Dal pet food industriale all’alimentazione biologica, anche per il nostro amico felino è necessario prestare attenzione a quello che mangia.
Per chi possiede un cane o un gatto, la sicurezza alimentare è un argomento molto importante che non va mai preso sotto gamba. Ma cosa contengono davvero le crocchette e i cibi umidi che mettiamo nelle ciotole dei nostri felini? E i costi sono realmente proporzionati alla qualità degli ingredienti utilizzati?
Chiunque abbia un gatto sa bene quanto sia difficile appagarne il palato, dato che, a differenza del “coinquilino” cane, non è facile comprenderne appieno i gusti e i bisogni nutrizionali. Malgrado la sua domesticazione, non ha variato in modo significativo le sue abitudini alimentari, tanto è vero che ancora oggi la sua fonte principale di nutrimento restano le proteine animali. Nulla di nuovo in effetti, visto che si tratta pur sempre di un carnivoro la cui dieta in natura si basa quasi esclusivamente su prede vive, come topi, uccelli e piccoli rettili.
Per garantirgli una corretta alimentazione anche tra le mura domestiche, è fondamentale quindi capire quali sono le sue esigenze nutrizionali, soprattutto se il menù settimanale della sua dieta non prevede un’ampia varietà di alimenti freschi ma un largo utilizzo di crocchette e cibo in scatola. Con questa breve guida vogliamo fare chiarezza sugli ingredienti contenuti nel cibo preconfezionato per gatti, e lo faremo in maniera molto approfondita, entrando anche un po’ nel merito di quella che è la logica delle lobby del pet food industriale.
L’appetibilità della dieta
Se fino a qualche anno fa i croccantini erano considerati il miglior cibo per i nostri amici a quattro zampe, da un po’ di tempo a questa parte, complice anche una maggiore consapevolezza dei proprietari, si tende a prestare maggiore attenzione sulla qualità degli ingredienti contenuti, in modo da capire se possono davvero contribuire a migliorare lo stato di salute generale del proprio animale.
In effetti, la scelta del miglior cibo per gatti non deve basarsi solo su spot pubblicitari e su quanto dichiarato dalle aziende produttrici ma deve tenere conto anche delle tabelle analitiche riportate in etichetta che, per legge, devono indicare cosa effettivamente contengono questi alimenti.
Tuttavia, per nutrire al meglio il proprio gatto è fondamentale anche capire come percepisce i sapori, tenendo presente che nel felino il senso del gusto è sviluppato in modo del tutto diverso rispetto all’uomo e al cane. I numerosi calici gustativi presenti sulla sua lingua gli consentono di analizzare con assoluta precisione il sapore dei cibi e di scartare sistematicamente quelli non graditi. È bene sottolineare, però, che il gatto, a differenza del bipede umano e del collega a quattro zampe, ha un minor numero di papille gustative: se ne contano poco più di 400 a fronte delle 1.700 del cane e delle 9.000 degli esseri umani.
Questo significa che l’animale è in grado di percepire indistintamente i quattro gusti base (l’amaro, il dolce, il salato e l’aspro) ma con qualche piccola differenza: sono poco sensibili ai sapori dolci e hanno una maggiore sensibilità verso i cibi acidi o amari. Questo gli permette di identificare le sostanze che potrebbero essere nocive per il suo organismo, in modo da difendersi dalle tossine presenti in un determinato alimento.
Oltre che sugli ingredienti, la scelta deve quindi basarsi anche sull’appetibilità del cibo e sull’odore emanato, che è il principale parametro di selezione del felino. Se il profumo delle crocchette è molto invitante, il gatto sarà incoraggiato a consumarle anche se sono di per sé poco gustose.
Impariamo a leggere l’etichetta
Uno degli elementi più importanti da considerare quando si tratta di scegliere il miglior cibo per gatti è la lista degli ingredienti che, insieme alla tabella nutrizionale, è obbligatoria per legge e, pertanto, deve essere sempre presente sulla confezione. Leggere attentamente le etichette permette, non solo di capire cosa si sta dando al proprio animale, ma anche di reperire tutte le informazioni utili sulla qualità degli ingredienti utilizzati, e magari anche di scoprire qualche piccolo “escamotage” che le aziende produttrici mettono in atto per nascondere eventuali frodi alimentari.
Il testo di legge di riferimento è il Regolamento CE 767/2009, secondo cui le materie prime impiegate per produrre il cibo industriale per cani e gatti - da notare come la normativa non parli di “ingredienti” come negli alimenti umani ma di “materie prime” intese come scarti dell’industria alimentare - devono sempre essere indicate in etichetta in ordine decrescente.
Questo significa che il primo ingrediente che troviamo sulla lista è presente in quantità maggiore rispetto agli altri, sebbene l’azienda non abbia l’obbligo di precisarne le relative percentuali. La regola, però, trova la sua eccezione in merito ai cosiddetti ingredienti caratterizzanti, ossia quelli che caratterizzano il mangime. Per farvi un esempio, se sulla confezione viene indicato il salmone come componente principale, diventa obbligatorio per il produttore specificarne la percentuale.
Visto, poi, che il fabbisogno nutrizionale dell’animale varia in modo significativo in base agli anni di vita, sulla confezione deve essere indicata anche l’età del gatto – cucciolo, adulto o anziano – e non è raro trovare anche indicazioni relative alla razza e al suo stile di vita.
Esistono, poi, prodotti specifici per gatti sterilizzati o castrati, quelli “light” pensati per animali obesi o in sovrappeso, e finanche mangimi formulati per curare e prevenire determinate patologie, come il diabete e le infezioni delle vie urinarie.
Cibi biologici anche per i gatti
Amare il proprio gatto non vuol dire solo garantirgli coccole e cure quotidiane, ma anche prestare maggiore attenzione alla sua alimentazione. Il suo benessere psicofisico dipende anche da quello che mangia ogni giorno, ma è anche vero però che una dieta sana e bilanciata potrebbe non bastare per garantirgli una vita lunga e serena.
In un’era sempre più “green” dove la maggior parte dei consumatori decide di acquistare cibi biologici per salvaguardare la propria salute e quella dell’ecosistema, la prassi dell’alimentazione naturale sta prendendo piede anche nel settore del pet food.
Come già anticipato, la maggior parte del cibo industriale per cani e gatti viene realizzato utilizzando gli scarti delle grandi industrie alimentari, ma in commercio fortunatamente esistono anche mangimi biologici che si distinguono per la qualità delle materie prime impiegate e per il maggiore rispetto verso l’ambiente e gli animali.
Tuttavia, le crocchette naturali non sono tutte uguali e per essere sicure e soprattutto salutari per i nostri amici a quattro zampe devono contenere solo ingredienti di provenienza biologica e certificata. La maggior parte degli alimenti per gatti, in effetti, è ricca di taurina, fibre, vitamine e minerali, ma non tutti sono privi di sostanze ritenute dannose, come additivi, conservanti, coloranti e aromi artificiali.
Ecco perché è fondamentale acquistare un prodotto naturale e completo sotto il profilo nutrizionale che sia stato prodotto rispettando i dettami della produzione biologica, con severi controlli lungo tutta la filiera. Scegliendo un mangime biologico, quindi, non si correrà il rischio di far assumere al proprio gatto sostanze inutili o addirittura nocive per il suo organismo, senza contare il fatto che tutti i prodotti provenienti da agricoltura biologica sono a basso impatto ambientale e quindi rispettosi dell’ecosistema.