velcro regolabile.

Le versioni a X – dette anche pettorine a 8 – sono costituite da due parti: una che va fissata al collo del gatto e l’altra sulla schiena in modo da scaricare tutta la tensione sulle scapole, mentre i modelli a H sono i più utilizzati e apprezzati sia dai gatti sia dai padroni perché più confortevoli e facili da indossare.

Altri accessori che si rivelano molto utili in termini di sicurezza e comfort sono: le strisce riflettenti, che aiutano a rendere visibile il micio anche al buio; le clip che permettono di fissare l’imbracatura alla cintura di sicurezza dell’auto o alla portiera per viaggiare in macchina senza pericolo che il gatto intralci il conducente; e i ganci per appendere i sacchetti igienici con cui raccogliere le deiezioni dell’animale (obbligo vigente anche per i proprietari di gatti).

Materiali e durata

Un’altra variabile che può aiutarvi a capire quale guinzaglio per gatti comprare è sicuramente il materiale con cui è realizzato. Questo aspetto è molto importante perché ne determina la qualità, la sicurezza e la durata nel tempo.

La pelle e il cuoio sono i più utilizzati nella realizzazione di questi accessori in virtù della loro particolare resistenza agli strappi e alla trazione, e anche se inizialmente sono più duri rispetto ad altri materiali, poi col tempo si ammorbidiscono in modo naturale senza però perdere la loro robustezza.

Per i cuccioli e i gatti di piccola taglia che non sono soliti tirare durante le passeggiate, la soluzione migliore sono i guinzagli in corda o nylon, caratterizzati da una struttura più morbida ed elastica.

A differenza dei precedenti sono anche più pratici e maneggevoli perché si possono avvolgere facilmente per ridurne al minimo l’ingombro e trasportarli agevolmente durante gli spostamenti, ma di contro non garantiscono un’impugnatura sicura come quella del cuoio e, se afferrati a mani nude quando sono in massima tensione, possono provocare dolorosi tagli e ferite.

Per quanto riguarda invece i guinzagli a pettorina, è preferibile scegliere un modello realizzato in tessuto traspirante che mantenga la temperatura corporea costante, garantendo un’ottimale termoregolazione sia in estate sia durante l’inverno, meglio ancora se dotato di rivestimento impermeabile per proteggere e riparare il gatto in caso di pioggia.

 

 

 

Come abituare un gatto al guinzaglio

 

Un gatto al guinzaglio? Sembrerà strano, eppure insegnare al proprio micio a passeggiare con guinzaglio e pettorina proprio come si fa con i cani è possibile, basta solo abituarlo fin da cucciolo. Vediamo allora i passi da seguire e alcuni consigli utili.

I primi passi al guinzaglio

Una volta acquistata la pettorina e scelto il guinzaglio da abbinare, fate abituare gradualmente il vostro gatto a indossarla. Inizialmente mettetegliela in casa per pochi minuti, aumentando man mano il tempo, e usate un rinforzo positivo quando la tiene senza fare storie, offrendogli qualche snack e facendogli carezze e complimenti.

Una volta che avrà familiarizzato con l’accessorio, aggiungete anche il guinzaglio seguendo lo stesso procedimento. Quando lo indossa, lasciatelo libero di camminare e trascinarlo in modo che non lo percepisca come una costrizione.

Quando si sarà abituato, potete prendere il guinzaglio e incoraggiare nuovamente l’animale a camminare dentro casa.

Cercate, però, di non tirarlo o strattonarlo quando vi muovete: inizialmente, seguite la sua andatura e lasciatelo andare dove vuole in modo da farlo sentire a suo agio, poi pian piano iniziate a guidarlo, prestando però attenzione a non tirare troppo il guinzaglio.

 

La prima passeggiata fuori casa

Anche se i gatti amano stare all’aperto basta davvero poco per spaventarli, soprattutto se non sono stati abituati a uscire per strada fin da cuccioli.

Per la prima uscita all’aperto scegliete un luogo tranquillo e isolato, come un cortile chiuso o un giardino privato, facendo una passeggiata breve (5-6 minuti al giorno), preferibilmente nelle giornate in cui il tempo è sereno e senza pioggia.

Quando il gatto comincerà a seguirvi fuori casa senza problemi, potrete recarvi in una zona residenziale tranquilla e con poche auto, preferendo un luogo più appartato con un muretto da cui il micio possa osservare l’ambiente che lo circonda.

Nella migliore delle ipotesi il vostro animale si muoverà incuriosito e vi seguirà senza problemi, ma se malauguratamente dovesse andare in freezing (ossia quando si immobilizza in risposta a un potenziale pericolo), sedetevi accanto a lui e cercate di tranquillizzarlo con qualche carezza o uno snack.

In ogni caso, tenete presente che è perfettamente normale se durante le prime uscite un gatto si limita a stare fermo o seduto, ma con un po’ di pazienza e nel rispetto dei suoi ritmi inizierà a sentirsi sicuro anche fuori dalla sua comfort zone e nei grandi spazi aperti.

Alcuni consigli utili

Una volta addestrato il gatto a uscire con il guinzaglio è bene non crearsi aspettative irrealistiche.

Pochissimi esemplari camminano accanto al loro padrone come i cani, quindi è più probabile che il vostro micio proceda davanti mentre voi lo seguite, oppure che si metta comodo su un muretto o sotto un cespuglio per osservare l’ambiente circostante.

In questi casi non bisogna forzarlo a lasciare il punto di osservazione che ha scelto, ma aspettare che decida di esplorare spontaneamente la zona una volta resosi conto che non ci sono pericoli. Inoltre, a differenza dei cani, i gatti sanno arrampicarsi e questo può costituire un potenziale pericolo nel caso in cui si trovi su un ramo e rimanga impigliato con il guinzaglio. Per evitare problemi di sorta è consigliabile portare con sé anche un trasportino, in modo da offrire un nascondiglio sicuro al proprio micio in caso di pericolo.

 

 

 

Domande Frequenti

 

Come si mette il guinzaglio per gatti?

Per mettere il guinzaglio al proprio gatto in modo corretto è sufficiente inserire la parte superiore della pettorina intorno alla testa e far scorrere la cinghia sotto il torace in modo da agganciarla dietro le zampe anteriori.

Ugualmente semplici da posizionare sono i modelli a X: per farli indossare correttamente al gatto non dovrete fare altro che sistemarlo a terra, con le fibbie rivolte verso il pavimento, e posizionarvi sopra l’animale assicurandovi che le zampe appoggino negli spazi separati dalla fascia che passerà poi sotto il torace. Scorrendo la pettorina verso l’alto potrete agganciare facilmente le fibbie sul dorso.

 

Come fare un guinzaglio per gatti fai da te?

Per realizzare un guinzaglio fai da te procuratevi: un cordoncino spesso, un nastrino di colore diverso, un moschettone, della colla a caldo e un pezzo di stoffa.

Il procedimento è molto semplice: per prima cosa infilate il cordone più grande nel moschettone e fatelo scorrere fino a metà, poi prendete il nastrino colorato e legatelo alla metà del cordone o direttamente al moschettone a seconda di come ritenete più comodo per fare la treccia.

In questo caso abbiamo deciso di realizzare una treccia semplice a tre fili, come quelle che si fanno con i capelli, ma se siete molto abili potete sbizzarrirvi e farne anche di più complicate.

Una volta arrivati alla fine, fissiamo le tre estremità con la colla a caldo e lasciamo asciugare.

A questo punto, formiamo un cappio nella parte opposta a quella del moschettone e fissiamolo sempre con la colla a caldo.

A questo punto, copriamo la chiusura del cappietto con della stoffa per abbellire il tutto e incolliamola con la colla.

Ripetiamo il procedimento sotto il moschettone e voilà… il nostro guinzaglio fai da te è pronto!

Quale taglia scegliere?

In genere, i guinzagli a pettorina della migliore marca sono disponibili in diverse misure e la scelta dipenderà dalla corporatura e dall’età del proprio animale domestico.

In linea di massima, la S è adatta ai cuccioli e ai gatti di piccola taglia (con una circonferenza del torace compresa tra 23 e 28 cm), mentre la M corrisponde alle corporature medie (27-36 cm).

Per i Maine Coon e le altre razze di grandi dimensioni consigliamo invece di prendere una L, che risulta ideale per gli esemplari con una misura toracica di 33-46 cm. Per andare sul sicuro, è bene scegliere una pettorina regolabile che permetta di adattare perfettamente l’accessorio attorno all’animale.

 

È obbligatorio vaccinare il gatto quando lo si porta a passeggio?

Premesso che un gatto non vaccinato è un gatto a rischio, il proprio micio va sempre protetto dalle malattie infettive gravi (e spesso anche letali), come la rinotracheite causata dall’Herpes virus, la calicivirosi e la panleucopenia (gastroenterite felina).

Considerati i gravi problemi di salute e la facilità di trasmissione di queste patologie, tutti i gatti che vengono portati all’aperto dovrebbero avere almeno la trivalente, anche per favorire l’immunità di gregge.

Inoltre, dal momento che alcune aree geografiche possono essere maggiormente soggette a malattie trasmissibili tramite pulci, zecche e flebotomi, dopo la valutazione veterinaria della prima visita, il medico potrà decidere di somministrare al felino altre vaccinazioni non obbligatorie, come quelle contro la FeLV (leucemia felina) e la clamidiosi.

Si può usare un guinzaglio per cani su un gatto?

Alcune aziende producono modelli polivalenti che vanno bene per tutti gli animali domestici, ma se avete un gatto è preferibile evitare i guinzagli estensibili (in genere venduti per i cani), perché nel caso in cui dovesse spaventarsi o cercare di scappare potrebbe rimanere impigliato nel guinzaglio stesso e rischiare di strozzarsi o ferirsi.

 

Quanto costa un guinzaglio per gatti?

Dipende dal modello, dai materiali con cui è realizzato e dagli accessori forniti in dotazione. In genere, i guinzagli corti dal design semplice hanno un costo più economico che difficilmente supera i 15 Euro, mentre i prodotti più elaborati e resistenti, che includono anche la pettorina, possono arrivare a cifre leggermente più elevate, tra i 20 e i 30 Euro.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Ogni anno, il 17 febbraio, si celebra la giornata nazionale del gatto, occasione perfetta per ricordare che anche in Lombardia ci sono tantissimi animali randagi, ospitati temporaneamente in gattili e rifugi, che attendono di essere adottati. Ecco, quindi, una breve guida dedicata a tutti i milanesi desiderosi di accogliere un micio nella propria casa.

 

Quella di adottare un gatto non è una decisione che va presa a cuor leggero. Anche se i felini sono notoriamente più indipendenti e autonomi rispetto ai cani, necessitano comunque di attenzioni costanti, un ambiente idoneo in cui vivere, cure veterinarie e tanto affetto.

Ciò premesso, sono ancora tante le famiglie che quando decidono di accogliere un micio in casa preferiscono rivolgersi ai negozi di animali o ad allevatori professionisti per acquistare un esemplare di razza, con caratteristiche estetiche e comportamentali specifiche.

Tuttavia, anche dare una seconda possibilità a un gatto che è stato in un rifugio o in gattile per parecchi anni è un’esperienza molto gratificante, che può arricchire sotto moltissimi punti di vista.

Offrire una casa e una famiglia a un gatto appena nato o un esemplare adulto abbandonato da un padrone ignobile significa salvargli la vita, ricevendo in cambio fedeltà, affetto e amore incondizionato.

Ma come iniziare questo percorso? Se vivete a Milano o nei dintorni potete rivolgervi a numerose strutture e associazioni di volontariato che sapranno sicuramente indirizzarvi verso la scelta migliore e, per aiutarvi, qui di seguito trovate una lista dei gattili a Milano che si occupano di cercare una nuova famiglia ai gatti di strada.

Come adottare un gatto dal gattile

La prima cosa da sapere quando ci si rivolge a un gattile o un rifugio che ospita gatti randagi tratti in salvo dalla strada è che le adozioni sono completamente gratuite e l’unica spesa a carico del nuovo padrone riguarda il cambio di intestazione del microchip. In queste strutture vengono accolti felini di tutte le età e dimensioni, dai gattini piccoli o appena nati, ai gatti adulti in attesa di una nuova famiglia.

Prendere dei gatti in adozione è un gesto di grande civiltà che, però, va ponderato con attenzione perché comporta l’assunzione di una serie responsabilità, con relativi obblighi e doveri. Ogni animale ha le sue esigenze e bisogna assicurargli 2 o 3 pasti bilanciati al giorno, le necessarie cure veterinarie e la possibilità di vivere in un ambiente sicuro e confortevole.

L’adozione al gattile, in particolare, implica la presa in carico di un impegno, non solo morale, ma anche in termini di legge. A chi adotta, infatti, viene fatto firmare un modulo con il quale ci si impegna ad accudire l’animale in modo responsabile, a non cederlo a terzi e – ovviamente – a non abbandonarlo.

Solitamente, prima di far visionare i gatti da adottare, i volontari o i responsabili del gattile fanno compilare una domanda di adozione che li aiuterà a individuare l’animale più adatto alle esigenze dell’aspirante padrone e agli spazi che gli verranno messi a disposizione nella nuova casa.

Alcune strutture, inoltre, permettono di sperimentare la convivenza con un periodo di pre-affido, trascorso il quale si avrà la possibilità di restituire il gatto nel caso in cui dovessero insorgere problemi.

Durante la prova si possono ricevere anche dei controlli domiciliari per valutare le condizioni dell’animale e il rapporto con la nuova famiglia.

Gli adempimenti successivi all’adozione di un gatto

Una volta compilati tutti i documenti necessari per l’adozione del gatto, il primo adempimento a carico del nuovo padrone è quello relativo alla registrazione dell’animale presso l’Anagrafe Nazionale Felina (ANF), in base alla normativa vigente nella Regione di appartenenza.

La prima cosa da fare, quindi, è portare il nuovo arrivato dal veterinario per l’inserimento del microchip identificativo con relativo certificato di iscrizione.

Oltre alla sverminazione, il medico può somministrare al gatto il vaccino trivalente obbligatorio (contro l’herpes virus, il calicivirosi e la panleucopenia), e – se necessario – anche quelli contro la FeLV (leucemia felina) e la clamidiosi, qualora tali adempimenti non siano stati già effettuati presso il gattile.

 

Dove adottare un gatto a Milano

Ora che sappiamo come adottare un gatto, vediamo quali sono i gattili a Milano che si occupano di cercare una nuova casa agli animali randagi, abbandonati o in difficoltà.

Parco Rifugio Canile e Gattile di Milano: situato in zona Forlanini e operativo dal 2008, il Parco Canile di Milano si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 35.000 mq, di cui 900 riservati al gattile, costituito da otto locali con relativo cortile all’aperto, rete per gatti, giochi e attrezzature con cui i piccoli ospiti possono divertirsi e trascorrere il tempo in attesa di una nuova famiglia.

 

Mondo Gatto: si tratta di un rifugio milanese istituito nel 1985 da Legambiente che accoglie i gatti meno fortunati a Milano e nelle zone limitrofe. Per i mici più anziani, quelli affetti da Fiv o con problematiche fisiche e comportamentali incompatibili con l’adozione, il rifugio diventa una vera e propria casa in cui vengono accuditi e coccolati dai numerosi volontari che ci lavorano.

Gattolandia Milano: iscritta nel Registro regionale del Volontariato della “Sezione Provinciale di Milano”, Gattolandia è un’associazione no profit che tutela, attraverso una serie di progetti e iniziative, i gatti randagi fornendo assistenza e accoglienza anche a quelli anziani, diversamente abili e provenienti da situazioni di maltrattamento.

 

Enpa Milano: oltre ai gattili, anche l’Enpa (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali) si occupa di adozioni. Si tratta di una struttura che accoglie gli animali randagi in difficoltà o feriti, soccorsi direttamente dai volontari dell’Ente o portati in sede dai cittadini. Per adottare un gatto basta compilare il form “adozioni” sul sito ufficiale o lasciare un messaggio al numero 02.97064222 per fissare un appuntamento.

 

A.R.C.A. Onlus: nata come organizzazione non lucrativa di utilità sociale nel 1996, quest’associazione accoglie animali randagi, abbandonati, maltrattati o provenienti da “colonie” urbane, provvedendo al loro sostentamento, all’eventuale sterilizzazione degli esemplari a rischio e alle cure veterinarie necessarie, con l’obiettivo di trovargli una famiglia che li adotti.

 

S.O.S. Randagi: iscritta come ODV all’Albo della Regione Lombardia del Volontariato dal 1998, è un’organizzazione composta esclusivamente da volontari che, attraverso le donazioni e l’autofinanziamento, si propone di combattere il randagismo e tutelare il benessere degli animali, promuovendo l’adozione principalmente di gatti, ma quando possibile anche di cani.

 

Pet Rescue Italia: nata dall’impegno di un gruppo di volontari che condividono l’obiettivo di aiutare gli animali in difficoltà a trovare una famiglia, è un’associazione italiana (diventata Onlus dal 2017) che offre rifugio ai gatti randagi in cerca di una nuova famiglia.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Nonostante il suo aspetto simile a un felino selvatico, l’Abissino è un gatto molto affettuoso e socievole, capace di instaurare un forte legame emotivo con la propria famiglia. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questa antichissima razza felina.

 

Il nome lo collega a quella che è oggi l’Etiopia, zona dalla quale è stato introdotto nel continente europeo, nonostante nell’immaginario collettivo lo si veda come originario dell’Egitto, probabilmente per via del suo aspetto molto simile a quello di altre tipologie di gatti lì presenti fin dall’antichità.

Stiamo parlando dell’Abissino, una delle più antiche razze feline tra quelle oggi conosciute. Caratterialmente, è un gatto poco invadente, affettuoso e molto equilibrato, che ama la compagnia dei padroni, partecipando attivamente a ogni momento della vita quotidiana della propria famiglia.

Le sue caratteristiche fisiche ricordano quelle di un puma in miniatura e vanta un portamento elegante e aggraziato come i gatti leopardati asiatici, ma con un fisico più muscoloso. Scopriamo meglio l’origine, la morfologia e altre interessanti curiosità su questa affascinante razza etiope di taglia media, ancora poco diffusa in Italia.

 

Storia e origini del gatto Abissino

Importato in Inghilterra nel 1868 da alcuni militari inglesi durante la guerra di Etiopia, il gatto Abissino fu riconosciuto come razza ufficiale nel 1882, sebbene il primo standard venne stilato solo nel 1929 e dalla selezione di questi esemplari nacquero gli odierni Abissini, con le attuali caratteristiche fisiche e comportamentali che lo hanno reso un animale da compagnia molto diffuso e apprezzato in Europa, negli Stati Uniti e in Asia.

Per molto tempo si è creduto che questi gatti discendessero da quelli adorati e divinizzati dagli antichi egizi, con cui ne condividono la morfologia, il colore e la struttura scheletrica.

Recenti studi genetici, invece, ne hanno ascritto l’origine all’area del Sud-Est Asiatico, ipotesi tra l’altro confermata dal ritrovamento di alcuni reperti rinvenuti in India, tra cui un gatto indiano domestico impagliato risalente al 1833 e oggi esposto nel Museo Zoologico di Leiden, in Olanda, straordinariamente somigliante all’odierno abissino per conformazione fisica e colorazione del mantello.

Ugualmente notevoli sono, inoltre, le somiglianze con alcuni gatti selvatici africani menzionati nel manuale scritto dal naturalista e viaggiatore tedesco Eduard Rueppel durante una spedizione in Africa nel 1834.

Oggi l’indiscussa fama dei gatti abissini si deve sia alla loro particolare bellezza sia al buon carattere che li rende compagni ideali per le famiglie con bambini e le persone anziane che vivono da sole.

 

Morfologia e caratteristiche del gatto abissino

Dal punto di vista morfologico, l’abissino è un gatto di taglia media (quindi più piccolo dei tradizionali gatti domestici a cui siamo abituati in occidente), caratterizzato da una struttura fisica snella ed elegante, con arti sottili ma muscolosi.

A seconda della zona d’origine (America o Europa) può arrivare a pesare intorno ai 4-5 chili e si contraddistingue per i grandi ed espressivi occhi a mandorla larga che conferiscono intensità e magnetismo al suo sguardo.

La testa presenta una forma cuneiforme dai contorni morbidi e aggraziati, con grandi orecchie arrotondate e ben aperte, posizionate in basso e distanti tra loro sul cranio, a continuare idealmente la linea della mascella.

Per quanto riguarda il mantello, le tonalità variano molto a seconda dell’esemplare, ma è generalmente folto, lucido e aderente al corpo, con un disegno molto particolare detto ticking, che compare su tutto il corpo, a eccezione della gola, del ventre e della zona interna delle zampe.

La colorazione più diffusa è quella definita “lepre”, in cui si alternano i colori nero e fulvo che danno come risultato la tipica tonalità “mimetica” tendente al marrone-rossiccio, seguita a ruota dalla variante sorrel, con base rosso ramata e ticking bruno-cioccolato.

Tra le tonalità ammesse dallo standard di razza troviamo anche i colori cannella, ruddy, camoscio, silver e quella avana-rosata con ticking grigio acciaio tipica del gatto abissino blu.

 

Carattere del gatto abissino

Nonostante il suo aspetto ricordi quello dei felini selvatici, l’abissino è un gatto tenero, affettuoso e dal temperamento equilibrato, che ben si adatta alla vita in famiglia, instaurando un profondo legame con le persone che si prendono cura di lui, bambini e anziani compresi.

È un animale molto calmo e tranquillo che difficilmente si lascia andare a scatti d’ira, riuscendo a convivere pacificamente anche con altri eventuali animali domestici presenti in casa.

In virtù della sua tendenza a legarsi indissolubilmente al proprio nucleo familiare, non ama essere lasciato da solo troppo a lungo, quindi non lo consigliamo a chi trascorre molto tempo fuori casa.

Grazie alle sue particolari caratteristiche fisiche, è probabilmente il più veloce e curioso tra tutte le razze feline, caratteristiche che lo rendono il compagno ideale per chi desidera una presenza attiva e vivace in casa, che sappia riempire le giornate con il suo immenso affetto.

 

Cura e alimentazione

In linea di massima, l’abissino è un gatto molto semplice da gestire e che non richiede troppe cure.

Per quanto riguarda il mantello, sarà sufficiente spazzolarlo almeno una volta la settimana in modo da rimuovere la maggior parte del pelo morto per evitare che il gatto lo ingerisca mentre si lecca per pulirsi.

Dal momento che questa razza ha una certa predisposizione per le malattie ereditarie, tra cui la Isoeritrolisi Neonatale (NI) e l’Atrofia progressiva della Retina (PRA), è importante sottoporlo agli esami generali di controllo indicati dal veterinario per monitorare e prevenire l’insorgenza delle patologie a cui l’animale è soggetto.

Inoltre, dal momento che stiamo parlando di un gatto molto attivo e agile, che ama muoversi ed esplorare il mondo che lo circonda, non è adatto a vivere in piccoli spazi.

Il suo habitat ideale sarebbe, quindi, un appartamento abbastanza grande che gli consenta di dare libero sfogo alla sua indole “sportiva”, oppure una casa con un bel giardino dove possa scaricare il suo istinto naturale di correre e arrampicarsi, magari masticando un po’ di erba gatta per regolare le proprie funzioni intestinali e digestive.

Visto che la sua frenetica vita quotidiana lo porta a spendere molte energie, avrà bisogno anche di un’alimentazione sana ed equilibrata che gli permetta di rimanere attivo e in forma.

Pertanto, il suo regime alimentare dovrebbe includere la carne (soprattutto quella di coniglio, pollo, vitello e agnello), il pesce e alcuni prodotti lattiero-caseari, come la ricotta secca, lo yogurt e la panna a basso contenuto di grassi, da somministrare occasionalmente e in piccole dosi per garantirgli un equilibrato apporto di calcio.

Gatto Abissino: prezzo e allevamenti

Il prezzo di un Abissino oscilla tra i 700 e i 1.000 euro a seconda della varietà e del colore del mantello.

Per evitare truffe e spiacevoli casi di traffico illegale, è sempre consigliabile rivolgersi a degli allevamenti di gatti abissini affidabili e riconosciuti dall’ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana), che possano fornire tutte le informazioni necessarie sul cucciolo e garantirne la provenienza.

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Le origini della diarrea nel gatto possono essere di varia natura: pasti troppo abbondanti, intolleranze alimentari, infezioni virali o batteriche e malattie metaboliche. Vediamo quali sono le cause più comuni che portano alla nascita di questo disturbo, quand’è il caso di consultare il veterinario e i rimedi più efficaci per porvi rimedio.

 

La diarrea è un disturbo abbastanza comune nel gatto che si manifesta con l’espulsione di feci molli o liquide. Nella maggior parte dei casi si tratta di una problematica transitoria che si può facilmente risolvere attraverso l’adozione di un regime alimentare più sano e bilanciato. 

In ogni caso, è importante parlarne con il veterinario affinché possa sottoporre l’animale a tutte le analisi e i test diagnostici del caso per individuare le possibili cause della diarrea e curare correttamente il nostro pet.

 

Diarrea gatto: le possibili cause

Come dicevamo, nella maggior parte dei casi la diarrea nel gatto è determinata da cause di origine alimentare, con la formazione e l’emissione di feci più o meno liquide, spesso associate a flatulenza e borborigmi (rumori intestinali).

In base alla frequenza della sintomatologia possiamo distinguere la diarrea acuta, che compare improvvisamente e dura pochi giorni, dalla diarrea cronica che, invece, si protrae nel tempo (più di due settimane), accompagnandosi ad altre manifestazioni cliniche, come dolore addominale, perdita di peso, nausea, vomito, febbre e cattivo assorbimento dei nutrienti da parte dell’organismo.

Tra le più comuni e ricorrenti cause della diarrea nel gatto si segnala: la gastroenterite emorragica, le allergie o le intolleranze alimentari, l’ingestione di alimenti avariati o contaminati, le infestazioni da parassiti (ascaridi, giardia, coccidi, strongili e tenia), le infezioni virali o batteriche, la sindrome da colon irritabile, l’assunzione prolungata di specifici farmaci, la pancreatite acuta e alcune patologie epatiche e/o renali.

Fatta eccezione per le cause più frequenti e meno preoccupanti, come l’alterazione della flora batterica intestinale e la presenza di parassiti, la diarrea felina è quasi sempre sintomo di una condizione patologica che deve essere individuata attraverso esami e indagini cliniche specifiche.

 

Come fermare la diarrea nel gatto

Dal momento che le cause alla base della diarrea nei gatti sono molteplici, è sempre buona norma consultare il veterinario per capire se si tratta di un evento transitorio o di un sintomo dovuto a una problematica più grave.

Alcune di queste cause richiedono una terapia specifica, mentre altre tendono a risolversi spontaneamente nel giro di qualche settimane con l’aiuto di una semplice cura di supporto o l’adozione di un’alimentazione specifica.

In genere, quando il gatto manifesta diarrea, la prima cosa da fare è sospendere la somministrazione del cibo (ma non dell’acqua) per un periodo di almeno 24-36 ore, in modo da favorire la disintossicazione intestinale.

Anche l’uso di probiotici è altamente consigliato perché favorisce il ripristino della flora batterica che è andata persa durante le scariche di diarrea, aiutando l’organismo a depurarsi.

Se dopo il digiuno si nota un miglioramento, si potrà riprendere l’alimentazione gradualmente, procedendo con pasti più piccoli a base di alimenti facilmente digeribili e a basso contenuto di grassi (come patate, pasta e riso con un po’ di pollo, tacchino o yogurt), magari utilizzando un apposito dispenser di cibo per gatti per essere certi che il nostro amico a quattro zampe assuma sempre la giusta quantità di cibo.

Ovviamente, se la diarrea non si risolve nel giro di 3-4 giorni, sarà necessario contattare il veterinario per approfondire le cause del disturbo e approntare una terapia adeguata.

Diarrea persistente: quando preoccuparsi

Se la diarrea è l’unico disturbo manifestato dal gatto e non si notano altri sintomi associati, come debolezza, inappetenza, febbre o vomito, prima di farsi prendere dal panico è opportuno monitorare la situazione per capire se si tratta di un evento occasionale – magari dovuto all’ingestione di un alimento avariato o a un repentino cambio di dieta – oppure di un disturbo più grave.

Se, al contrario, il micio ha molte scariche di diarrea liquida in poche ore è opportuno sottoporlo quanto prima a una visita veterinaria, portando con sé un campione di feci da far analizzare al medico.

In base alla gravità del disturbo, il veterinario potrà decidere di effettuare una serie di esami specifici, come l’analisi del sangue e delle urine, l’endoscopia, la coprocoltura, il test per il malassorbimento e quello per le intolleranze alimentari.

Se il disturbo è dovuto all’alimentazione sarà sufficiente una correzione del regime dietetico per ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale, mentre nel caso in cui sia stata diagnosticata un’allergia o un’intolleranza alimentare, viene solitamente consigliata una dieta di eliminazione dei cibi associati alle alte concentrazioni di anticorpi IgG.

Se, invece, la diarrea è legata a una patologia più grave, come l’ipertiroidismo o la disbiosi intestinale, il veterinario indicherà le cure e le terapie più idonee da seguire, ricordando che in nessun caso si dovranno somministrare farmaci al gatto senza che questi siano stati prescritti dal medico.

 

Diarrea da farmaci: cosa fare

Tra le possibili cause della diarrea persistente nei gatti, spesso associata a vomito e una preoccupante perdita dell’appetito, rientra anche la somministrazione di alcuni farmaci, come gli antinfiammatori, il cortisone, gli antibiotici e i chemioterapici.

Anche in questi casi è bene avvertire il veterinario che potrà decidere, a seconda della situazione e del quadro clinico del paziente, di sospendere la terapia in corso o proseguirla con l’associazione di un gastroprotettore e/o dei fermenti lattici.

Sangue nelle feci del gatto

Anche la presenza di muco e sangue nelle feci del gatto è un evento che può dipendere da numerose cause, e anche se nella maggior parte dei casi è dovuto a problematiche che tendono a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno (come la rottura di capillari intestinali o un’irritazione dell’ultimo tratto del colon), non va comunque sottovalutato.

Tra le cause più o meno gravi ricordiamo la presenza di parassiti intestinali, in particolar modo nei cuccioli, le ragadi anali, la panleucopenia felina e le infezioni virali o batteriche.

In ogni caso sarà sempre compito del veterinario individuare la causa scatenante e prescrivere la terapia da seguire in base all’età e allo stato di salute generale del paziente.

Infine, ricordiamo che ci sono anche molte condizioni metaboliche che possono disturbare la motilità o l’equilibrio del tratto gastrointestinale dei gatti con conseguente diarrea, come per esempio i disturbi del fegato o del pancreas e gli squilibri della tiroide.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

I gatti sono animali affascinanti e affettuosi che possono portare gioia e compagnia nelle nostre vite. Prendersi cura di un gatto domestico richiede attenzione e dedizione – anche quando bisogna interrompere una sessione di gioco su NetBet per dargli da mangiare o fargli un po’ di grattini – nonché comprensione delle sue esigenze uniche. Ecco alcuni consigli essenziali su come garantire il benessere del tuo amato felino.

 

1. Alimentazione Bilanciata

Una dieta equilibrata è fondamentale per la salute del tuo gatto. Opta per cibi di alta qualità, formulati appositamente per i gatti e che contengano tutti i nutrienti essenziali come proteine, grassi, vitamine e minerali. Alterna regolarmente il cibo umido e quello secco, scegliendo la tipologia più adatta sia ai suoi gusti sia al suo stato di salute e all’età. Evita di dare al tuo gatto cibi umani, specialmente quelli tossici come cioccolato, cipolle e uva.

 

2. Acqua Fresca Sempre Disponibile

Assicurati che il tuo gatto abbia accesso continuo ad acqua fresca e pulita. Cambia l’acqua regolarmente, sia per fare in modo che sia sempre bella fresca sia per eliminare eventuali residui di peli o cibo, e scegli una ciotola ampia e poco profonda per agevolare l’accesso.

 

3. Cure Veterinarie Regolari

Programma visite regolari dal veterinario per controlli di routine e vaccinazioni, in modo particolare se il gatto ha l’abitudine di trascorrere del tempo all’aperto, a contatto con altri felini. Il veterinario può individuare tempestivamente eventuali problemi di salute e fornire consigli sulla prevenzione di malattie comuni come pulci, zecche e vermi.

 

4. Pulizia e Igiene

Le esigenze di pulizia del gatto includono la cura del pelo, delle unghie e dell’igiene dentale. Spazzola regolarmente il pelo per evitare grovigli e ridurre la formazione di palle di pelo. Le unghie devono essere tagliate periodicamente ma con grande attenzione per evitare di entrare in contatto con la parte più sensibile. Inoltre, considera l’uso di prodotti dentali approvati dal veterinario per prevenire problemi alle gengive e ai denti.

 

5. Attività e Gioco

I gatti sono animali curiosi e attivi per natura. Offri loro opportunità di gioco e attività fisica. Giochi con palline, laser e strutture per arrampicarsi possono mantenerli mentalmente stimolati e fisicamente attivi.

 

6. Ambiente Sicuro

Assicurati che la tua casa sia un ambiente sicuro per il tuo gatto. Rimuovi oggetti potenzialmente pericolosi o tossici che potrebbero essere ingeriti. Fornisci anche spazi collocati a una certa altezza (i mici amano arrampicarsi!) e posti tranquilli dove il gatto possa ritirarsi quando ha bisogno di relax.

7. Lettiera Pulita

Mantieni la lettiera del tuo gatto sempre linda, rimuovendo giornalmente le sue deiezioni. I gatti sono creature pulite per natura e potrebbero evitare la lettiera sporca (e dunque fare i loro bisogni in giro per la casa).

 

8. Socializzazione Graduale

Se hai un gattino o un nuovo gatto in casa, assicurati di dargli il tempo di abituarsi alla sua nuova realtà in modo graduale. Fornisci spazi sicuri in cui possa sentirsi a suo agio e presentagli lentamente membri della famiglia ed eventuali altri animali domestici.

 

9. Affetto e Attenzione

I gatti possono essere affettuosi ma ogni gatto ha la sua personalità unica. Rispetta i suoi spazio e fai attenzione ai suoi segnali, in modo particolare quando manifesta fastidio per qualcosa (per esempio agitando la coda). Con il tempo, cercherà sicuramente il tuo affetto e la tua attenzione, ma non forzarlo mai.

 

10. Identificazione e Sicurezza

Assicurati che il tuo gatto abbia un collare con un’etichetta di identificazione contenente il tuo nome e numero di telefono. Inoltre, considera la possibilità di microchipparlo, per una maggiore sicurezza nel caso in cui si perdesse.

Prendersi cura di un gatto domestico è un impegno che richiede amore, pazienza e dedizione. Ogni gatto è un animale con esigenze uniche, quindi osserva attentamente il suo comportamento e rispondi alle sue necessità. In questo modo stabilirai una relazione sana con il tuo micio che porterà anni di gioia e affetto reciproco.