Quali sono le razze di gatti anallergici?
Amate molto i gatti ma non potete averne uno, perché siete allergici? Ci sono alcune razze che non vi faranno correre alcun pericolo!
Anche se si è soliti dire che si è allergici al pelo dei cani e ai gatti, in realtà ciò non è vero, in quanto ciò a cui il corpo resiste è la proteina Fel D1, che è prodotta dalla saliva, dalla pelle e da alcuni organi che costituiscono gli animali.
Quindi l’allergene va ad accumularsi nel pelo dei gatti, motivo per il quale, quando li accarezziamo o ci troviamo vicino a loro, scatta in noi la reazione che ci impedisce di tenerne uno sempre in casa.
L’unica soluzione è quella di avere un gatto anallergico: ma esistono davvero e, se sì, quali sono? Vediamolo insieme.
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Esistono davvero gatti anallergici?
Se l’allergia dipende dalla proteina Fel D1 e tutti i gatti la producono, come è possibile che esistano esemplari che non causano la reazione avversa del nostro sistema immunitario? Semplice, ci sono alcune razze che ne secernono meno rispetto ad altre, per cui è possibile essere meno sensibili a queste.
Ci sono inoltre alcuni fattori che determinano una riduzione della proteina, come la produzione ridotta del testosterone, che ne implica un incremento. Avere in caso un gatto maschio castrato, quindi, potrà essere un vantaggio in casi del genere.
Allo stesso modo, anche il progesterone è un ormone che viene prodotto dalle gatte, ma da quelle in gestazione e durante l’ovulazione, per cui anche negli esemplari sterilizzati di sesso femminile, la proteina Fel D1 sarà ridotta.
Ma quali sono i gatti che, in generale, non dovrebbero comportare problemi in tal senso?
Il gatto siberiano
Se avete idea di cosa stiamo parlando, potreste non crederci: a prima vista, infatti, il gatto siberiano ha un pelo molto folto e lungo, che fa pensare subito a una grande quantità di allergeni, tutti ben concentrati nel suo mantello.
In realtà si tratta dell’esemplare che produce meno Fel D1 di tutti, per cui è indicato proprio per chi soffre di allergia al gatto. Bisogna però considerare che non c’è la garanzia al 100% di non avere alcuna reazione allergica, visto che la quantità ridotta della proteina incriminata può comunque essere mal tollerata dal soggetto debole.
C’è inoltre da considerare il prezzo del gatto siberiano, che si aggira attorno ai 1000 euro, per cui non è una spesa così esigua da sostenere, dato che non si è neppure sicuri dei risultati che si otterranno.
Il gatto norvegese
Una delle razze di gatti che meglio si adatta al clima freddo è il norvegese delle foreste, caratterizzato da un manto molto folto, che richiede cure e continui spazzolamenti. Anche questo esemplare produce una quantità ridotta di Fel D1, se non quasi esigua, per cui è indicato per chi ha una sviluppata allergia ai gatti.
Si tratta inoltre di un animale che tende a stare da solo ma che gioca con piacere, dalla costituzione massiccia e quindi più grande di un esemplare tipico. Anche qui, però, è opportuno accertarsi di non avere reazioni indesiderate, visto che il prezzo del gatto norvegese è abbastanza alto.
Il gatto balinese
Detto anche siamese a pelo lungo, il balinese è un altro gatto che produce poca proteina, quindi adatto a chi soffre di allergie. Dal carattere molto docile e affabile, è il compagno ideale per chi vuole avere sempre accanto un animale giocherellone.
Non comporta grossi impegni, se non uno spazzolamento ogni due/tre giorni, visto che non è a pelo corto.
Il bengala
Anche questa razza rientra tra quelle da scegliere, se state cercando dei gatti o cani anallergici, con i quali convivere. Ciò che caratterizza questo esemplare, a parte l’indubbia bellezza del pelo, è il suo carattere molto giocoso, infatti ha bisogno di molte attenzioni.
Prima di prenderlo, quindi, è bene ricordarsi che non basta solo una lettiera autopulente per non avere molto da fare con un gatto: molto dipende dalle caratteristiche della sua razza.
Il devon rex
Se il vostro problema è anche quello di avere in casa troppi accumuli di pelo, potrete optare per il devon rex, un esemplare dal manto corto, che ne perde molto poco. Molto socievole, non vuole restare sempre solo in casa, per cui dovrete prendervene cura se non volete che si annoi o si deprima.
Il gatto giavanese
Non appartiene certamente alla razza di gatto senza pelo, ma non è così lungo da creare troppi problemi di pulizia: il giavanese è un esemplare molto indipendente, che quindi non vi chiederà continuamente di giocare.
Anche se, però, non ha questa impellente esigenza, il nostro consiglio è quello di non lasciare mai un gatto da solo per più di 12 ore.
Il blu di Russia
Una caratteristica del blu di Russia è quella di avere un manto a doppio strato, che tende a mantenere intrappolata la proteina più vicina alla pelle, quindi diffondendola meno in casa. Insieme a questa caratteristica, ha anche il vantaggio di avere un carattere molto affabile e di essere intelligente, oltre a legarsi molto al proprio padrone.
Non diciamo che potrà imparare a suonare il flauto di pan, ma certamente potrete fare con lui molti giochi stimolanti.
Le razze per chi non ha una forte allergia
Se il vostro problema è presente, ma non è così forte da farvi tenere a grande distanza il gatto, potete pensare a una di queste razze, che perdono meno pelo e quindi riducono notevolmente il rischio di starnuti o occhi gonfi.
Rientrano in questa categoria il gatto siamese, il laperm e il cornish rex: attenzione però, perché questi esemplari non vanno bene se, appena entrati in una stanza, avvertite immediatamente la presenza del micio, con una reazione indesiderata.
La razza di gatto priva di pelo è anallergica?
Se siete appassionati di gatti nani o di tutti quelli che hanno caratteristiche molto diverse dai classici, potreste essere attratti anche dallo sphynx. Il fatto che appartenga a una razza di gatto privo di pelo, però, può trarre in inganno.
Come abbiamo detto, infatti, non è questo il fattore che scatena l’allergia, ma la proteina presente nella saliva, per cui non risolverete il problema facendo riferimento o scegliendo questo micio.
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