Castrazione del gatto: perché farla, quando farla, quanto costa
Dovrei far castrare o sterilizzare il mio gatto? A quanto ammontano le spese? E quali sono i pro e i contro dell’intervento? A queste e altre domande cercheremo di rispondere nel nostro articolo in modo che possiate prendere le giuste decisioni.
Scegliere di far castrare o meno il proprio gatto non è una decisione facile, soprattutto se non si è mai affrontato il problema nella sua interezza. Nelle righe che seguono approfondiremo l’argomento nel dettaglio in modo che possiate risolvere tutti i vostri dubbi in merito alla sterilizzazione del vostro pet.
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Castrazione gatto: perché e quando farla
Vi siete mai chiesti perché i gatti spariscono per giorni? Una delle ragioni più ovvie è data dal fatto che il proprio animale – femmina o maschio che sia – non è sterilizzato e, quindi, tende ad allontanarsi da casa con maggiore frequenza per rispondere all’innato istinto sessuale di trovare un partner con cui accoppiarsi, salvo poi tornare nella sua dimora abituale ad affare concluso.
Oltre a marcare il territorio con la propria urina per segnalare la sua presenza ad altri consimili, un gatto maschio in calore è in grado di percepire l’odore di una gatta in estro anche a chilometri di distanza, diventando di conseguenza più nervoso e aggressivo. Pertanto, se il proprio micio non è stato castrato, si consiglia di prestare maggiore attenzione ai suoi comportamenti ed evitare di lasciare aperte porte e gattaiole attraverso le quali potrebbe scappare.
Stesso discorso vale per le femmine che, a differenza della cagne, non hanno perdite ematiche dalla vulva quando sono pronte per l’accoppiamento e manifestano il calore attraverso miagolii insistenti e atteggiamenti più affettuosi nei confronti di persone e oggetti inanimati. A tal proposito, cogliamo l’occasione per ricordare che sterilizzare un gatto si rivela utile, non solo per evitare cucciolate indesiderate con conseguente abbandono dei gattini appena nati, ma anche per prevenire diversi problemi di salute e comportamenti pericolosi tra cui, oltre allo scappare di casa, l’aggressività, la tendenza a marcare il territorio e l’azzuffarsi con altri animali domestici che vivono in casa.
Per quanto riguarda le tempistiche, in genere si raccomanda di far castrare il proprio gatto alla fine dello sviluppo sessuale, ossia verso i 6-7 mesi di vita, o anche prima se la sua tendenza a marcare il territorio con l’urina diventa ingestibile, mentre l’età giusta per sterilizzare una gatta corrisponde allo stadio prepuberale, quando cioè l’esemplare non abbia ancora superato i 2,5 kg di peso e si trovi nella fase di anestro dopo il primo calore.
Sterilizzazione gatto maschio: pro e contro
Nonostante abbiano differenti dimensioni e atteggiamenti, il gatto è a tutti gli effetti un felino proprio come il leone e, in quanto tale, ha la necessità di far valere la sua presenza – soprattutto nel caso dei maschi – nei confronti degli altri contendenti appartenenti alla stessa specie e delle femmine che rientrano nel suo “harem”.
L’istinto irrefrenabile di scontrarsi con gli altri maschi e marcare il territorio fanno sì che il nostro piccolo gattino si trasformi in una furia cieca dalla violenza inaudita, dimenticando addirittura di far parte della nostra famiglia al punto da essere disposto a fare i bagagli e partire verso nuove avventure. Ma quando fa ritorno all’ovile ecco che cominciano i veri problemi, visto che spesso il proprio micio torna dimagrito, sciupato, pieno di ferite e, se viviamo in una zona di campagna, infestato da parassiti che sino a quel momento neanche sapevamo che esistessero.
E non è finita qui, perché nei periodi dell’anno in cui le femmine sono in calore il gatto inizia a spruzzare urina ovunque, lasciando su mobili, oggetti e indumenti un odore molto forte e pungente che si rivela abbastanza difficile da eradicare. Insomma, la convivenza in questi casi può addirittura diventare impossibile e l’unica soluzione per ovviare a simili disastri comportamentali è sicuramente la castrazione, che deve essere eseguita rigorosamente dal veterinario.
A dispetto di quanto si possa pensare, non si tratta di un intervento che va a modificare il carattere del proprio gatto, che dopo qualche giorno ritrova comunque la sua stabilità emotiva e torna a essere lo stesso di sempre, fatta eccezione per le problematiche legate alla sua sfera riproduttiva. Per farla breve il micio, una volta sterilizzato, smetterà di urinare in casa e di andarsene in giro da solo in cerca di avventure e, soprattutto, di guai!
Ma attenzione, perché nella sterilizzazione del gatto maschio le complicazioni sono comunque dietro l’angolo, comportando alcuni inconvenienti che sono, in genere, legati all’adozione di uno stile di vita più tranquillo e sedentario. È risaputo, infatti, che un gatto castrato tende a ingerire un maggior quantitativo di cibo andando incontro a fenomeni di obesità, con tutte le patologie connesse, e vari problemi alle vie urinarie che possono, a loro volta, comportare ulteriori disturbi come le calcolosi ostruttive.
Fortunatamente, si tratta di problematiche ben conosciute e facilmente diagnosticabili dal proprio veterinario, che sarà in grado di consigliare una terapia efficace e, qualora necessario, anche l’adozione di un regime alimentare ad hoc che possa prevenire l’aumento eccessivo di peso dell’animale.
Stesso discorso vale per la sterilizzazione della gatta, che oltre a ridurre il rischio di sviluppare tumori mammari (spesso maligni) e infezioni all’utero, rende l’animale più mansueto e meno incline alla fuga per accoppiarsi. Inoltre, anche in questi casi, si potranno risolvere i successivi problemi legati al sovrappeso e all’incontinenza urinaria con l’adozione di un corretto stile alimentare che, tra l’altro, non comporterà nessun disagio per il proprietario grazie alle numerose diete commerciali studiate appositamente per risolvere questi disturbi.
Costo sterilizzazione gatto
Quando si decide di adottare un gatto, oltre a considerare le spese necessarie per il suo mantenimento e le vaccinazioni obbligatorie, bisognerà tenere conto anche del costo relativo alla sterilizzazione, visto che si tratta di un intervento fortemente consigliato da esperti e veterinari. In genere, le tariffe richieste per la castrazione degli esemplari maschi si aggirano tra 80 e 85 euro, escluse le eventuali spese per la degenza post-operatoria (generalmente non necessaria), i farmaci aggiuntivi, le trasfusioni e così via.
Più elevato, invece, il costo della sterilizzazione della gatta, che essendo un’operazione più complessa e rischiosa può costare tra 130 e 190 euro, sebbene in entrambe i casi i prezzi tendano a variare notevolmente in base a diversi fattori, come il grado di difficoltà dell’intervento, lo stato di salute generale del paziente, il tempo richiesto per portare a termine l’operazione e le tariffe applicate nella zona in cui si trova la struttura scelta.
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