Allevamento, prezzo e cura del pelo del Bracco Ungherese

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Un cane simpatico, dal fiuto eccellente ed estremamente attivo: in questo articolo parleremo del Vizsla, dalle origini antiche e ancora poco conosciuto in Italia.

 

Storia del Vizsla

Le razze di cani da ferma hanno un’origine più recente rispetto ai segugi, i quali presentano una metodologia di caccia più semplice, fatta di ricerca, inseguimento e cattura dell’animale selvatico da terra. Per gli uccelli invece, era necessario un esemplare che fosse fermo e silenzioso, in grado di controllare i suoi istinti predatori segnalando semplicemente la preda al proprietario.

Ed è così che nasce il Bracco Ungherese, cacciatore versatile in grado di esibirsi in pianura, nei boschi e persino in acqua senza alcun timore. Si è probabilmente evoluto dai segugi delle regioni dei popoli magiari già a partire dal XIV secolo: il nome Vizsla però è un termine turco che vuol dire cercare, a dimostrazione che nella sua selezione hanno avuto una notevole importanza le invasioni ottomane in Ungheria. Tuttavia, fu riconosciuto dall’FCI soltanto nel 1936, dopo essere stato quasi decimato a causa delle guerre mondiali.

 

Standard di razza

Il Vizla è classificato dalla FCI all’interno del gruppo numero sette, dedicato agli esemplari da ferma e pista di sangue, nella sezione uno delle razze continentali di tipo bracco e con prova di lavoro. Si tratta infatti di un cane da caccia a pelo raso o duro, di costituzione asciutta e dall’aspetto fiero ed elegante. La testa è ben proporzionata e priva di pelle cadente, il cranio largo e leggermente bombato, lo stop è moderato, il muso è corto e non appuntito con mascelle forti e muscolose e dentatura con chiusura a forbice. Infine, il tartufo non è nero ma è equilibrato al colore del mantello, ed è dotato di narici larghe e dritte. Anche gli occhi sono in armonia col pelo, di media grandezza e leggermente ovali.

Il corpo appare forte e muscoloso, asciutto ma senza far intravedere le spina dorsale, il petto è largo, gli arti anteriori sono lunghi e paralleli, così come quelli posteriori. La pelle è aderente alla muscolatura, uniforme e di un colore simile al grano chiamato “semmelgelb”: sono tollerate tonalità leggermente più scure sulle orecchie. Il peso massimo di un Bracco Ungherese non dovrebbe superare i 30 kg, mentre l’altezza al garrese si aggira intorno 58-64 centimetri per gli esemplari maschi e 54-60 centimetri per le femmine.

 

Vizsla: carattere e addestramento

Prima di portare a casa un Bracco Ungherese pensando soltanto per il suo aspetto esteriore, come il mantello color del grano, è necessario considerare che si tratta di un cane da ferma, utilizzato esclusivamente per la caccia e selezionato da secoli solo a questo scopo. Può senza dubbio abituarsi alla vita familiare a contatto con i bambini e in appartamento, tuttavia non è possibile, per la sua salute mentale, ma anche la vostra, costringerlo a passare le giornate su un divano, una brandina né tantomeno isolarlo fuori in giardino.

Il cane bracco è energico e attivo, ha bisogno di correre nei boschi e mettere possibilmente in pratica la sua indole venatoria. Se non siete amanti di questo sport, vi suggeriamo di affidarvi a un educatore, che potrebbe indicarvi tutti i giochi e le attività cinofile che è possibile fare in sostituzione, senza incidere negativamente sulla fauna selvatica. Il Vizsla inoltre, è un ottimo ricercatore di tartufi: l’addestramento può avvenire già dai primi mesi di vita, insegnando al cane a distinguere l’odore con dei piccoli tamponi imbevuti di olio aromatizzato.

Nonostante l’attitudine, può imparare a convivere con altri animali più piccoli, come gatti e furetti, tuttavia, affinché possa abituarsi gradualmente alla loro presenza è consigliabile l’utilizzo di un cancelletto per cani per tenerli separati i primi tempi e durante la vostra assenza.

 

Cura e salute

Il Vizsla è un cane generalmente piuttosto longevo e può superare i 13 anni se tenuto in perfetta forma durante tutta la sua vita. Tuttavia, non è immune ad alcune delle patologie ereditarie più diffuse tra i canidi di taglia media, come per esempio la displasia dell’anca, le oculopatie oppure la torsione gastrica.

Per quest’ultima problematica in particolare, alcuni veterinari consigliano di sottoporre l’animale a un intervento preventivo, o comunque di prestare particolare attenzione al momento del pasto. La dilatazione dello stomaco infatti, avviene quando il cane ingerisce il cibo troppo velocemente, se è accompagnato da troppa acqua oppure quando viene alimentato con cereali che fermentano e producono gas, facendo gonfiare il ventre talmente tanto da creare una sacca che schiaccia gli altri organi.vPer questo genere di razze è preferibile far passare almeno 30 minuti tra il pasto, preferibilmente casalingo, e la passeggiata, in modo tale da evitare quanto più possibile l’insorgenza di tale problematica.

Un’altra patologia a cui i Vizsla vanno particolarmente soggetti è la polimiosite, un’infiammazione della muscolatura di origine immunitaria che provoca dolore e irrigidimento di tutta la struttura scheletrica. Non è facile da diagnosticare, poiché i sintomi sono molto simili ad altre malattie, tuttavia, una volta individuata è possibile curarla con terapie a base di steroidi e immunosoppressori.

Bracco Ungherese: prezzo e allevamenti

Si tratta di una razza non troppo affermata in Italia, o almeno non quanto il Bracco di Weimar o quello Italiano, decisamente più apprezzati nonostante siano caratterizzati tutti da un fascino particolare e da un temperamento molto simile.
Tra i cani da caccia le razze maggiormente diffuse sono proprio queste, grazie al loro aspetto fiero e al pelo, liscio o ispido che sia, davvero originale.

Purtroppo però, nel nostro Paese vi è un solo allevamento di Bracco Ungherese approvato e riconosciuto da ENCI: si chiama del Fatalbecco, si trova ad Arezzo, in Toscana, e si occupa della selezione di entrambe le varietà a pelo corto e ruvido. Il prezzo di un Vizsla si aggira generalmente intorno agli 800 euro, tuttavia, per esemplari da lavoro già addestrati alla caccia o alla ricerca di tartufi, le cifre potrebbero superare i 1.200 euro, a seconda anche della genealogia del cucciolo.

Trattandosi di un cane particolare e di carattere estremamente sensibile, non vi consigliamo di affidarvi a strutture non riconosciute o allevamenti amatoriali, dove non sempre si tiene conto dell’indole dei soggetti da riproduzione, rischiando di portare a casa un esemplare fobico o aggressivo.

 

 

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