Come riconoscere e curare la dermatite nel cane

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Quando il vostro cane ha delle ferite sulle zampe fate attenzione: potrebbe essere dermatite da leccamento

 

La dermatite acrale da leccamento è una malattia piuttosto diffusa tra i pelosi a quattro zampe, per questo ai primi sintomi non è facile da riconoscere. Tra le cause più comuni ci sono fattori di stress, che colpiscono soprattutto cani di razza particolari e allergie a prodotti vari, come ad esempio crocchette a base di ingredienti ai quali è intollerante. Negli ultimi tempi numerosi sono i trattamenti utilizzati per combatterla, con qualche piccolo accorgimento e antibiotici specifici.

 

Che cos’è?

Il granuloma da leccamento, così come viene definito più in generale, porta il cane a grattarsi continuamente nelle zone che vengono colpite dalla malattia. Si presenta inizialmente come una vera e propria infezione della pelle, che può portare a dolore o prurito forti, a seguito di un taglio che è poco visibile a causa del pelo, una puntura di insetto particolarmente fastidiosa o un’eruzione cutanea.

Siccome il cane avverte prurito o comunque malessere in quel preciso punto della cute, inizia a leccarsi di continuo scorticandola e facendo uscire il sangue. Tra l’altro, visto che si gratta spesso, la ferita non ha possibilità di rimarginarsi e quindi rimane sempre fresca e aperta, peggiorando di giorno in giorno.

Tra le altre cause, anche un momento di stress e agitazione o una reazione allergica, tipica soprattutto dei pelosi che si trovano all’esterno, possono portare la malattia. Ancora di più, in questi casi, il leccarsi per il cane diventa un’azione meccanica e ossessiva, poiché la saliva,  a contatto con la ferita, genera una sensazione di sollievo e sprigiona sostanze chimiche che stimolano il suo cervello a provare piacere.

I punti maggiormente colpiti sono solitamente le zampe, perché è proprio lì che si annidano più batteri e funghi, oltre che essere una parte del corpo facilmente raggiungibile dal cane e in cui non è facile notare la malattia.

 

 

Come capire se il vostro cane ha la malattia

Le prime volte non ci si rende conto del comportamento diverso del peloso: il fenomeno del grattarsi è piuttosto comune ed è difficile farci caso per abitudine. Osservate però da vicino se iniziate a notarlo più spesso del solito: uno dei primi sintomi, infatti, è quello di vedere il vostro amico a quattro zampe sfregarsi continuamente una parte del corpo. 

La patologia viene definita come “acrale” proprio perché si riferisce alla zona periferica di un arto. Nel punto dove il cane tende a farsi male poi compaiono ferite estese, ulcere, infezioni che emettono odori sgradevoli e fuoriuscite di pus, con una conseguente perdita di pelo.

Se notate questi sintomi è sempre bene portarlo da un veterinario esperto: può essere infatti affetto dalla dermatite, ma anche da qualche altro tipo di infezione, per cui un’azione tempestiva potrebbe aiutarlo a stare subito meglio.

Quando la patologia viene confermata, di solito si procede a identificare la causa della sua comparsa, in modo da avere una cura mirata ed efficace che faccia sparire almeno il prurito dopo i primi tempi.

Questa malattia colpisce solitamente e in modo diffuso cani di taglia grande, del peso medio tra i 25 kg e i 35 kg, come ad esempio Doberman, Alani, Golden Retriever, Labrador e Pastori tedeschi. 

In più, sembra essere comune soprattutto nei maschi, e può presentarsi in qualsiasi fase della loro vita, in particolare quando sono anziani.

 

Trattamenti e cure 

Per prima cosa, il veterinario vi fornirà un antibiotico specifico per ridurre l’infezione, in modo che il cane non abbia più lo stimolo di grattarsi di continuo per il dolore, e lasciare che la ferita si rimargini più in fretta del solito.

Il consiglio più gettonato è quello di disinfettare la parte colpita almeno durante i primi tempi, quando notate che è estesa e sanguina di frequente, per evitare che, a contatto con il terreno o con altri batteri, possa peggiorare ulteriormente.

Per aiutare poi la cicatrizzazione, l’utilizzo di creme e di trattamenti particolari per la cute vengono solitamente prescritti se si tratta di una lesione più grande e fastidiosa. Tra i collari elisabettiani venduti online, che sono fondamentali per la buona guarigione del cucciolo, in quanto evitano che si lecchi e mordicchi facendo aprire nuovamente la ferita, è meglio scegliere un modello quanto più comodo possibile per lui.

Per questo motivo, si consiglia di prenderne uno imbottito e morbido: in questo modo, il cane non opporrà resistenza nel metterlo e non si sentirà castigato, cosa che in caso contrario potrebbe accrescere il suo stress e portare alla formazione di altre zone di diffusione della malattia. 

Una sicurezza in più potrebbe essere quella di fasciare le zampe del vostro peloso con delle garze sterili e disinfettanti, che permettono di tenere la ferita al sicuro da agenti esterni come polvere, sporcizia e virus, che possono intaccare la zona.

Le fasciature vanno supervisionate e tenute sotto controllo: non avvolgetele troppo strette perché potreste fermare la circolazione e cambiatele spesso per mantenere la ferita asciutta e pulita.

 

 

Piccoli accorgimenti per una buona guarigione

Come già accennato, una delle maggiori cause della malattia è il fattore emotivo, ossia stress, tristezza, agitazione o altro che colpiscono i cani in modo ancora più intenso rispetto ai noi essere umani.

In questi caso non basta solo la semplice cura di antibiotico per evitare che la patologia si ripresenti, ma bisogna agire più a fondo per correggere questo disturbo comportamentale che affligge il peloso.

Ad esempio, il trauma può essere generato dalla perdita di un compagno di giochi, che sia un altro cane, un gatto o un animale simile. In quel caso, potreste trovargliene uno nuovo, in modo che possa distrarsi, evitando così anche di farsi male.

Se avete avuto da poco un bambino, cercate di integrare anche il vostro cucciolo per evitare che si senta escluso, anzi stimolatelo all’esercizio fisico continuo e all’essere attivo in vostra compagnia.

Anche la terapia sintomatica, ossia volta a curare i sintomi in modo preciso, può essere efficace per l’ansia e lo stress. Qualche volta vengono anche prescritti dei farmaci antidepressivi, ma questi non forniscono una risoluzione completa del problema e comunque non possono essere utilizzati per lunghi periodi di tempo.

 

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