Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Uno dei cani da compagnia più apprezzato di sempre, grazie al suo carattere dolce e mansueto. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa antica razza.

 

I Bichon frisé sono piccoli cani definiti nani armonici allometrici, ovvero con una struttura fisica ben bilanciata e un corpo equilibrato. La Fédération Cynologique Internationale, conosciuta con l’acronimo FCI, fa rientrare questa razza nel gruppo nove, quello dedicato ai cani da compagnia, in una sotto categoria distinta di cui fanno parte il bichon à poil frisé, il bichon Havanais, il bolognese, il maltese, il piccolo cane leone e il maltese. Tuttavia, si tende a confonderli molto spesso con i barboncini, a causa della morfologia e del pelo riccioluto e bianco.

L’origine del nome proviene probabilmente dall’abbreviazione del termine “barbichon”, e nonostante si ipotizzi un’origine francese, a causa della sua diffusione tra le famiglie nobiliari durante il Rinascimento, in realtà la sua storia comincia molto prima, tra il 600 e il 300 a.C. Lo storico greco Strabone infatti, descrisse l’esportazione di un piccolo cane dal pelo lungo e bianco che viveva per lo più sui porti e utilizzato per la caccia ai topi.

Secondo lo standard di razza la testa è armonica, il cranio è piatto, mentre lo stop sul muso poco marcato, ma al contempo assolutamente non prognato né tanto meno appuntito. La coda deve essere all’insù, leggermente ricurva ma non arricciata, con pelo lungo e cadente. L’unico colore riconosciuto è il bianco puro con tartufo tassativamente nero. Per quanto riguarda la taglia invece, l’altezza al garrese non deve superare i 30 cm e il peso deve essere compreso tra i 3 e i 6 kg, tuttavia, sono accettati esemplari più piccoli.

 

Carattere

A livello comportamentale il bichon si può tranquillamente paragonare al barboncino toy: giocoso, vivace, si adatta alla vita casalinga ma al contempo è in grado di affrontare qualsiasi tipo di attività fisica. Ha un’alta tolleranza nei confronti dei bambini e degli estranei, tuttavia, è sempre bene insegnare ai primi ad approcciarsi a questi piccoli cani con rispetto e delicatezza, in modo tale da instaurare in famiglia un ambiente equilibrato e piacevole.

È il cane perfetto per chi cerca un piccolo compagno ma non ha la forza fisica di gestire un esemplare di taglia grande: ciò però non implica affatto che non bisogna farlo uscire quotidianamente per i bisogni come qualsiasi altro quattro zampe. Molto spesso, infatti, si tende a prendere un barboncino pensando di portergli insegnare a usare la traversina, così da evitare le passeggiate durante la stagione invernale.

Tale metodo, altamente errato nei confronti del piccolo, può provocare nell’esemplare diverse patologie comportamentali, a partire dalle marcature su mobili, letti e divani, fino ad arrivare alla sindrome dell’abbandono con conseguenti abbai e latrati continui durante la vostra assenza.

 

Cura e salute

Il bichon frisè, così come il barboncino nano e razze affini, necessitano di una particolare cura del pelo: cresce di continuo, e se non toelettato a cadenza periodica tutto l’anno, e non certo solo in estate, può annodarsi e provocare piaghe. Per questo motivo, è consigliabile spazzolarlo spesso con un accessorio apposito almeno una volta a settimana, ed eseguire il taglio del pelo, preferibilmente da un professionista, almeno ogni due mesi, per evitare che questo si allunghi eccessivamente.

Particolare cura deve essere rivolta alle orecchie, pulendole di tanto in tanto con delle salviette imbevute con  un prodotto veterinario specifico per la rimozione del cerume. Il pelo bianco inoltre si può ossidare facilmente, ed è dunque necessario prestare attenzione alla zona intorno agli occhi, al muso e tra i polpastrelli, dove può diventare rossiccio se resta bagnato per troppo tempo.

Tale problematica però, può nascondere patologie comportamentali e stereotipie, come l’eccessivo leccamento degli arti dovuto spesso a un eccesso di stress, causando così un arrossamento della zona.

Anche l’alimentazione va controllata per evitare dermatiti: si consiglia infatti l’utilizzo di integratori per animali specifici per il pelo e la pelle fin da cucciolo, seguendo le indicazioni del proprio veterinario. Il bichon frisé, se trattato con cura, può avere una vita molto lunga e raggiungere persino i 16 anni d’età. Tuttavia, non è esente da malattie ereditarie come l’epilessia, la lussazione del gomito o la cataratta.

Attitudini di razza

Nonostante faccia parte del gruppo nove da compagnia, in realtà il bichon, così come il barbone toy, nano o gigante nasce come cane d’acqua: perfetti nuotatori, venivano utilizzati per la caccia di lontre, anatre e altri uccelli di fiume e di lago. Inoltre, secondo una leggenda questi piccoli cagnolini bianchi furono importati in Europa viaggiando insieme ai marinai sulle navi lungo tutto il Mediterraneo.

Anche se si adattano perfettamente alla vita da divano, sono idonei anche a chi ama le lunghe passeggiate e il trekking in montagna. Sono facilmente addestrabili al richiamo: se insegnato bene fin da cuccioli, renderà più piacevoli le uscite nei parchi e nelle zone di campagna.

Per chi ama gli sport cinofili invece, sia il Bichon, sia il cane barboncino sono ampiamente adatti all’agility, alla mobility e persino alla dog dance. Non è un caso infatti, che siano state le razze più adoperate in passato nei circhi e negli spettacoli ambulanti.

 

Prezzo

A differenza del barboncino toy, il cui prezzo può aggirarsi anche intorno ai 3.000 o 5.000 euro per un esemplare color albicocca, piuttosto raro, il bichon frisè ha un costo leggermente più contenuto ma comunque alto, soprattutto se proveniente da un allevamento importante e selezionato rispettando a pieno lo standard di razza. In ogni caso, vi sconsigliamo di acquistare cani privi di pedigree, poiché la loro vendita non è legale in Italia.

I migliori allevamenti riconosciuti Enci

Quando si sceglie un cane di razza è molto importante affidarsi sempre a dei professionisti: il pedigree non è infatti soltanto un pezzo di carta, ma è un documento che certifica la presenza o meno di malattie ereditarie. Inoltre, in questo modo è possibile conoscere la storia genealogica dell’esemplare, valutando il carattere, e non solo la bellezza, dei suoi predecessori.

Tra i migliori allevamenti troviamo Cardinal Gherardo, che da 30 anni si occupa della selezione di bichon frisé tra le pianure dell’Emilia Romagna. Un altro nome famoso è Venetian Moonlight Kennel in provincia di Venezia, operativo dagli anni ‘80, e Diamond’s of the Moon a Roma.

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Quanti anni umani ha il nostro compagno a quattro zampe? E in che modo l’età si ripercuote sulla sua vita? Continuate a leggere per scoprire tutti i dettagli.

 

Quanto vivono i cani? Spesso questa domanda viene posta dai bambini, ma talvolta anche dai genitori, che vedendo il proprio cucciolo crescere così velocemente e diventare un giovane adulto si chiedono quanto ancora riusciranno a trascorrere del tempo insieme. L’esistenza di un canide è di certo molto più breve di quella degli uomini, poiché a differenza dei primati, il loro ciclo vitale è più veloce e concentrato, tuttavia, così come accade per tante altre specie animali, ciò non vuol dire che sia meno intenso del nostro.

In realtà, stabilire l’età dei cani su una tabella generica è molto riduttivo, poiché su tale calcolo possono incidere notevolmente taglia, fattori ambientali, dieta e presenza o meno di patologie ereditarie. In questo articolo vi spiegheremo dunque come conteggiare gli anni in base a quelli umani cercando di considerare però anche i coefficienti sopra citati.

 

Qual è la vita media di un cane?

Come abbiamo accennato, tale valore si può stabilire prendendo in considerazione alcuni fattori essenziali.

Taglia

Se vi state chiedendo a quanto corrispondono 10 anni di un cane, prima di trovare una risposta è necessario pesarlo: fino a i 10 kg infatti, l’età dovrebbe corrispondere a 56 anni umani, mentre per un esemplare di 40 kg si aggira intorno ai 66.

Come potete notare tale valore può cambiare molto in base alla stazza, tuttavia, i cuccioli di taglia piccola tendono a cambiare i denti da latte e maturare molto più in fretta rispetto agli altri, che potrebbero avere comportamenti giocosi e vivaci fino al compimento dei tre anni.

 

Ambiente

Un cane che fa poca esperienza all’aria aperta, o uno che vive perennemente in giardino ed è esposto alle intemperie tutto l’anno, avrà statisticamente una vita più breve rispetto a un esemplare che può accedere alle comodità di una casa, al riparo dal freddo d’inverno e alle temperature estreme d’estate.

 

Dieta

Nel corso dei decenni, probabilmente a causa dell’utilizzo di pesticidi, ormoni e altri eccipienti che servono a modificare il sapore del cibo preconfezionato, molti esemplari hanno iniziato a sviluppare diverse intolleranze e allergie, abbassando così la media degli anni dei cani e dei gatti. Una dieta equilibrata e composta principalmente da proteine e da pochi carboidrati aiuta a mantenerli in forma e in salute più a lungo.

Genetica

Purtroppo, il frutto di incroci che vanno a discapito della salute dei cani per prediligere esclusivamente la bellezza, ha fatto in modo che alcune malattie ereditarie si siano diffuse in alcune razze, compromettendone la qualità della vita. Per esempio, gli esemplari di Pastore Tedesco sono ormai quasi tutti displasici, a causa dell’abbassamento del posteriore per motivi estetici. Il Dalmata invece, sviluppa calcolosi e problemi e gastrointestinali, che possono provocare patologie IBD e insufficienza renale molto grave.

 

Castrazione

Si tratta di un argomento ampiamente dibattuto tra i veterinari di tutto il mondo, poiché sono davvero molti gli studi pro e contro la sterilizzazione, sia degli esemplari maschili, sia femminili, e della possibile insorgenza o meno di malattie. Adottare un cane da un’associazione o da un canile, per esempio, comporta l’obbligo di castrazione, per evitare possibili accoppiamenti tra meticci e la diffusione del randagismo.

Tale scelta però, talvolta genera problemi a livello comportamentale negli animali, soprattutto se molto paurosi: il testosterone infatti, aiuta questi ultimi ad avere maggiore coraggio nell’affrontare le situazioni stressanti. Negli esemplari femmine invece, è consigliabile effettuare la sterilizzazione dopo il primo calore e mai prima, poiché la crescita e dunque la formazione ossea non è totalmente conclusa.

Vi è infatti una maggiore incidenza di osteoporosi e rottura del legamento crociato in cagne operate in giovane età, tuttavia, i calori a vuoto potrebbero causare infezioni del tratto vaginale, come la piometra, talvolta fatale.

 

Come si calcola l’età dei cani?

Partendo dal presupposto che il calcolo si debba fare in base una serie di fattori, ambientali e altro, vi riportiamo qui di seguito una tabella per l’età dei cani molto semplice, che è possibile consultare facendo riferimento principalmente al peso espresso in chili.

Tabella anni del cane

Età del cane Fino a 10 kg Fino a 20 kg Fino a 40 kg Oltre 40 kg
1 15 15 14 12
2 23 24 22 20
3 28 29 29 28
4 32 34 34 35
5 36 38 40 42
6 40 42 45 49
7 44 47 50 56
8 48 51 55 64
9 52 56 61 71
10 56 60 66 78
11 60 65 72 86
12 64 69 77 93
13 68 74 82 101
14 72 78 88 108
15 76 83 93 115
16 80 87 99 123

 

Come potete notare, l’età massima si aggira intorno ai 16 anni, ciò non toglie che, soprattutto i cani di taglia piccola e quelli in salute, possano raggiungere persino i 20 anni. I giganti invece, come per esempio Alano, Mastino Napoletano, Leonberger e in genere i molossoidi e i cani da guardiania, sono più svantaggiati e tendono a invecchiare molto velocemente.

Il motivo è purtroppo sconosciuto, ma è probabilmente influenzato dalla maggiore insorgenza di tumori e altre patologie genetiche a carico delle ossa, che porta il sistema scheletrico a deteriorarsi più in fretta. Ciò nonostante, anche tali esemplari, se tenuti con cura e dedizione, possono raggiungere l’ultima fase della loro vita solo con qualche acciacco, ma ancora molto arzilli.

La senilità

Gli  animali di taglia grande dunque, tendono a invecchiare più velocemente rispetto ai piccoli, nonostante questi ultimi raggiungano la maturità sessuale e mentale prima di loro. Talvolta, tale periodo della vita è facilmente distinguibile, come per gli umani, poiché iniziano a manifestarsi alcuni sintomi facilmente identificabili, come fatica durante la deambulazione, perdita di urina, maggiore sonnolenza e persino difficoltà a riconoscere i proprietari. Per quanto possa spaventare o sia difficile da accettare, tutto ciò fa parte di normalissimo ciclo vitale, che il vostro amato compagno ha compiuto e sta per arrivare al termine.

L’effettiva età del cane dunque, dipende da molti fattori e con alcuni accorgimenti è possibile rallentare il loro ciclo vitale, per esempio facendo controlli annuali dal veterinario, seguendo una dieta completa e bilanciata e utilizzando integratori per animali specifici per ogni fase della crescita.

Che sia di taglia grande, piccola o gigante, prendersi cura del proprio amico a quattro zampe durante la sua esistenza con noi è davvero importante, affinché i suoi anni canini possano sembrare meno veloci per noi e più leggeri e felici per lui.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Le zecche sono parassiti non solo fastidiosi, perché succhiano il sangue ai nostri amici animali, ma anche implicati nella trasmissione di molte malattie infettive. Scopriamo come riconoscerle e prevenirne la proliferazione.

 

Piccole, fastidiose ed estremamente fameliche, le zecche sono parassiti che amano soggiornare in ambienti caldo-umidi, come il pelo di cani e gatti. Le dimensioni di questi aracnidi possono variare da pochi millimetri a circa un centimetro, a seconda dello stadio evolutivo, della specie e dell’ultimo pasto consumato. Oltre a scatenare fastidiose reazioni cutanee, il morso di zecca può trasmettere pericolose malattie ai nostri amici animali, come l’ehrlichiosi e la borreliosi.

In questo articolo vi spieghiamo come togliere una zecca al vostro cane in maniera sicura e quali misure adottare per prevenire la proliferazione di questi fastidiosi parassiti.

 

Come riconoscere le zecche del cane

Tutti le temono ma pochi sanno com’è realmente fatta una zecca. Imparare a riconoscere questi sgraditi ospiti è estremamente importante per proteggere la salute e il benessere dei nostri amici a quattro zampe, soprattutto se sono soliti trascorrere molto tempo all’esterno. Innanzitutto, occorre precisare che le zecche di gatti e cani appartengono alla classe degli aracnidi, quindi hanno otto zampe e non possono né volare né saltare.

In linea di massima, questi parassiti si possono distinguere due grandi categorie: le zecche molli, che si nutrono prevalentemente del sangue di pipistrelli e uccelli; e le zecche dure che, come il nome suggerisce, sono provviste di uno scudo dorsale chitinoso.

Queste ultime rimangono attaccate all’ospite per diversi giorni e sono generalmente molto piccole, sebbene il loro volume possa aumentare fino a cento volte dopo un abbondante pasto di sangue. Di solito sono di colore marrone o tendente al rossiccio, con una zona più scura attorno all’apparato boccale.

Inoltre si adattano facilmente a diverse condizioni ambientali e climatiche, tanto è vero che è possibile trovarle sia nelle zone urbane sia nelle aree rurali, e sebbene cani e gatti siano i loro ospiti preferiti, possono infestare anche altri mammiferi, compreso l’uomo.

I principali tipi di zecche che infestano cani e gatti sono la Rhipicephalus sanguineus, conosciuta anche con il nome di zecca bruna del cane, e l’Ixodes ricinus o zecca dei boschi.

 

Da dove vengono le zecche del cane e del gatto?

Come dicevamo, la zecca del cane è in grado di sopravvivere sia in città sia in campagna, nidificando nell’erba dei giardini, tra le cataste di legna e persino in casa nelle fessure dei muri o dietro i battiscopa.

Inoltre, dal momento che questi parassiti sono attivi praticamente in ogni periodo dell’anno e diffusi in tutte le zone del nostro Paese, se il vostro animale domestico trascorre molto tempo all’esterno sarà necessario ispezionarne regolarmente il mantello per verificare la presenza di zecche, prestando maggiore attenzione alle zone meno pelose, come le orecchie, la testa, le ascelle e l’interno coscia.

Per individuarle basta passare le dita lungo il corpo dell’animale e, se si nota una protuberanza sospetta, scostare il pelo per capire se si tratta di una zecca attaccata alla pelle o di un semplice rash cutaneo.

 

Come togliere una zecca al cane

Se avete individuato una o più zecche sul cane, la prima cosa da fare è indossare un paio di guanti e procedere con la rimozione del parassita. Con l’aiuto di una pinzetta (nei pet shop potete trovare anche modelli specifici per questo tipo di operazione) si afferra l’aracnide per la testa e lo si rimuove effettuando un movimento rotatorio per impedire che l’apparato boccale rimanga attaccato alla pelle dell’animale. Se il rostro rimane all’interno della cute andrà estratto con un ago sterile.

Una volta asportato il parassita, si consiglia di metterlo in un barattolo riempito con dell’alcol e conservarlo per qualche giorno in modo che il veterinario possa identificarne la tipologia qualora dovessero insorgere infezioni cutanee nel cane.

Terminata la rimozione, occorre disinfettare la zona interessata dal morso con un po’ di betadine o della tintura di iodio diluita in poca acqua tiepida, e lavare con cura le mani.

 

Malattie della zecca

La puntura di zecca, oltre a essere terribilmente fastidiosa, può trasmettere malattie – anche gravi – ai nostri amici animali.

La più nota è sicuramente la malattia di Lyme (o Borreliosi), un’infezione batterica che può colpire sia i cani sia l’uomo, i cui sintomi includono febbre, dolori articolari, malessere generalizzato, inappetenza e zoppia.

Altre patologie riconducibili al morso della zecca sono:

♦ l’Ehrlichiosi, che ha un decorso più acuto, con sintomi a carico del sistema nervoso e scheletrico;

♦ la Babesiosi (o Piroplasmosi), che colpisce i globuli rossi, provocando una grave forma di anemia nel cane, con conseguenze anche fatali;

♦ la Rickettsiosi (o febbre bottonosa), una malattia esantematica causata dai batteri Rickettsia conorii trasmessi dalle zecche dure, che si manifesta con febbre alta, astenia, cefalea e disturbi cutanei come macchie, papule e crosticine nere in prossimità della zona colpita;

♦ l’Anaplasmosi, che a differenza delle precedenti viene trasmessa dalle zecche dei boschi (Ixodes ricinus), causando nell’animale danni progressivi come dolori cronici agli arti e – nei casi più gravi – disturbi neurologici e disfunzioni permanenti dell’intestino e dei reni;

♦ la Meningoencefalite da zecche (o TBE – Tick Borne Encephalitis), una patologia virale che colpisce il sistema nervoso centrale, manifestandosi con i tipici sintomi influenzali, associati talvolta a encefalite e/o meningite.

 

Zecche cani: prevenzione e rimedi

Dal momento che molte malattie trasmesse dalle zecche sono difficili da curare e, a volte, anche mortali se non diagnosticate in tempo, la prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per salvaguardare la salute e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

In commercio ci sono molti prodotti per la protezione degli animali domestici dagli ectoparassiti, come il collare antipulci, gli antiparassitari spot-on, le compresse e gli spray.

Alcuni hanno soltanto un effetto repellente, cioè rendono cani e gatti meno “invitanti” per pulci e zecche ma non impediscono ai parassiti di salire su di loro per succhiarne il sangue; mentre altri sono parassiticidi e provocano la morte dell’aracnide dopo che ha iniziato il suo pasto di sangue.

Pertanto, l’ideale è scegliere prodotti ad azione combinata, con effetto sia repellente sia parassiticida. Oltre a questo, è importante anche portare il cane dal veterinario qualora venga morso da una zecca, in modo che possa sottoporlo a test diagnostici per valutarne lo stato di salute ed escludere la presenza di malattie trasmesse dal parassita.