Cani in condominio: come evitare problemi con i vicini di casa

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Quali sono i diritti e i doveri che i proprietari devono rispettare per non disturbare agli altri condomini? Lo spieghiamo in questo articolo.

 

Si possono vietare gli animali in condominio?

Nel 2013, in seguito a una modifica dell’articolo 1138 del codice civile riguardante le regole condominiali, non è più possibile precludere la detenzione di cani e gatti all’interno di un palazzo. Tuttavia, tale norma può cambiare se vi è il consenso di tutti i condomini all’unanimità durante la stesura del regolamento, per esempio in fase di ultimazione di un nuovo palazzo da parte del costruttore.

Insomma, per fortuna oggi è possibile vivere con il cane in appartamento, ma in ogni caso è necessario assumersi tutte le responsabilità che ciò comporta, come i danni alle parti comuni o a terzi, ed evitare quanto più possibile di disturbare gli altri abitanti e quelli dei fabbricati vicini con cattivi odori o rumori molesti.

 

Quanti cani si possono tenere?

Il numero di animali che è possibile detenere, dunque intestarsi tramite microchip (che ricordiamo è obbligatorio per legge su tutto il territorio italiano), dipende dalla regione in cui si risiede. Per esempio, in Campania il limite è di venti esemplari per nucleo familiare, in Lombardia invece di dieci. 

In ogni caso, ogni proprietario coscienzioso dovrebbe valutare le dimensioni della propria abitazione e non stiparvi un numero troppo elevato di cani o gatti, poiché potrebbe andare contro i diritti riguardanti il benessere animali. È praticamente impossibile farli coesistere pacificamente e in uno spazio così ridotto, inoltre, ciò potrebbe creare problemi di igiene e di disturbo della quiete. Gli altri condomini potrebbero lamentarsi dell’odore o dei rumori molesti, allertando le autorità competenti che saranno costrette a controllare la situazione. Tuttavia, il regolamento condominiale non può indicare un limite del numero massimo consentito, a meno che non vi sia una richiesta unanime di tutti gli abitanti del palazzo.

 

Si possono far salire gli animali in ascensore?

Considerata la riforma di legge 220/2012 che regola e stabilisce la possibilità di detenere i cani in condominio, sembrerebbe davvero strano e controsenso il divieto di farli entrare in ascensore. Ciò infatti non solo potrebbe ledere alla salute di alcuni animali, che magari hanno problemi di deambulazione e sono impossibilitati a percorrere la strada fino a casa per le scale, ma potrebbe rappresentare motivo di lesione ai diritti dei proprietari disabili o che comunque hanno difficoltà a camminare.

Anche se dovessero modificare le regole condominiali e stabilire tale divieto, in seguito a delle lamentele da parte della maggioranza dei vicini, è possibile fare ricorso al giudice di pace. Tuttavia, poiché l’ascensore è un bene comune a disposizione di tutti i condomini, qualora il cane dovesse sporcare o creare altri danni al mezzo di trasporto, è ovviamente a carico del proprietario pulire o provvedere alle spese di riparazione.

Si può vietare la detenzione di animali in un appartamento in affitto?

Purtroppo non esiste nessuna legge che possa impedire a un proprietario di casa di accettare animali nel suo appartamento. Dunque, prima di firmare un contratto di locazione vi suggeriamo di leggerlo accuratamente e nel caso dovessero esserci divieti riguardanti la detenzione di animali, è bene provare a chiedere la modifica dell’accordo scritto. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità da parte del locatore di dissentire.

 

Cortile comune: diritti e doveri dei proprietari

Vivere in un palazzo in presenza di altre persone implica il rispetto da parte dei proprietari di tutte le zone condominiali comuni, comprese scale, pianerottolo, giardini, ascensore e garage. I cani, secondo la maggior parte dei regolamenti, vanno tenuti a guinzaglio e portando con sé la museruola nelle aree sopracitate, e nel caso in cui dovessero sporcare con urina, feci o altro è obbligo del detentore pulire il prima possibile per evitare il propagarsi di cattivi odori.

Regole per tenere un cane in giardino

Non vi è una legislazione a livello condominiale che vieta di far stare uno o più cani in giardino, tuttavia, esistono altre leggi: quelle riguardo il maltrattamento animale e sull’incolumità pubblica. Ogni parte privata esterna all’abitazione infatti, non solo va sempre pulita dalle deiezioni per evitare cattivi odori, ma deve avere una recinzione alta almeno 2 metri affinché il cane non abbia modo di saltare e arrecare danni ai passanti.

Inoltre, è necessario predisporre una tettoia o un riparo, in modo tale che il vostro compagno a quattro zampe non soffra il freddo o il caldo, lasciando a disposizione una fontanella per cani con dell’acqua e somministrando regolarmente il cibo. In mancanza di tali presupposti, è possibile divenire oggetto di denuncia per maltrattamento.

 

Disturbo della quiete: cosa fare?

Se il vostro vicino ha un cane che abbaia in un giardino privato per molte ore di seguito, la prima cosa da fare è chiedere gentilmente al proprietario di assumersi le proprie responsabilità, facendo entrare il povero animale in casa o provvedendo alla sua educazione. 

Se ciò non dovesse bastare, è possibile contattare l’amministratore, che provvederà a comunicare quanto dovuto. Nel caso in cui neanche questo dovesse sortire alcun effetto positivo, ciò che potrete fare è effettuare una denuncia per disturbo della quiete alle autorità competenti.

Regole di buona convivenza in condominio

Per concludere, nonostante nessuno possa impedirvi di avere animali in un palazzo e usare le parti condominiali, è opportuno avere sempre rispetto degli altri, per evitare di divenire oggetto di lamentele da parte degli altri abitanti. Il cane ha diritto ad abbaiare, ma come per le persone è necessario che i rumori, nel limite del sopportabile, siano circoscritti agli orari stabiliti dall’amministratore, che generalmente vanno dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 22.

Un Husky che ulula al passaggio dell’ambulanza non si può considerare disturbo della quiete pubblica, tuttavia, un piccolo Chihuahua che viene lasciato solo per otto ore al giorno, durante le quali latra e piange, può essere un vero e proprio problema. Prima di denunciare o chiamare le autorità, è però necessario contattare l’amministratore, che provvederà a inviare un avviso ai condomini maleducati nella speranza che questi prendano provvedimenti il prima possibile.

 

 

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