Le malattie dei gatti randagi trasmissibili all’uomo

Ultimo aggiornamento: 23.04.24

 

Tigna, rogna e toxoplasmosi: nomi di patologie che possono spaventare e mettere in pericolo la vostra salute e quella dei piccoli felini.

 

Per quanto possa rappresentare un bellissimo gesto ospitare dei gatti randagi, si tratta comunque di una scelta che potrebbe esporre voi e anche gli altri animali già presenti in casa a delle malattie contagiose, mettendo a rischio la salute di tutti.
Per questo motivo, è sempre opportuno recarsi prima da un veterinario per sottoporre il trovatello a un controllo: scopriamo insieme quali sono le patologie più frequenti trasmissibili all’uomo.

 

Vermi

Tra le problematiche più diffuse che bisogna tenere conto quando si entra a contatto con un gatto randagio sono i vermi, come gli ascaridi e la tenia. I primi si presentano come dei lunghi filamenti che vivono nell’intestino degli animali che li ospitano, provocando sintomi come diarrea, vomito e abbattimento. Si trasmettono tramite l’ingestione di uova, invisibili a occhio nudo, che si trovano nella saliva, nelle feci e nell’ambiente in cui risiede il gatto o il cane infestato, dunque è possibile contagiarsi anche semplicemente attraverso le mani sporche.

La tenia invece è un parassita dall’aspetto piatto che si attacca all’intestino per mezzo di piccoli uncini distribuiti sul suo corpo: può allungarsi parallelamente alla deposizione di uova, che avviene all’interno di particolari sacche chiamate proglottidi. Queste ultime vengono diffuse nell’ambiente tramite le feci, ingerite a loro volta dalle pulci e infine trasportate sul pelo di animali non protetti con un antiparassitario efficace.

Entrambi i vermi sono trasmissibili all’uomo, e si manifestano con gli stessi sintomi dei gatti, come per esempio vomito e diarrea. La giardia invece è un parassita che vive nell’acqua stagnante: anche le persone possono contagiarsi attraverso l’ingestione accidentale di feci degli animali colpiti.

 

Toxoplasmosi

Una delle malattie dei gatti più conosciute è di sicuro questa, poiché pericolosa per le donne incinte: è causata da un parassita chiamato Toxoplasma Gondii e si trasmette ai piccoli felini attraverso l’ingestione di carne cruda, come quella delle prede cacciate. Il microrganismo vive all’interno delle cellule e può rimanere indisturbato per molto tempo senza provocare danni, tuttavia, anche in mancanza di sintomi, che si manifestano tramite stanchezza, emicrania, ingrossamento dei linfonodi e problemi neurologici, si può trasmettere all’uomo. Il contagio avviene tramite l’ingestione accidentale di feci, per questo motivo è importante tenere sempre pulito la lettiera, le ciotole e l’ambiente in cui vivete.

 

Tigna

Se il gatto appena portato a casa presenta alopecia diffusa o delle chiazze senza pelo, molto probabilmente è affetto da tigna, un particolare fungo che si nutre delle cellule della cute degli animali. I sintomi principali sono molto evidenti, soprattutto nell’uomo, poiché si manifestano con arrossamenti di forma circolare inizialmente simili a delle punture di insetto, che mano a mano si allargano espandendosi su tutto il corpo.

Non è necessario portare le mani alla bocca per infettarsi, poiché basta il contatto diretto con il mantello dell’animale. La malattia purtroppo non solo non passa da sola e necessita dell’uso di antimicotici locali e orali, ma si può a sua volta trasmettere alle altre persone che vivono in casa.

Rogna

Ne esistono tre diverse tipologie e sono tutte trasmissibili all’uomo: la Rogna notoedrica, conosciuta anche come scabbia del gatto, si manifesta tramite le infestazioni di acari che si annidano tra le cellule della pelle e causano prurito, comparsa di crosticine, ispessimento dell’epidermide e caduta del pelo. La rogna otodettica invece è provocata dagli acari e si presenta principalmente all’interno dei padiglioni oculari causando la formazione di cerume denso e nero. Infine, la rogna rossa si manifesta con alopecia a chiazze.

 

Come proteggere i gatti

Alcune delle malattie dei gatti sopra elencate possono rivelarsi estremamente pericolose, soprattutto per le donne incinte e per le persone con un sistema immunitario già compromesso. La cosa migliore da fare per evitarne l’insorgenza è proteggendo i nostri amici animali: scopriamo come.

 

Igiene

Sappiamo che in tanti ricorderete la spiacevole scena di Trainspotting, in cui uno dei protagonisti muore di toxoplasmosi sommerso dalle feci e dall’urina di un piccolo micio. Tenere la casa pulita è fondamentale per evitare la diffusione di malattie come questa, trasmissibile proprio dai bisogni degli animali. Pulire la lettiera giornalmente inoltre, può scongiurare la proliferazione di batteri e di conseguenza l’emanazione di cattivi odori, molto fastidiosi e percepibili dalle persone che provengono esternamente all’ambiente. Il vostro gatto inoltre apprezzerà senz’altro, ed eviterà di utilizzare il tappeto, il divano o gli angoli dei muri come validi sostituti.

Anche le ciotole, esattamente per lo stesso motivo, andrebbero pulite dopo ogni pasto: scegliere dei modelli in acciaio inox potrebbe rappresentare una buona idea, poiché più igienici e maggiormente adatti a contenere cibo umido.

Controlli periodici

Portare i propri animali dal veterinario almeno una volta all’anno non è uno spreco di denaro, ma un atto di amore e responsabilità nei loro confronti. Alcune malattie non si manifestano affatto con sintomi evidenti, e possono rimanere latenti per molti anni prima di poterle scoprire.

Sarebbe inoltre opportuno sterilizzare gli esemplari abituati a uscire di casa: il calore è uno dei principali motivi di zuffa e conseguente diffusione di malattie, come la Fiv, il virus dell’immunodeficienza felina, che si trasmette sessualmente e attraverso i graffi infetti, oppure la Fip, conosciuta anche come peritonite infettiva felina.

 

Tenerli in casa

La maggior parte degli allevatori di razza, ma anche i volontari delle colonie feline, non permettono più l’adozione di esemplari senza prima aver installato una rete per gatti sul balcone o lungo tutto il perimetro del giardino. Tale richiesta, pur sembrando esagerata agli occhi degli inesperti, nasconde un ottimo motivo, ovvero la salvaguardia dei propri animali.

I gatti infatti sono animali predatori e purtroppo, a discapito della leggenda, non cadono quasi mai in piedi, ma possono rompersi le zampe e rischiare la paralisi. Farli uscire di casa inoltre li espone maggiormente ad alcuni pericoli, come finire investiti da qualche auto, rubati, uccisi da un cane di passaggio o aggrediti da un altro gatto durante il periodo dell’accoppiamento.

Infine, anche le persone che vivono in campagna dovrebbero prestare molta attenzione: i gatti infatti sono una delle principali cause della decimazione di uccelli e rettili autoctoni, come alcune specie di passeriformi e serpenti innocui.  Se da un lato i piccoli felini saranno ben contenti di manifestare tutta la loro passione venatoria, dall’altro però, è la natura che ne paga le conseguenze. Ricordiamo infine, che tali animali selvatici sono protetti dalla legge, e la loro uccisione comporta reato penale, punibile con l’arresto da uno a sei mesi e con una somma da pagare fino a 4.000 euro.

 

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