Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Mobili per acquari – Opinioni, Analisi e Guida all’acquisto

 

Avete acquistato e allestito un acquario ma non sapete quale mobile usare per farlo risaltare nella stanza di destinazione? Ci sono vari modelli disponibili sul web, pensati appositamente per questo scopo: spesso si tratta di oggetti versatili, che potrete utilizzare anche con altre finalità. Nella nostra guida cerchiamo di aiutarvi a capire quale sia quello giusto per voi. Se non avete il tempo di leggerla, ecco qui una piccola anteprima delle nostre preferenze: Tetra Mobiletto Aquaart Aquarium ha una linea elegante, arricchita dal pannello centrale in vetro serigrafato, è un modello stabile e dotato di un foro, nel quale far passare tutti i cavi dell’acquario. Ci ha convinto anche Juwel Cassa Rekord 800 Mobile Rack per Aquariophilie, facile da montare e caratterizzato da due ripiani centrali, che aiutano a tenere in ordine il necessario per la gestione del vostro ambiente acquatico.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori mobili per acquari – Classifica 2024 

 

Qui potete trovare i modelli più venduti del web e valide indicazioni su dove acquistare, per approfittare delle offerte più convenienti. Date uno sguardo alle loro caratteristiche, facendone una comparazione, per capire quale mobile per acquario comprare.

 

1. Tetra Mobiletto Aquaart Aquarium 

 

Uno degli sfizi che potete togliervi, dopo aver allestito il vostro nuovo acquario, è quello di acquistare un mobiletto adatto all’oggetto. La presenza infatti di vari cavi può non essere nascosta con un mobile di altro genere, quindi non prettamente destinato a un prodotto simile.

Quello di Tetra ha una linea elegante ma che, al tempo stesso si adatta bene a tutte le stanze della casa: la tonalità antracite è infatti tale da occupare qualsiasi spazio senza rompere il resto dell’arredamento. La parola d’ordine di quello che è uno dei migliori mobili per acquari del 2024, è stabilità: in primis per i pannelli laterali, spessi 15 mm.

Inoltre, alla base, ci sono i piedini antiscivolo, che lo rendono sicuro; sul retro è presente il foro, nel quale inserire in sicurezza tutti i cavi. L’anta centrale è in vetro, mentre le misure sono 60,9 x 72,5 x 30,6 cm, anche se c’è chi sostiene non siano corrispondenti alla realtà.

In ogni caso, è indicato per acquari da 60 L.

 

Pro

Linea elegante: Quello di Tetra è un modello dotato di un bel colore antracite e di un’anta in vetro serigrafato, che lo rendono perfetto per qualsiasi ambiente.

Stabile: Grazie ai pannelli da 15 mm e ai piedini antiscivolo, questo mobile è sicuro e tutela il vostro acquario.

Foro: Sul retro è presente questo elemento, che permette di sistemare tutti i cavi lontano dalla vista.

 

Contro

Misure: Quelle segnalate dall’azienda non sono sempre corrispondenti al prodotto che viene recapitato a casa.

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2. Juwel Cassa Rekord 800 Mobile Rack per Aquariophilie 

 

Tra i modelli venduti online, quello di Juwel colpisce per la bellezza della sua fattura e per l’organizzazione dei ripiani, che lo rendono utile anche per altri scopi e non solo per reggere un semplice acquario. Se deciderete di non averne più uno in casa, potrete destinare questo mobiletto anche ad altre funzioni.

Misura 81 x 36 x 73 cm ed è indicato per un peso non superiore ai 150 kg; la base è retta da due piedini stabili, mentre al centro ci sono due ripiani, che possono essere usati, per esempio, per avere il mangime a portata di mano oppure anche come posto in cui inserire elementi decorativi per la stanza in cui viene collocato.

Il colore è nero, per cui va bene in qualsiasi ambiente, e il montaggio è semplice, visto che è tutto incluso nella confezione. Il costo non lo fa rientrare tra i prodotti a prezzi bassi, anche se è molto inferiore a quello dei negozi fisici. Attenzione però a maneggiarlo con cura, perché si rovina facilmente.

 

Pro

Ripiani: Nella parte centrale sono collocati due ripiani, che permettono di avere a portata di mano il mangime o di decorare il mobile.

Montaggio: Dato che nella confezione è presente tutto il necessario, l’assemblaggio risulta molto semplice.

Stabile: Questo modello può reggere fino a 150 kg di peso, quindi è uno dei mobili più solidi tra quelli in commercio.

 

Contro

Fragile: Il materiale di costruzione si rovina facilmente con urti o cadute, per cui è bene prestare attenzione in tal senso.

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3. Haquoss Cabinet Acquario 60x30x66 cm

 

Se siete alla ricerca del miglior mobile per acquario tra quelli presenti sul web, quello di Haquoss fa sicuramente al caso vostro. Parliamo soprattutto del rapporto qualità/prezzo, visto che si tratta di uno dei prodotti più economici ma che può vantare un materiale molto solido nella sua costruzione: il legno.

Di un bel colore nero opaco, misura 60 x 30 x 66 cm, quindi non è così tanto grande da creare ingombro in una stanza di dimensioni ridotte. La parte centrale è caratterizzata da un ripiano, sul quale è possibile collocare il mangime o tutto ciò che si desidera mettere in associazione al proprio acquario.

Ideale per oggetti fino ai 65 L, ha i piedini, che lo rendono molto più stabile delle rotelle, e arriva corredato anche da istruzioni. Attenzione però a fissare le parti con la colla, come indicato nell’informativa, per evitare che si stacchino.

 

Pro

Rapporto qualità/prezzo: Questo modello ha incontrato i pareri positivi degli utenti per il costo contenuto in rapporto al materiale di costruzione, il legno.

Ripiano: Al centro è posizionato un ripiano, che offre un elemento in più su cui collocare il mangime o tutto ciò che desiderate.

Piedini: Rendono questa struttura molto più stabile delle rotelle, per cui è un modello che offre sicurezza al vostro acquario.

 

Contro

Fissaggio: Nelle istruzioni è consigliato di usare la colla per fissare tutte le parti, altrimenti potrebbero staccarsi sotto un peso eccessivo.

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4. Tetra 284050 Armadio StaterLine per Acquario LED 54L e 80L

 

Torniamo a parlare di un prodotto di Tetra, che può aiutarvi a capire come scegliere un buon mobile per acquario tra quelli presenti sul web. Questo articolo è infatti ideato per supportare modelli da 54 e 80 L, prettamente quelli della serie Starter Line della stessa azienda.

Questo non vuol dire che non potrete sfruttarlo anche per il vostro, considerando le misure 36 x 60,5 x 72,5 cm, che sono quelle di riferimento, per capire se l’acquario in vostro possesso può combaciare con la base di questo mobile.

Dispone di due aperture laterali, dove è collocato un ripiano regolabile in altezza, in cui è possibile inserire tutto ciò che si desidera, dal mangime a tutto ciò che si vuole avere a portata di mano, o anche delle semplici decorazioni.

Il design consente di inserirlo in qualsiasi ambiente, visto che è molto minimal, inoltre è possibile optare anche per la versione per 105 L, spendendo, anche in questo caso, una cifra non bassa ma valida per un articolo di qualità.

 

Pro

Per diversi tipi di acquario: Il prodotto è disponibile per quelli da 54, 80 e 105 L, quindi avrete un ampio margine di scelta.

Aperture laterali: Al centro è collocato un ripiano regolabile in altezza, nel quale è possibile inserire tutto quello che si desidera, dal mangime a oggetti comuni.

Qualità: La fattura delle parti è di alto livello, per cui avrete in casa un mobile che durerà nel tempo.

 

Contro

Costo: Non è uno dei modelli più convenienti in commercio, ma ciò che si paga è certamente la buona qualità.

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5. Vitakraft Ciano Mobile Acquario 60 cm per 54 Litri

 

Un modello abbastanza contenuto nel prezzo, che può quindi essere la scelta di chi non ha un grosso budget da spendere, è quello di Vitakraft, che misura 60 x 63 x 30 cm ed è indicato per acquari da 54 L.

Arriva con tutto l’occorrente per garantire un rapido montaggio, ed è così perché si tratta di un’operazione molto facile da svolgere. Di un bel colore nero, ha una base sulla quale è possibile collocare il mangime, ma non un ripiano, una pecca che non è piaciuta a qualche utente.

Sono assenti anche i piedini, per cui potreste dover mettere dei feltrini sotto il mobile, se intendete spostarlo e non rigare il pavimento. Nel complesso, si tratta di un prodotto minimal, che non comporta grosse spese e pensato per acquari di dimensioni medie.

 

Pro

Costo: Un mobile per acquario molto economico, che piace a chi ha bisogno di un oggetto del genere ma non ha molto da spendere.

Montaggio: Si tratta di un’operazione molto semplice e veloce, per cui non dovrete perdere tempo o acquistare a parte i pezzi, inclusi nella confezione.

 

Contro

Ripiani: Mancano e questa è una pecca, insieme ai piedini, utili per dare anche un po’ più di altezza al prodotto.

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6. Juwel Mobiletto Sbx Rio 125 per Acquario

 

Se avete un acquario firmato Juwel, questo mobiletto è il suo perfetto completamento: in caso contrario, si tratterà comunque di un prodotto utile per completare l’arredamento della stanza in cui avete il vostro, di qualsiasi marchio sia.

Misura 81 x 73 x 36 cm e può accogliere un acquario con un massimo di 100 L di acqua, quindi è abbastanza robusto da sopportare un buon peso. Facile da montare, è disponibile in vari colori, e ha una base sorretta da alcuni piedini, che impediscono al mobile di rovinare il pavimento.

Le due ante nascondono uno spazio nel quale è possibile tanto inserire i cavi, quanto il mangime o tutto ciò che serve ai pesci e non solo, visto che ci sono tre ripiani nei quali è possibile suddividere gli oggetti.

Il costo è però tra i più alti in commercio, per cui non è una soluzione alla portata di tutti.

 

Pro

Grande: Misura 81 x 73 x 36 cm, per cui può accogliere anche un acquario da 100 L, essendo composto da materiali solidi.

Ripiani interni: Caratterizzato da due ante, ha all’interno tre ripiani, che consentono di sistemare i cavi o tutto quello che avete bisogno di tenere nascosto e a portata di mano.

Montaggio: Nella confezione è presente tutto il necessario, per cui si tratta di un’operazione semplice e veloce. 

 

Contro

Costo: Il prezzo di vendita è molto alto, quindi non è un oggetto alla portata di tutti.

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7. Eheim Mobile per Acquario Aquacab 54 

 

Rientra tra i modelli a prezzo medio il mobile per acquario di Eheim, un articolo che può essere confuso con un qualsiasi altro oggetto utile a conservare e sostenere, per esempio, un televisore, quindi molto versatile.

Di colore bianco, misura 61 x 31 x 81 cm, è dotato di quattro piedini di colore nero, che impediscono alla base di graffiare il pavimento, elemento molto importante se si ha, per esempio, il parquet.

In basso si colloca un’anta con pomello di colore argentato, con uno scomparto che permette di nascondere i fili e di riporre mangime o di essere usato per migliorare l’aspetto dell’acquario in generale.

Questo modello può essere collocato in una zona della casa abbastanza informale ma è abbastanza fragile, tanto che, spesso, viene consegnato ammaccato o rotto in alcuni punti.

 

Pro

Piedini: Quelli posti alla base permettono a questo articolo di non graffiare il pavimento, importante se si ha un parquet o un materiale di pregio da tutelare.

Scomparto: Quello posto in basso è chiuso da un’anta, sormontata da un pomello color argento, e permette di nascondere i fili dell’acquario o quello che desiderate.

Stile informale: Questa caratteristica consente di collocarlo in qualsiasi stanza della casa.

 

Contro

Fragile: Bisogna prestare attenzione a maneggiarlo con cura, perché il materiale si può rompere o rovinare.

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8. Juwel SBX Rio 180 Mobile per Acquario

 

Se avete bisogno di un mobile per acquario più grande, perché il vostro habitat per i pesci è abbastanza capiente, date un’occhiata a quello di Juwel, che misura 101 x 73 x 41 cm. Tutto questo spazio è utile a anche per modelli più piccoli se, per esempio, avete intenzione di arricchire l’arredamento, adornando con fiori o oggetti la parte restante di superficie.

Nella parte sottostante ci sono tre ante che nascondono altrettanti scomparti: il primo e l’ultimo non hanno ripiani, mentre quello centrale ne ha uno, per cui lo spazio da occupare è sufficiente a occultare i cavi dell’acquario ma anche a riporre altri oggetti o il mangime.

Disponibile in diversi colori, arriva con tutto il necessario per il montaggio: il risultato finale convince gli acquirenti, che si ritrovano con un prodotto esteticamente appagante e molto funzionale. Il costo risente proprio di tutta questa qualità, per cui non è pensato per le piccole tasche.

 

Pro

Grande: Il mobile ideale se avete bisogno di maggiore spazio per un acquario più importante, visto che misura 101 x 73 x 41 cm.

Scomparti: Ce ne sono tre, chiusi da altrettante ante, dei quali quello centrale è arricchito da un ripiano.

Estetica: Questo modello appaga la vista una volta montato, per cui può essere collocato dove desiderate, in quanto arricchisce l’ambiente con un tocco di stile in più.

 

Contro

Prezzo: Il costo è abbastanza alto, quindi non si tratta di un oggetto proprio alla portata di tutte le tasche.

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Guida per comprare un mobile per acquario

 

Avere un acquario in casa è il sogno di molte persone, sia per chi ama i pesci e sia perché si tratta di un oggetto che suscita grande attrattiva da un punto di vista estetico. Sicuramente è un elemento decorativo molto gradevole e rilassante, che può essere utilizzato anche come divisorio tra due ambienti, specialmente se di grandi dimensioni.

Tuttavia, per godere appieno della bellezza di questo mondo acquatico artificiale, è necessario collocarlo sopra un supporto robusto e adeguato, che sia capace di esaltarne l’esposizione. A tal proposito, un apposito mobile per acquario è la soluzione ideale. In questa guida vi suggeriremo come scegliere il modello più adatto alla vostra vasca.

Resistenza e affidabilità

Dietro l’allestimento di un acquario c’è un gran lavoro, che include la scelta della vasca, l’attrezzatura necessaria al filtraggio dell’acqua, la scelta delle decorazioni, dei pesci e di tutto ciò che serve a creare un mini habitat acquatico funzionale e vivibile.

Se siete dei principianti ed è la prima volta che vi trovate ad allestire un acquario, vi consigliamo di farvi aiutare da qualcuno esperto, onde evitare di ottenere dei risultati deludenti.

Una volta deciso dove posizionare la vasca in casa o in ufficio, sarà necessario procurarsi un supporto adeguato che sia in grado di reggere l’acquario in modo sicuro. Prima di scegliere un mobile del genere, è necessario tenere in considerazione diversi aspetti, come per esempio il peso della vasca. 

In genere, un contenitore piccolo può arrivare a pesare fino a 30 kg circa, mentre uno di grandi dimensioni, può superare anche i 200 kg, chiaramente pieno d’acqua e con all’interno pesci, ghiaia, piante, impianto di filtraggio, ecc.

Alla luce di questi dati, è fondamentale fornire la massima stabilità a un acquario, pertanto è importante contare su un supporto solido e robusto, onde evitare una caduta accidentale della vasca. 

Un buon piano d’appoggio deve essere progettato per resistere ai frequenti ricambi d’acqua della vasca e deve essere perfettamente livellato al pavimento. Diversamente la pressione dell’acqua potrebbe sollecitare eccessivamente una parete del contenitore e causare dei pericolosi cedimenti strutturali con il passare del tempo.

Infine vi suggeriamo di valutare bene le caratteristiche di un mobile per acquario prima di acquistarlo e di non farvi abbagliare da prezzi troppo bassi, che potrebbero celare un prodotto scadente.

 

I materiali

Un buon mobile per acquario deve essere prodotto con materiali resistenti e di alta qualità, visto che devono reggere un peso non indifferente. Prima di acquistare un modello, accertatevi sempre che questo sia realizzato con componenti a norma.

Sul mercato è possibile trovare mobili di ogni genere: in legno, in pallet, in metallo, ecc. Diversamente potreste prendere in considerazione l’idea di affidarvi a dei prodotti realizzati in muratura o a delle strutture componibili in alluminio, rinforzate con dei pannelli in legno. 

Questi ultimi modelli sono molto pratici, in quanto essendo modulari, consentono di comporre il mobile a seconda delle proprie esigenze. Grazie alla combinazione di questi materiali la struttura d’appoggio risulta robusta e leggera allo stesso tempo; inoltre i modelli di tale tipologia sono meno costosi rispetto ai mobili in legno.  

Vi suggeriamo di optare per delle soluzioni dal design semplice e pulito e di dare più importanza alla solidità e alla funzionalità della struttura più che all’aspetto estetico.

Non trascurate nemmeno il colore del mobiletto e cercate di sceglierne uno che sia in sintonia con lo stile d’arredamento della stanza all’interno della quale deve essere collocato.

Dimensioni del mobile, struttura e montaggio

Quando si acquista un mobile per acquario, è necessario calcolare prima le misure della vasca, in quanto la superficie d’appoggio dovrà essere delle dimensioni adeguate per ospitarla. L’acquario non deve mai sporgere fuori dal mobiletto, perché ciò comprometterebbe la stabilità del contenitore.

Vi suggeriamo di optare per una struttura dotata di cassetti e di ante, così potrete conservare il mangime per i pesci e altri prodotti per la manutenzione della vasca, senza lasciarli a vista. 

Accertatevi che il mobiletto sia adatto a contenere tutto ciò che serve per il buon funzionamento dell’acquario e che sia dotato di appositi fori e alloggiamenti per il passaggio di cavi elettrici e tubi flessibili.

La superficie d’appoggio è più sicura se munita di piedini antiscivolo, in quanto questi garantiscono un’ottima stabilità della vasca. 

Scegliete un mobile che sia semplice da montare e se volete avere un supporto full optional, date un’occhiata ai modelli che includono: il sistema di illuminazione dell’acquario, quello di filtraggio, le pompe a immersione e il termometro con termostato (per controllare la temperatura dell’acqua).

 

 

 

Come costruire un mobile per acquario

 

Se possedete un acquario ma non volete spendere troppo per comprare un mobiletto da supporto per la vasca, potreste prendere in considerazione l’idea di fabbricarne uno artigianale. 

In rete è possibile trovare diversi tutorial, che vi spiegano passo per passo come realizzare una robusta base d’appoggio per acquario, senza dover necessariamente acquistarne una.

Perché utilizzare un mobile specifico per acquario

Un mobile per acquario deve sostenere circa un quintale di peso se non di più, pertanto occorre realizzare un telaio solido e resistente. Per sopperire alla gravosa mole del contenitore, oltre alla robustezza, è necessario che il mobiletto sia di dimensioni adeguate alla vasca da sostenere.

Ricordate sempre che per quanto piccolo possa essere un acquario, il suo peso non deve mai essere sottovalutato. In media, i modelli più diffusi sono quelli che misurano 80 x 30 x 30 cm, dotati di pareti di vetro che hanno uno spessore di circa 5 o 6 mm. 

In aggiunta al peso del contenitore c’è da considerare anche quello dell’acqua, dei pesci, delle decorazioni interne, della ghiaia e delle apparecchiature necessarie alla depurazione della vasca.

Visivamente un acquario dona un senso di leggerezza ma non per questo deve essere collocato su un qualsiasi mobile presente all’interno della casa. Questo perché i comuni complementi d’arredo, non sono concepiti per sostenere dei pesi così importanti. 

E’ proprio per tale motivo che i mobili specifici per acquario risultano più costosi rispetto agli altri modelli tradizionali; la fattura è diversa, come anche i materiali, pertanto il prezzo lievita.

 

Come rinforzare un mobile per acquario

Come già anticipato in precedenza, un mobile per acquario deve essere in grado di sopportare molto peso, pertanto se decidete di realizzarne uno fai da te, ricordate di costruire un telaio in metallo scatolato (ferro, acciaio, ghisa o altro) solido, stabile e robusto.

In seguito rinforzate il supporto rivestendolo con dei pannelli spessi in legno di buona qualità.

Per costruire lo scheletro del mobile, occorre avere una certa dimestichezza con le saldature; diversamente fatevi aiutare da qualcuno esperto in questo campo.

Create degli scomparti all’interno del mobiletto, in modo da ottenere degli spazi utili per conservare tutto ciò che occorre per la manutenzione della vasca e l’alimentazione dei pesci.

Per rivestire il telaio potete utilizzare dei pannelli in legno oppure in MDF (Medium Density Fiberboard), vale a dire in fibra di legno a media densità.

Per ottenere delle ante, basta realizzare dei pannelli un po’ più sottili e articolarli con delle coppie di cerniere. Chiaramente non dimenticate di installare delle manopole per l’apertura degli sportellini e delle calamite per rendere efficiente il sistema di chiusura degli stessi.

Una volta realizzato il mobile, applicate dei feltrini sotto i piedini della base, onde evitare il contatto diretto con il pavimento, qualora doveste avere la necessità di spostare il supporto.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto costa un mobile per acquario?

I prezzi dei mobili per acquario variano molto tra di loro e ciò dipende da diversi fattori, come: le dimensioni, la portata, i materiali, il marchio, gli accessori, ecc.

Il costo può partire da poche decine di euro se si parla di modelli destinati a sopportare il peso di vasche molto piccole, ma può anche superare i 200 euro, se l’acquario è di dimensioni importanti.

In questo caso i materiali e le misure del prodotto giocano un ruolo fondamentale.

In commercio esistono anche dei mobili per acquario accessoriati, che includono un sistema di illuminazione per la vasca e altre attrezzature utili; in questo caso il prezzo lievita a seconda degli accessori inclusi nel prodotto.

Come si sposta un mobile per acquario?

Se dovete spostare un mobile per acquario, innanzitutto vi consigliamo di non farlo mai da soli, specialmente se il supporto è a pieno carico. È sempre meglio alleggerire la struttura quanto più possibile, onde evitare sgradevoli incidenti.

Molti mobili sono provvisti di ruotine ubicate alla base, che agevolano gli spostamenti, ma se il vostro modello non è munito di rotelle, l’impresa sarà più ardua. Chiaramente le difficoltà maggiori si riscontrano se la vasca è molto grande e pesante.

Per fare le cose per bene e ridurre il rischio di fare dei danni irreparabili, è meglio rimuovere l’acquario dal supporto e spostare i due elementi separatamente.

 

Cosa si può conservare in un mobile per acquario?

Di solito un mobile per acquario è composto da una struttura che oltre a offrire una base d’appoggio per la vasca, consente di riporre al suo interno diversi oggetti. Gli scomparti possono essere a vista o coperti da delle ante, praticamente come degli armadietti; a volte possono essere presenti anche dei cassetti.

All’interno dei diversi vani, è possibile conservare il mangime per i pesci, i prodotti per la pulizia dell’acquario, eventuali pezzi di ricambio del sistema di filtraggio dell’acqua e tutto ciò che può servire per la manutenzione della vasca.

Alcuni modelli sono dotati anche di appositi alloggiamenti per ospitare pompe esterne, impianti di depurazione dell’acqua e altri dispositivi legati al funzionamento dell’acquario.

È altresì importante che un mobile del genere sia predisposto per il passaggio di eventuali cavi elettrici e tubi flessibili, in modo che questi non rimangano a vista o alla mercé di bambini troppo curiosi.

 

Qual è il migliore mobile per acquario?

Sicuramente il miglior mobile per acquario è quello che offre stabilità e sicurezza, pertanto è necessario scegliere con estrema accuratezza il modello che meglio si adatta alla vostra vasca. 

Per quanto riguarda l’aspetto estetico, si tratta di un fattore che deve soddisfare il gusto personale ed essere in sintonia con il contesto nel quale il supporto deve essere collocato. Ovviamente trattandosi di un elemento che deve appagare anche l’occhio, il design e il colore non devono essere sottovalutati, laddove è possibile contare su una vasta scelta di prodotti.

Se il campo dovesse restringersi a pochi modelli, dovete valutare con attenzione il supporto che meglio soddisfa le vostre esigenze. 

Sia chiaro che è meglio evitare di optare per modelli che si presentano con un prezzo troppo basso, in quanto si rischierebbe di avere delle brutte sorprese.

 

 

Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Guppy, pesce Neon o Betta? Scopriamo insieme quali sono le specie più particolari e colorate da poter allevare in casa.

 

L’ambiente marino ha da sempre affascinato l’uomo, che ha costruito attorno a questo mondo innumerevoli leggende con protagonisti mostri tentacolari, balene irraggiungibili o splendide sirene. Gli acquari in casa sono un modo per farci sognare di immergerci e nuotare al fianco di centinaia di tipi di pesce di tutti i colori e dalle forme più strane. Ma quali sono quelli più belli e apprezzati dagli acquariofili? Venite a scoprirlo leggendo la nostra classifica.

Avete acquistato la vasca, la pompa per acquario, l’antialghe, e tutti gli accessori che potranno far sentire a loro agio i vostri nuovi amici marini, ora è giunto il momento di scegliere questi ultimi. In questo articolo ci concentreremo esclusivamente sulle specie d’acqua dolce, come Labirintidi, Caracidi, Ciprinidi e Ciclidi, ognuno caratterizzato da una forma, un colore e soprattutto un carattere diverso.

 

Microgeophagus ramirezi

Tra i pesci per acquario più mansueti abbiamo i Ramirez, originari dei corsi d’acqua che attraversano la Colombia e il Venezuela. Sono lunghi circa 5 centimetri, nuotano principalmente nella parte bassa dell’acquario e necessitano di una vasca di almeno 50 litri. Sono molto suscettibili alle variazioni di temperatura dell’acqua, che dovrebbe rimanere stabile tra i 25 e i 28 °C e con un pH prevalentemente acido.

Si tratta di una specie bella, colorata di giallo con venature rosse e nere con puntini azzurri o verdi, ma che si rivela davvero impegnativa per quanto riguarda l’alimentazione, che andrà alternata tra viva, congelata e a fiocchi. Vanno d’accordo generalmente con tutte le specie, persino quelle più aggressive, tuttavia, per chi volesse più di un esemplare per volta è consigliabile scegliere coppie composte da maschio e femmina.

Aequidens rivulatus

Originario del sud America, tra le zone nord del Perù e l’Ecuador, viene chiamato anche Green Terror, ovvero “terrore verde”, a causa del suo carattere aggressivo e per la sua colorazione. Preferisce un acquario di grandi dimensioni con una temperatura di circa 20 ­°C e pH tra 6 e 8, ed è inoltre consigliato non inserire nella vasca altri pesci colorati di qualsiasi specie, ma allevare esclusivamente una coppia composta da maschio e femmina.

 

Symphysodon discus

Fa parte della famiglia dei ciclidi ed è tra i pesci tropicali acqua dolce più particolari e affascinanti per via della sua forma appiattita che ricorda proprio un disco. Proviene dal sud America, vive nelle acque profonde dell’Amazzonia ricche di radici e può arrivare a misurare fino a 15 centimetri.
Purtroppo si tratta di una specie molto esigente: l’acqua deve essere sempre pulita e priva di possibili germi, a una temperatura di circa 28 °C con pH acido tra 5 e 7, in una vasca di almeno 200 litri. Può convivere tranquillamente con altri pesci pacifici, come per esempio i Black Molly.

 

Betta splendens

Conosciuto anche come “pesce siamese combattente”, le varietà splendens e quella dragon sono tra le più belle in assoluto, grazie alle loro lunghe pinne che sembrano fluttuare nell’acqua. Il primo è caratterizzato da un colore rosso acceso o marrone, l’altra invece può variare da tonalità di bianco, argento, blu fino a giungere al nero. Il suo soprannome non è affatto causale: è originario del Sud est asiatico ed è noto per essere particolarmente litigioso nei confronti di altri maschi, dunque è preferibile inserirlo in un gruppo composto da sole femmine, anche di specie differente. La temperatura deve essere impostata tra i 24 e 30 °C con pH 6 o 7.5, alternando mangime vivo, congelato e secco.

Pesci Guppy

Il nome scientifico è Poecilia reticulata ed è un pesce di piccole dimensioni originario del Sudamerica. È una delle specie maggiormente apprezzate dai neofiti, poiché è facile da allevare e può vivere in acquari piccoli di circa 50 litri insieme ad altri esemplari, compresi i Betta. La temperatura dell’acqua non dovrebbe superare i 27 °C e il pH dovrebbe aggirarsi intorno al 6 o 7. Non necessita di pasti particolari, ma si accontenta anche di cibo in fiocchi da alternare con congelato animale o vegetale.

 

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Poecilia sphenops

il Black Molly è originario dell’America centrale ed è il frutto di incroci con altre specie di Poecilia, da cui è stato possibile ottenere delle pinne dalla forma particolare simili a una vela. Si tratta di un esemplare piuttosto pacifico che può convivere senza difficoltà con altri pesci, come per esempio i Guppy. Una volta adulto raggiunge i 10 centimetri di lunghezza, inoltre, può mangiare cibo secco alternato ad alimenti vegetali a base di alghe. La temperatura dell’acqua dovrebbe essere stabile tra i 24 e 28 °C con pH neutro.

 

Paracheirodon innesi

Tra i pesci d’acqua dolce più piccoli e facili da gestire c’è quello “neon”, chiamato così a causa della striscia di colore blu che risalta se colpita da un fascio di luce. Accetta la presenza di altri esemplari di dimensioni ridotte, come per esempio i Ramirez, si accontenta di acquari da 60 centimetri e può essere alimentato con cibo secco o vivo.

 

Aulonocara nyassae Marble

Uno dei pesci tropicali più apprezzati e difficili da reperire a un prezzo basso è il Ciclide imperatore, una specie endemica del lago Malawi. È conosciuto anche come “pesce pavone” a causa dei suoi colori che variano tra le tonalità di azzurro e blu con striature nere e bianche, che si evidenziano principalmente negli esemplari maschi adulti.
Le femmine e i giovani sono infatti più chiari, sul giallo e grigio, con pinne corte. Preferisce principalmente i fondali sabbiosi, è molto territoriale e aggressivo, inoltre, è necessario nutrirlo più volte al giorno con cibo congelato o altri pesci più piccoli. Per questo motivo non è consigliabile inserirlo in acquario con altre specie di dimensioni ridotte.
Vive in gruppi composti da un solo maschio e numerose femmine, dunque anche all’interno della vasca è preferibile ricreare lo stesso tipo di sistema.

Pterophillum scalare

Uno dei pesci acqua dolce che desta più curiosità e stupore è proprio questo, detto anche “angelo” a causa delle sue pinne lunghe e a punta che potrebbero somigliare a delle ali.
Si tratta di un esemplare originario del Rio delle Amazzoni: necessita di una temperatura di circa 24 – 30 °C e un pH compreso tra 6 e 7.5. È una specie piuttosto grande, considerando che può raggiungere persino i 15 centimetri, dunque è preferibile inserirlo in un acquario ampio e soltanto con pesci di dimensioni ridotte.

 

Apistogramma cacatuoides red

Vagamente simile al Ramirez, si tratta di un pesce d’acqua dolce originario del Sudamerica, precisamente nel bacino del Rio delle Amazzoni colombiano, caratterizzato da particolari pinne che sembrano creare una cresta formata da punte di colore giallo, rosso e nero. Il maschio può raggiungere i 9 centimetri, mentre la femmina non supera i 5 centimetri e si presenta con tonalità più tenui rispetto al sesso opposto.

L’acqua va riscaldata almeno a 25 °C senza però superare i 29 °C, il pH invece oscilla tra il 6 e il 7. Considerata la sua timidezza, è preferibile inserirlo in un acquario con altri pesci simili e poco aggressivi.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Vi piacerebbe ampliare le vostre conoscenze riguardo il regno animale? In questo articolo vi parleremo dell’axolotl, una salamandra messicana in grado di rigenerarsi da sola.

 

Habitat

L’axolotl, conosciuto con il nome scientifico Ambystoma mexicanum, è una salamandra neotenica, ovvero che conserva lo stato larvale per tutta la sua vita. Vive nel lago di Xochimilco in Messico: termine deriva infatti dal nahuatl, la lingua degli aztechi, una delle popolazioni più antiche della Mesoamerica. Fa parte del genere degli ambystoma, come per esempio la specie tigre o quella maculata, e come tutte le altre è in grado di sopravvivere solo nell’acqua dolce e nei luoghi umidi a una temperatura che può oscillare tra i 16 e i 20 °C.

Purtroppo oggigiorno è quasi impossibile trovarla in natura, poiché a causa del bracconaggio, del cambiamento climatico e della bonifica delle paludi il suo habitat è oramai ridotto al minimo. Nonostante ciò, gli axolotl sono facilmente reperibili all’interno dei negozi di acquariologia ed è possibile tenerli in casa al pari dei pesci d’acqua dolce con le dovute accortezze e precauzioni.

 

Descrizione morfologica

La salamandra messicana è una neotenica: una condizione che le consente di rimanere in uno stadio larvale o semi larvale per riuscire a sopravvivere in presenza di poco cibo a basso contenuto di iodio. Quest’ultimo elemento infatti, se introdotto nelle giuste dosi nella dieta riesce a far crescere l’anfibio, che assumerà la forma adulta terrestre senza difficoltà.

L’assolotto ha la pelle liscia e quasi trasparente lungo la parte finale, zampe corte e occhi molto piccoli senza palpebre. Presenta tre coppie di branchie piumate ai lati della testa, piuttosto grande e quasi sproporzionata al resto del corpo, il quale misura generalmente 15 centimetri, ma può arrivare persino a 45 in età adulta.

In natura la colorazione predominante è marrone con striature dorate o verde oliva, tuttavia, tra le più apprezzate dagli acquariofili troviamo altre quattro varianti: melanoide, totalmente nero; albino, dorato e con occhi della stessa tonalità; leucistico, rosa chiaro; assantico, monocolore grigio.

 

Carattere e abitudini

Come molti pesci per acquario di origine tropicale, anche l’axolotl ha un temperamento piuttosto particolare: sfuggente e solitario. Di norma tende a vivere in luoghi appartati, ovvero sul fondale del lago tra le rocce e le piante acquatiche dove può nascondersi e proteggersi da eventuali predatori.

L’aspettativa di vita in natura è di circa 15 anni, tuttavia, in cattività possono arrivare persino al doppio dell’età. Raggiungono la maturità sessuale intorno ai 18 mesi: l’accoppiamento consiste in una danza rituale da parte di entrambi i sessi. La procreazione può avvenire anche per pedogenesi, un processo biologico comune a molte specie nel quale la deposizione delle uova avviene senza fecondazione, da parte di femmine giovani che produrranno però soltanto individui che manterranno lo stadio larvale.

Salute

Gli axolotl sono generalmente delle creature piuttosto robuste: una delle loro principali caratteristiche nonché oggetto di curiosità e studi da parte delle comunità scientifiche, è la capacità di rigenerarsi.

Nel caso in cui dovessero perdere un arto, la coda, o persino parti del cervello o del cuore, la neotenica è in grado di ripristinarla grazie alla struttura blastema dell’organismo, quasi paragonabile a quella delle cellule staminali. Purtroppo si sa ancora poco riguardo questo affascinante processo, nella speranza che un giorno si possa mettere in pratica anche sulle persone.

Le neoteniche sopportano senza problemi l’acqua fredda, ma non quella calda: nel caso in cui la temperatura dell’acquario dovesse superare i 24 °C vi suggeriamo di rimediare tempestivamente, poiché lo stress può inficiare non solo sul loro sistema immunitario, che si indebolisce, ma anche sul pH della vasca, che se troppo elevato può causare la proliferazione dei batteri. 

I parassiti infatti, sono un enorme pericolo per gli axolotl: gli Ergasilus sieboldi e i Flagellati per esempio, possono causare infiammazioni intestinali e della pelle, provocando desquamazioni, formazione di vescicole sul corpo ed eccessiva secrezione di muco. Per questo motivo, è fondamentale inserire nell’acquario una pompa in grado di ossigenare continuamente l’acqua e un filtro depurativo.

 

Axolotl: prezzo e allevamento

Vi piacerebbe averne uno tutto vostro da coccolare? Questo piccolo animale si può allevare in casa proprio come altre specie di salamandre d’acqua, tenendo conto di tutti gli accorgimenti che serviranno affinché l’anfibio conservi il suo stato larvale.

Innanzitutto sarà necessario procurarsi un bel mobile per acquario, preferibilmente esteso in larghezza piuttosto che in altezza, che possa contenere almeno 100 litri d’acqua nel caso di un solo animale, o fino a 200 litri per due o tre soggetti.

La temperatura dovrebbe oscillare in un range tra 12 e 20 °C, oltre i quali il piccolo animaletto acquatico potrebbe soffrire e rischiare di sviluppare gravi patologie. È fondamentale predisporre il fondale con uno strato di sabbia fine spesso alcuni centimetri, delle rocce e alcune piante, come per esempio muschio o felce di Giava, con i quali sarà più facile ricreare un ambiente quanto più possibile simile a quello naturale.

Nonostante sia in via d’estinzione ed è davvero difficile trovarla in natura, questa piccola neotenica è piuttosto economica: il prezzo si aggira intorno ai 20 euro, tuttavia, il valore può aumentare in base al colore, alla provenienza, al sesso e all’età dell’esemplare scelto.

Potrete acquistarlo su alcuni siti internet, tuttavia, il nostro consiglio è di recarsi in un negozio specializzato o da un allevatore esperto, per poter controllare personalmente lo stato di salute dell’animale prima di portarlo a casa.

Si può allevare in coppia, ma è preferibile scegliere due sessi diversi: gli axolotl sono propensi verso il cannibalismo, inoltre, non è consigliabile inserire altri pesci acqua dolce, soprattutto se molto piccoli.

In natura questi simpatici anfibi seguono una dieta piuttosto varia, in cattività invece sarebbe opportuno alimentarli con cibo fresco e vivo, come per esempio insetti, lumache o gamberetti. È preferibile non utilizzare il comune mangime per pesci tropicali, poiché potrebbero danneggiare la loro salute. A differenza di altri animali, sia marini sia terrestri, gli axolotl andrebbero nutriti solo due o tre volte alla settimana, con porzioni che possono variare in base alla loro età e al peso.

 

 

Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Colorato e cangiante, ma al contempo schivo e aggressivo nei confronti di altri pesci del suo acquario: scopriamo insieme tutte le caratteristiche e i segreti del pesce combattente.

 

Uno dei pesci da acquario più diffusi nel mondo dell’acquariofilia è sicuramente il pesce combattente, un esemplare originario del sud-est asiatico che si fa apprezzare per i colori decisamente sgargianti e le pinne fluenti.

Allevato in cattività dal XVIII secolo in Indocina e diffuso in Europa alla fine del XIX secolo, è un pesce d’acqua dolce che in natura vive in acquitrini, canali, risaie e aree fluviali con deboli correnti, riuscendo a sopravvivere anche in ambienti poveri di ossigeno. Tra poco prenderemo il largo per scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’allevamento e la vita in acquario dei pesci betta.

 

Il pesce combattente: caratteristiche e varietà

Conosciuto anche con il nome di Betta Splendens, il pesce combattente si contraddistingue per il suo atteggiamento aggressivo e bellicoso nei confronti di altri pesci o simili, tanto è vero che in Oriente viene spesso utilizzato nei combattimenti clandestini, che di solito si concludono con la morte di uno dei due contendenti.

In natura il pesce betta maschio presenta un corpo robusto e affusolato, caratterizzato da splendide tonalità cangianti che vanno dal turchese al rosso fuoco con riflessi verdi o azzurri, mentre le femmine sono più tozze e meno colorate.

Particolarmente apprezzato nel mondo dell’acquariofilia per il suo aspetto particolarmente sgargiante e decorativo, questo pesce tropicale d’acqua dolce è in grado di sopravvivere anche in ambienti scarsamente ossigenati grazie a un efficiente sistema di respirazione supplementare che gli permette di immagazzinare una buona quantità di ossigeno come riserva.

Le otto principali varietà di pesci combattenti sono l’Ankarensis, il Chini, l’Aurigans, il Balunga, l’Antonii, l’Ibanorum, l’Obsura e il Pinguis, che vengono accolti negli acquari di casa soprattutto per la fantasia e la colorazione cangiante di squame e pinne, ma esistono anche altre specie di Betta, come il Brownorum e il Pugnax, che possono essere allevate in gruppi con più coppie.

Alcuni esemplari, inoltre, sono soliti costruire un compatto nido di bolle schiumose sulla superficie dell’acqua per deporre le uova, mentre altri le custodiscono in bocca fino a quando gli avannotti saranno in grado di nuotare autonomamente.

Ci sono, inoltre, alcuni tipi di pesce Betta che vengono classificati in base alla conformazione della coda, ossia: il Crown Tail, le cui pinne ricordano le piume dell’uccello del paradiso, l’Halfmoon Tail che si caratterizza per la pinna dorsale a forma di mezzaluna, e il Long Tail che – come il nome suggerisce – presenta una pinna caudale molto lunga e fluente.

 

Allevamento Betta: cura e abitudini

Sebbene negli acquari domestici venga spesso preferito al pesce rosso maschio o femmina, l’aspettativa di vita del pesce guerriero difficilmente supera i tre anni. Ciononostante è molto facile da allevare e quindi adatto anche ai neofiti dell’acquaristica.

Innanzitutto, l’acquario per i Betta dovrà avere una capacità di almeno 80 litri, disponendo sul fondo un substrato di ghiaia scura e della vegetazione abbastanza fitta per ricreare i tipici habitat del sud-est asiatico da cui provengono.

Tra le piante per acquario da preferire consigliamo il bambù, la Lenticchia d’Acqua e l’Elodea Densa che, essendo più morbide, non rischiano di ferire o danneggiare le pinne dei pesci al loro passaggio.

L’acquario andrà riempito con almeno 54 litri d’acqua, con una temperatura compresa tra i 26 e i 28°C, mentre il pH ottimale dovrebbe avere un valore tra 5 e 7, quindi tendente all’acidità.

Inoltre, dal momento che nel loro paese d’origine i pesci combattenti sono soliti vivere in acque calme, per riprodurre queste condizioni anche nell’acquario del Betta Splendens va assolutamente evitata l’installazione di pompe di movimento per creare correnti artificiali.

L’acqua andrà cambiata almeno una volta la settimana, sostituendone il 25-50% per non modificare troppo la temperatura, mentre un cambio totale si rivelerà necessario solo quando l’acquario è molto sporco o i livelli di ammoniaca risultano elevati.

 

Cosa mangia il pesce combattente?

In natura il pesce combattente è un vero e proprio carnivoro poiché si nutre di insetti acquatici e piccoli molluschi predati in acqua o sulla sua superficie. Pertanto, nel loro allevamento è importante nutrirli con mangimi specifici che siano particolarmente ricchi di proteine animali.

Nei pet shop e online si possono reperire formulazioni granulari o in fiocchi, da somministrare in piccole dosi una o due volte al giorno per sei giorni alla settimana, ma volendo è possibile anche optare per il cibo “vivo” come mosche, larve, drosofile e zanzare, da alternare con piccole porzioni di fagiolini.

Betta Splendens: convivenza e salute

Nel loro allevamento è importante sapere che il Betta è un pesce molto aggressivo e territoriale, per cui si sconsiglia di mettere nell’acquario due pesci combattenti maschi, mentre la presenza di esemplari femminili non creerà alcun problema.

Per quanto riguarda, invece, la convivenza del pesce combattente con altre specie acquatiche, andrebbero evitati i pesci troppo grandi, come il Guppy e il Persico, che potrebbero vedere il Betta come una preda, preferendo invece i pesci siluro o esemplari delle stesse dimensioni, ma con pinne decisamente più piccole e meno colorate per non suscitare sentimenti di rivalità nel pesce lottatore.

Anche se difficilmente si ammala, il Betta Splendens può incorrere in infezioni fungine o batteriche qualora il filtro dell’acquario non funzioni correttamente o il fondale non venga pulito regolarmente da escrementi, sporcizia e residui di cibo.

I principali segnali a cui prestare attenzione sono l’apatia del pesce, le branchie semiaperte, le variazioni nel colore e il deterioramento di coda e pinne, che possono essere indice di una patologia o di uno stress dovuto alla temperatura dell’acqua troppo bassa.

Altre malattie del Betta Splendens sono l’idropisia, che si manifesta con ventre visibilmente ingrossato e squame rialzate, e la cosiddetta malattia del velluto, che fa assumere al pesce un colorito dorato o tendente al rosa.

In questi casi, si consiglia di isolare l’esemplare malato e chiedere un consulto al proprio veterinario di fiducia che, a seconda dei casi, potrà prescrivere una terapia a base di antibiotici da somministrare per un periodo di almeno quattro settimane.

 

 

Ultimo aggiornamento: 21.11.24

 

Se siete appassionati di acquariofilia avrete sicuramente sentito parlare del tanto chiacchierato Pesce Palla, un animale acquatico molto velenoso, che si gonfia come una palla quando scruta il pericolo. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla sua tossicità e le caratteristiche morfologiche di questo pesce esotico.

 

Famoso per la sua tossicità, il Pesce Palla (conosciuto anche con il nome di “Porcospino di Mare”) è un animale acquatico appartenente alla famiglia dei Tetraodontidi, diffuso prevalentemente nelle acque tropicali.

Lo troviamo per lo più nell’Oceano Indiano e Pacifico, ma alcune specie – come il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus) – sono state avvistare di recente anche nel bacino del Mar Mediterraneo e in alcune zone costiere dell’Atlantico. Temuto ma anche amato per il suo aspetto piuttosto simpatico, nella gastronomia nipponica il Fugu – Pesce Palla in giapponese – è anche un piatto tipico molto pregiato e costoso.

Se volete saperne di più su questo straordinario animale, nei prossimi paragrafi avrete modo di scoprire un bel po’ di cose interessanti sulle caratteristiche, l’habitat e la commestibilità del Pesce Palla velenoso.

 

Pesce Palla: caratteristiche e morfologia

Il pesce palla, o Pesce Fugu se preferite chiamarlo alla giapponese, appartiene alla famiglia dei Tetraodontidi, un termine greco che significa “quattro denti”, in riferimento al fatto che tutti gli esemplari appartenenti a questa categoria sono provvisti di quattro denti anteriori molto appuntiti e sottili che vengono utilizzati per rompere i gusci e le conchiglie di molluschi e crostacei.

La famiglia dei pesci palla comprende circa ottanta specie di pesci, distribuite prevalentemente nelle acque temperate o tropicali (Oceano Indiano e Pacifico), con qualche varietà residente nell’Oceano Atlantico e in alcune zone del Mar Mediterraneo.

Il più piccolo degli esemplari è il pesce palla nano (Carinotetraodon travancoricus) che misura solamente due centimetri, a differenza del pesce palla gigante (Arothron stellatus) che può raggiungere un diametro di ben 120 cm. Fatta eccezione per le dimensioni, tutti i pesci del genere Tetraodontidae sono accomunati dalla caratteristica forma ovale del corpo e dall’utilizzo della pinna dorsale per nuotare.

Oltre a essere il pesce più velenoso del mondo dopo l’altrettanto temuto Pesce Pietra, non ha predatori naturali (o perlomeno non dovrebbe averne) perché dotato di due particolari sistemi di difesa.

Quando avverte il pericolo o si sente minacciato, il pesce palla si gonfia grazie a un meccanismo di estroflessione dello stomaco che gli permette di ingurgitare velocemente grandi quantità di acqua, diventando così una palla gigante difficile da azzannare e inghiottire anche per predatori di grosse dimensioni.

Inoltre, i suoi muscoli e le visceri contengono un veleno mortale la tetradotossina – capace di inibire la funzione respiratoria e portare rapidamente alla morte. Alcuni esemplari, poi, hanno il corpo ricoperto da piccoli aculei e una pelle spessa e ruvida che cambia colore a seconda del contesto per mimetizzarsi nell’ambiente.

Un’altra caratteristica tipica dei pesci palla è la mascella sporgente, simile al becco di un pappagallo.

 

Dove vivono i pesci palla

Gli areali in cui si può incontrare questo pesce velenoso sono quelli dell’Oceano Pacifico, dell’Indiano e dell’Atlantico, mentre è più difficile – ma comunque possibile – trovarlo nel bacino Mediterraneo.

In genere vive nei pressi delle coste, bazzicando i fondali mobili grossolani senza mai scendere sotto i trenta metri di profondità. Di recente sono stati avvistati alcuni esemplari di pesci palla maculati anche nelle acque del sud Italia, dando il via a numerose allerte nazionali per informare la popolazione sui rischi legati alla velenosità di questi pesci pericolosi.

Pesce palla in cucina

Tra tutti i pesci velenosi, il pesce palla giapponese è probabilmente l’unico a essere considerato una pietanza pregiata.

Nelle zone tra Giappone, Cina e Corea è, infatti, un prodotto ittico molto richiesto (e anche molto costoso) per via della gradevolezza delle sue carni, mentre in Italia la sua vendita è stata dichiarata illegale.

Ma se il pesce palla è velenoso, perché viene venduto e servito sulle tavole dei ristoranti? Ebbene, dovete sapere che, attraverso un particolare processo di lavorazione e una serie di manovre eseguite da operatori esperti, è possibile rendere il pesce palla commestibile.

Ovviamente, per poterlo cucinare correttamente e senza rischi per i consumatori finali, è necessario che lo chef sia in possesso di una licenza specifica che attesti un alto livello di conoscenza della tecnica necessaria.

Questo perché la tetrodotossina contenuta nei tessuti venefici del pesce non viene debellata tramite la semplice cottura e, visto che durante la mondatura potrebbe contaminare anche le parti edibili, è fondamentale che il cuoco sia autorizzato a preparare e servire il Fugu.

Proprio per questo motivo, anche in Giappone la vendita del pesce palla non lavorato è assolutamente vietata ai comuni cittadini, sebbene ciò non impedisca alla popolazione di approvvigionarsi autonomamente attraverso la pesca dilettantistica.

Questo spiega perché la maggior parte dei decessi per avvelenamento da pesce palla (fortunatamente ancora rari) avvenga tra le mura domestiche della popolazione nipponica.

 

Allevare il pesce palla in acquario

Oltre che in cucina, i pesci palla sono molto ambiti anche tra gli appassionati di acquariofilia per via del loro aspetto molto buffo e caratteristico.

Le specie più adatte alla vita in acquario sono: il pesce palla d’acqua dolce del Sud America (Colomesus asellus), quello del Congo (Tetraodon miurus), l’indiano (Carinotetraodon travancoricus) e il Palembang (Tetraodon biocellatus).

Fatta eccezione per il Palembang, che è la varietà più facile da gestire, l’allevamento del pesce palla in acquario non è adatto ai principianti. È necessario, infatti, avere già una certa dimestichezza con il mondo dell’acquariologia perché questa specie ha esigenze molto particolari che risulteranno meno complesse per chi ha già esperienza.

Tanto per cominciare, è fondamentale che la temperatura dell’acqua sia compresa tra 22 e 28°C, con un valore di pH tra 6,0 e 7,5 e una durezza massima di 15 dGH.

Per quanto riguarda l’alimentazione, bisogna tenere presente che il pesce palla non gradisce particolarmente i mangimi in fiocchi, ma preferisce il cibo vivo o al massimo congelato.

Pertanto è consigliabile somministrargli delle lumache vive (che sono la sua principale fonte di nutrimento), piccoli crostacei e larve rosse di zanzara, ma i più schizzinosi potranno ricorrere anche a miscele già pronte di krill, polpa di molluschi e artemie.

Inoltre, dal momento che i pesci palla amano molto nascondersi, è opportuno attrezzare la vasca con rocce e piante per acquario, predisponendo un substrato di sabbia che ricordi il loro habitat naturale.

Infine, visto che non sono adatti per gli acquari di comunità, gli appassionati sono soliti allestire un acquario mono-specie per evitare problemi di sorta.