Un cane possente, protettivo con i familiari ma che necessita di controllo e preparazione da parte dei proprietari. Scopriamo insieme il Presa Canario.
Origini
Il Dogo delle Canarie, oggi riconosciuto dall’ENCI col nome Presa Canario, fa parte del secondo gruppo nella sotto categoria dedicata ai molossoidi, insieme all’Alano, Boxer, Cane Corso, Dogo Argentino, San Bernardo e ad altri cani da montagna utilizzati come guardiani del gregge o degli armenti.
Le prime raffigurazioni di questi cani combattenti risalgono al 625 a.C. e sono di origini assiro babilonesi: il re Assurbanipal infatti ne aveva alcuni esemplari che utilizzava per la caccia all’asino e al leone, e secondo alcune iscrizioni venivano definiti“i produttori di ferite”, “coloro che corrono e abbaiano” oppure “i catturatori di nemici”.
Tuttavia, è molto probabile che il Presa Canario abbia una derivazione più moderna, risalente alle importazioni dei Bull Mastiff da parte degli spagnoli nel periodo pre-rinascimentale, e frutto di incroci con altri esemplari autoctoni delle isole di Tenerife e Gran Canaria. Della stessa origine è anche il Dogo Argentino, che fu però introdotto in America dai Conquistadores.
Morfologia
Proprio come il cugino cane argentino, il Presa Canario è dotato di un corpo forte, possente ma al contempo agile e in grado di effettuare ampie cavalcate. La testa è massiccia e di tipo brachicefalo: la pelle cadente ai lati della bocca è infatti dovuta all’arcata dentale più stretta, e va a formare una V capovolta sul muso. La particolarità dei molossi è nella forma del tronco, più allungato rispetto all’altezza al garrese, che in questa razza può raggiungere i 65 cm per i maschi e 61 cm per le femmine.
A differenza del Dogo Argentino, il Canario può presentare, per quanto riguarda la colorazione, un mantello più simile a quello del Cane Corso: sono infatti riconosciute tutte le varianti di tigrato, dal più caldo al più freddo, oppure le sfumature che vanno dal fulvo al sabbia. Sono tollerate solo piccole tracce di bianco, mentre il muso deve necessariamente presentare una maschera più scura e tendente al nero.
Carattere e attitudini di razza
Se vi siete innamorati di un Presa Canario o di un Dogo argentino cucciolo, sappiate che quella dolcezza durerà solo alcuni mesi e che sarà necessario correre da un educatore il prima possibile per evitare tragedie. I cani da presa infatti, non godono di una buona nomea a causa del loro carattere molto forte, rafforzato da un fisico possente e difficile da gestire per un proprietario mingherlino.
Si tratta di razze con un’alta motivazione territoriale e affiliativa: imparano a proteggere la propria famiglia e la casa dall’ingresso di persone estranee. Non è un caso infatti che siano da sempre utilizzati per la guardia di aziende, casali e altre strutture grandi ed estese.
Come il dogo argentino, dal carattere altamente competitivo, anche il Canario può sviluppare una forte rivalità e conseguente aggressività nei confronti dei suoi simili, dunque non è affatto consigliabile, soprattutto per i proprietari inesperti, decidere di prendere due o più soggetti.
Sono molto pazienti con i bambini, tuttavia questi ultimi vanno educati a rispettare gli spazi, il sonno e il momento del pasto del cane, inoltre, è in ogni caso sconsigliato lasciarli soli, per evitare che un movimento brusco o un’alzata di voce possa provocare reazioni avverse e conseguenti tragedie.
Cura e salute
Trattandosi di una razza geneticamente poco modificata dall’uomo, ma che mantiene uno standard rustico da cane guerriero, il Dogo Canario gode generalmente di ottima salute, tuttavia, può andare incontro a quelle malattie che di solito colpiscono gli esemplari di mole gigante.
Un esempio potrebbero essere la displasia dell’anca e altre patologie alle ossa che è possibile limitare scegliendo soggetti selezionati da allevatori seri e affidabili, che testano i propri cani prima dell’accoppiamento. Purtroppo però, a differenza di quelli di taglia piccola e media, il Presa Canario tende invecchiare più velocemente, con un’aspettativa di vita che va dai nove agli 11 anni.
Per quanto riguarda la cura del mantello invece, trattandosi di un pelo piuttosto corto non ha bisogno di eccessiva manutenzione o spazzolamento settimanale, ma basta effettuare un normale lavaggio una volta ogni due o tre mesi affinché la cute non si riempia eccessivamente di sebo.
Addestramento
Se risiedete nella regione Lombardia sappiate che per poter detenere un Dogo delle Canarie sarete obbligati a seguire un corso, seppur breve, ma fondamentale per ottenere uno speciale patentino. Dal 2020 infatti, tutti i possessori di razze più propense all’irruenza, come per esempio Rotweiler, Pitbull, Cane Corso, Cane Lupo Cecoslovacco e Rhodesian Ridgeback devono dimostrare di essere in grado di prendersi cura del proprio amico a quattro zampe.
Ciò non toglie comunque, che trattandosi di un animale con un forte istinto protettivo verso i familiari e il territorio, e con un’alta aggressività intraspecifica, ovvero nei confronti di altri simili della stessa specie, vanno addestrati fin da cuccioli per evitare che possano insorgere problemi comportamentali e conseguenti tragedie. Non è un caso infatti, che i molossoidi siano spesso protagonisti di aggressioni verso bambini o cani più piccoli: tutto ciò purtroppo è dovuto a una totale mancanza di gestione da parte dei proprietari inesperti, non capaci di cogliere i segnali di stress che probabilmente l’animale aveva già mostrato da tempo.
Non è necessario utilizzare metodi coercitivi come collari a scorrimento, con punte metalliche o elettrici, ma basta affidarsi a un buon addestratore o a un istruttore cinofilo in grado di insegnarvi a condurre il vostro cane nella maniera corretta.
Svolgere momenti di socializzazione con i suoi simili fin da piccolo è molto importante, affinché il cucciolo impari a comprendere a pieno lo spettro della comunicazione canina. Tuttavia, si tratta di un’attività che non è possibile improvvisare nelle aree di sgambamento, dove vi sono cani inesperti, di tutte le taglie e con atteggiamenti prepotenti che il nuovo arrivato potrebbe apprendere in modo errato.
Altrettanto sbagliato è pensare di limitare la loro motivazione possessiva costringendoli a mangiare in vostra presenza, a togliere la ciotola per canidurante il pasto, a passare per primi dalla porta di casa e altre tecniche da capobranco oramai ben superate dalla cinofilia moderna.
Prezzo e allevamenti
Quando si sceglie una razza così particolare come un cane da presa delle Canarie sarebbe opportuno affidarsi a un buon allevamento in cui venga selezionato innanzitutto il carattere, già difficile di per sé, e poi la bellezza. In Italia ci sono davvero poche strutture che se ne occupano, poiché meno diffusi rispetto al cugino dogo argentino.
In ogni caso, vi consigliamo di controllare sempre la lista degli allevatori riconosciuti ENCI, che forniscano ai futuri proprietari del cucciolo il libretto sanitario con le prime sverminazioni, i vaccini, eventuali test genetici e il pedigree che ne certifica la provenienza e l’assenza di malattie ereditarie. Il prezzo è invece è nella media e può variare dai 700 ai 1.000 euro in base alla genealogia e all’affidabilità dell’allevatore.
È una malattia molto diffusa, ma se curata male può compromettere il sistema immunitario e la funzionalità intestinale. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Che cos’è la giardia? Nemico giurato di numerosi proprietari apprensivi, la giardia è un microrganismo unicellulare protozoo che si stabilisce nell’intestino dei vertebrati, compresi i cani e gli uomini. Vive generalmente all’interno dell’acqua stagnante, è resistente al cloro utilizzato per la disinfezione, ed è presente anche nelle feci e nel cibo toccato dagli animali infetti. Le cisti possono dunque installarsi nell’intestino di un cane e non dare nessun sintomo, tuttavia, nella maggior parte dei soggetti può provocare diarrea, vomito e conseguente malassorbimento. Si tratta di una patologia altamente contagiosa e piuttosto difficile da debellare a causa del ciclo di vita molto veloce e prolifico di tale microrganismo. La giardia nel cane può diventare motivo di preoccupazione soprattutto quando provoca dimagrimento repentino, perdita d’appetito e sfociare in IBD, un acronimo che indica le malattie croniche causate da un’infiammazione continua, dal deterioramento dei villi intestinali e che condizionano totalmente la vita dell’animale.
Ma come riconoscere i parassiti nel cane? Se da un lato è facile individuare i vermi nelle feci del cane, poiché filamenti lunghi e ben identificabili, tanti altri microrganismi sono invisibili a occhio nudo e l’unico modo per scoprirli è effettuando delle analisi specifiche in un laboratorio veterinario. In questo articolo proveremo a spiegarvi come riconoscere la giardia, come curarla e soprattutto in che modo è possibile prevenirla.
Giardia: sintomi e diagnosi
Il vomito e la diarrea nel cane possono avere decine di motivazioni:repentini cambi di temperatura, stress, sbalzi ormonali, cibo avariato mangiato il giorno prima, scorpacciata di erba o dei croccantini del gatto. Insomma, se il sintomo persiste solo per un paio di giorni è possibile rimediare semplicemente con tre o quattro compresse di fermenti lattici, con un antiemetico o un prodotto entero sorbente.
Tuttavia, nel momento in cui tali problematiche dovessero prolungarsi per più di una settimana e doveste notare un alternarsi di feci normali e liquide anche nell’arco di poche ore con presenza di muco o sangue, è altamente consigliato rivolgersi a un veterinario, il quale eseguirà delle analisi specifiche per la ricerca della giardia e dei vermi nei cani.
I risultati purtroppo non sono immediati, ma è necessario attendere almeno 48 in base anche all’orario lavorativo del laboratorio che effettuerà il controllo. Se il test dovesse rivelarsi positivo, segnato con due ++, sarà necessario effettuare una cura antibiotica per almeno 15 giorni.
In alcuni casi purtroppo un solo ciclo di terapia potrebbe non bastare, soprattutto quando si tratta di cuccioli che potrebbero presentare non solo la giardia, ma anche coccidi e altri parassiti intestinali. In questa fascia d’età la malattia può diventare davvero pericolosa e causare gastroenteriti talvolta anche fatali. Per questo motivo, è molto importante essere tempestivi e non sottovalutare i sintomi come feci chiare, untuose, maleodoranti e liquide, oppure frequenti episodi di vomito, letargia, diminuzione della massa muscolare, perdita di peso e febbre.
Un cane che mangia molta erba può avere mal di pancia, così come uno che si stiracchia di continuo allungando le zampe posteriori indietro potrebbe manifestare crampi addominali. Tale comportamento non è affatto sintomo di sonnolenza, ma spesso nasconde un disagio, fisico o mentale, che viene confuso dai proprietari poco esperti.
Ma come capire se il cane ha la febbre?Se la temperatura del vostro povero cucciolo è superiore ai 39 °C, è necessario correre subito dal veterinario, poiché è possibile che il suo organismo stia cercando di combattere un’infiammazione troppo forte. Tra i sintomi, oltre agli altri sopra elencati, possono manifestarsi tremori, aggressività, eccessiva sonnolenza, oppure naso molto asciutto e caldo.
Il modo migliore e più veloce per accertarsi della febbre è utilizzando un termometro digitale e inserendolo, proprio come si fa con i bambini molto piccoli, direttamente nel retto dell’animale per circa 5 cm. Generalmente non tutti i cani si sottopongono a tale pratica, tuttavia, è l’unica alternativa se non volete attendere l’arrivo in ambulatorio.
Cura
Per poter combattere la giardia nel cane, soprattutto se in uno stadio molto avanzato, purtroppo l’unico rimedio consiste nella somministrazione di antielmintici per via orale. La posologia e il medicinale devono essere necessariamente prescritti da un veterinario, il quale dovrà seguirvi per tutto il tempo della cura, ripetere le analisi dopo 15 giorni e nel caso non fosse stata ancora debellata, valutare di effettuare un altro ciclo di terapia.
È invece altamente sconsigliato dare al cane farmaci così potenti senza aver prima verificato la reale presenza della giardia, poiché il fenbendazolo e il metronidazolo, ovvero i principi attivi generalmente efficaci contro tali parassiti, sono molto potenti e potrebbero compromettere o peggiorare la funzionalità intestinale. Un buon veterinario inoltre, vi farà associare alla terapia l’assunzione di fermenti lattici, di probiotici o di un protettore gastrico, affinché le feci del cane possano migliorare e risultare più consistenti man mano che la cura faccia effetto.
Giardia: come disinfettare e prevenire la malattia
I cani sono pur sempre animali ed è praticamente impossibile proibire loro di bere da una pozza d’acqua nel parco, annusare troppo insistentemente un escremento di un altro simile, mangiare le feci del gatto oppure rosicchiare un filo d’erba. Far indossare la museruola durante le uscite potrebbe apparire come una buona soluzione, tuttavia si tratta solo di un deterrente e non risolverebbe il problema alla radice. La principale complicazione della giardiasi è infatti il malassorbimento che questa malattia causa, con conseguente desiderio quasi maniacale nei soggetti contagiati di cercare nutrimenti altrove, per esempio per strada oppure mangiando gli escrementi di altri cani o animali, poiché fonte di proteine, vitamine e sali minerali.
Per questo motivo, è importante evitare di effettuare sverminazioni o somministrare medicinali non effettivamente utili ai cuccioli, ma anche agli adulti, affinché il loro sistema immunitario possa imparare a fronteggiare la presenza di parassiti senza avere sintomi eccessivi e prolungati.
Tuttavia, se la giardia o i coccidi nel cane sono già presenti, è fondamentale tenere pulita la casa e il giardino utilizzando detersivi disinfettanti e rimuovendo ogni traccia di feci in modo repentino. Anche la ciotola per caniandrà lavata dopo ogni pasto, mentre quella per l’acqua dovrà essere svuotata e servita ogni giorno fresca.
L’alimentazione, come per gli esseri umani, svolge un ruolo importante nel benessere dei nostri amici a quattro zampe: un sistema immunitario compromesso è più facilmente predisposto a contrarre parassiti e a essere sopraffatti da questi ultimi. Proporre al cane croccantini scadenti, lasciare che mangi cibo avariato dalla spazzatura o che trova per strada, potrebbe esporlo maggiormente alle malattie infettive.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/04/1.Giardia-nel-cane.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-04-26 08:49:242021-04-30 08:58:18Giardia nel cane: come riconoscerla, curarla e prevenirla
Elegante, di colore fulvo e perfetto cacciatore. Scopriamo insieme il Setter Irlandese, una meravigliosa razza britannica di origini aristocratiche.
Storia e morfologia
L’Irish Setter fa parte del gruppo sette, nell’elenco stabilito dall’FCI, nella sottocategoria dei cani da ferma britannici insieme al Pointer, al Setter Inglese, al Gordon, e all’Irlandese bianco e rosso da cui è stato selezionato. A differenza dei segugi, conosciuti anche come cani da seguita, ovvero dotati di una particolare attitudine all’inseguimento del selvatico da terra, quelli da punta, o da ferma, hanno una tecnica di caccia molto diversa, silenziosa e in grado di immobilizzare la preda e segnalarla.
La prima tipologia è senza dubbio più antica e primitiva, mentre la metodologia del setter è affinata dall’uomo: per comprendere ciò, è necessario prendere in considerazione l’istinto predatorio, che in questo caso è bloccato dal cane stesso nel puntare il volatile, attendendo l’arrivo del proprietario per stanarlo e consentire la cattura. C’è collaborazione reciproca e un forte senso del controllo che, per esempio, una muta di Beagle-Harrier difficilmente riuscirebbe a gestire.
La storia del setter inizia probabilmente con l’importazione del Bracco Spagnolo e di quello Francese da parte degli ufficiali britannici: è infatti un cane aristocratico, allevato in origine per lo più nei canili dei castelli della nobiltà inglese. Il nome deriva dalla frase “to set the game” ovvero fermare la selvaggina: principale attitudine di questo splendido cane da caccia.
Ha un portamento regale, atletico e dalle proporzioni armoniche, lo stop è ben definito, mentre l’arcata sopraccigliare marcata gli conferisce un’espressività quasi umana. Il torace è ampio e profondo, il collo forte e muscoloso, le orecchie sono pendenti e di medie dimensioni.
La coda è dritta e a punta, non arricciata sulla schiena e presenta lunghe frange di pelo che si accorciano man a mano che si avvicina all’estremità. Il mantello è di colore mogano dorato: sono tollerate alcune piccole macchie bianche, ma mai il nero in nessuna sua sfumatura. L’altezza al garrese può andare dai 58 ai 67 cm per i maschi e dai 55 ai 62 per gli esemplari di sesso femminile.
Carattere
Si tende a pensare che il cane setter sia in generale molto mansueto, facilmente addestrabile e molto legato al proprietario. Tale descrizione potrebbe rappresentare la realtà, se ci si prende la briga di soddisfare i suoi bisogni di libertà e dinamismo. Se state dunque cercando un compagno di vita con cui passare le domeniche di pioggia e di neve sul divano, probabilmente questa razza non fa per voi, così come tutte le altre.
L’irlandese in particolare, a differenza del cugino inglese, tende a essere più testardo se sottoposto a stress. Si tratta infatti di un cane che necessita molto movimento, di lunghe passeggiate e di corse in ampi prati, e non certo nel cortile di casa. Ha bisogno di stimolare il suo spiccato senso alla ricerca e di esplorare i posti nuovi: non è dunque adatto alla vita da giardino, ma ha bisogno di sentirsi parte della famiglia condividendo con quest’ultima i normali momenti di quotidianità.
Può diventare distruttivo se messo in disparte, irruento nei confronti dei bambini o dei piccoli animali di casa, tuttavia, se educato fin da piccolo può imparare ad accettare quest’ultimi senza problemi.
Cura e salute
Se ben tenuto, un setter irlandese può raggiungere anche i 14 anni d’età, tuttavia, è bene conoscere le malattie ereditarie più frequenti a cui potrebbe andare incontro. Una di queste è senza dubbio la dilatazione gastrica, che può avvenire in seguito a un pasto effettuato troppo velocemente con conseguente ingestione di grandi quantità d’aria. Vi consigliamo dunque l’acquisto di una ciotola per cani dotata di rialzo, in modo tale da consentire al vostro amico a quattro zampe di mangiare più comodamente prevenendo inoltre la torsione dello stomaco.
Un’altra patologia congenita è la displasia dell’anca: i migliori allevatori eseguono test ai genitori per evitare di trasmettere tale problematica alla prole, selezionando gli accoppiamenti in modo coscienzioso e mirato. Nonostante sia una razza a pelo lungo non necessita di particolare attenzione se non una quotidiana spazzolata, da effettuare con un accessorio in setole rigide in grado di rimuovere i nodi che potrebbero formarsi tra le frange. Il bagno va fatto almeno una volta ogni tre mesi, tuttavia, è possibile allungare i tempi tra un lavaggio e l’altro utilizzando un panno imbevuto di acqua e aceto.
Attitudini di razza
Chi non si è mai intenerito di fronte a dei cuccioli Setter Inglese o Irlandese probabilmente non ha un cuore. Ma quelli che per i primi mesi di vita sono dei teneri batuffoli pelosi diventano in poco tempo dei distruttori di pantofole, scatole, divani e quant’altro. Tutto ciò però, fa parte di un normale processo di crescita dovuta all’esplorazione di materiali nuovi e alla comparsa dei denti. Ci sono modi e modi per prevenire problemi in casa, per esempio fornendo al cucciolo masticativi e snack naturali, in modo tale da scaricare la loro irrefrenabile voglia di mordicchiare.
Il Setter Irlandese in particolare, come la maggior parte dei cani dediti alla caccia, possono sviluppare uno spiccato senso predatorio nei confronti di piccoli animali e uccelli: anche in questo caso, offrire giochi di ricerca con oggetti in movimento o nascosti, può aiutarli a sfogarsi e limitare il loro istinto verso, magari, il gatto di casa.
Questa particolare razza ha bisogno di lunghe passeggiate, trekking in montagna e nei boschi, contatto con la natura e libertà di movimento. Per questo motivo, è molto importante insegnare fin da subito il richiamo, poiché tendono ad allontanarsi molto seguendo l’odore di selvaggina.
Non tutti i lettori saranno d’accordo, ma andare a caccia con la loro figura di riferimento, ovvero il proprietario, per questi cani potrebbe rappresentare il massimo dell’appagamento: un momento di condivisione ancestrale che purtroppo si sta perdendo a causa dell’ambiente malsano che con i decenni si è creato intorno a questo antica disciplina.
Prezzo
Il costo di un cane irlandese può aggirarsi tra i 600 e i 900 euro, tuttavia, chi è alla ricerca di un esemplare selezionato esclusivamente per la caccia più che per le expo, dovrà mettere da parte un bel gruzzoletto per poter ottenere un perfetto campione da ferma. In ogni caso, vi consigliamo di affidarvi sempre a degli esperti, per evitare di acquistare un cucciolo che potrebbe manifestare problemi caratteriali come fobie, molto frequenti nei cani da caccia, o malattie ereditarie.
I migliori allevamenti riconosciuti Enci
Tra i nomi più famosi d’Italia, che selezionano sia soggetti da expo, sia da lavoro, troviamo l’allevamento degli Angeli Rossi a Brescia oppure Star Pride in provincia di Ravenna. Chi invece cerca un soggetto bianco e rosso, l’unico kennel sul territorio nazionale che alleva questa antica razza si chiama Dei Riri e si trova a Pisa.
Spazzole per cani – Opinioni, Analisi e Guida all’acquisto
Tra le tante responsabilità che comporta prendersi cura di un cane, rientra senza dubbio la sua igiene, che è necessario controllare quotidianamente affinché il pelo non si secchi o annodi eccessivamente. In questo caso ci vengono in aiuto le spazzole e i cardatori, come per esempio Ace2ace Spazzola Morbida, con impugnatura ergonomica e setole adatte ad animali a pelo riccio o lungo. Oppure Fretod 2 Pack Guanto, un kit composto da un accessorio perfetto per tutti i tipi di manto e da un guanto per la pulizia dei divani e dei tappeti. In questo articolo troverete i prodotti più apprezzati del momento, recensiti in base alle opinioni di chi li ha acquistati e provati. Continuate a leggere per scoprire qual è quello più adatto alle vostre esigenze.
Qual è l’accessorio più adatto per la cura del mantello del nostro amico a quattro zampe? Qui di seguito troverete la nostra classifica dei migliori articoli reperibili online del momento, scelti per voi in base ai pareri degli utenti che li hanno acquistati.
1. Ace2ace Spazzola Morbida per Cani e Gatti Autopulente
Al primo posto della nostra lista abbiamo inserito quella che secondo gli acquirenti è la migliore spazzola per cani del momento, grazie al suo costo contenuto e facilità di utilizzo. L’accessorio si presenta di colore bianco e azzurro, è dotato di un dispositivo autopulente e presenta una serie di dentini in metallo ripiegati e con la punta coperta da una pallina in plastica, in modo tale da non creare dolore all’animale durante l’utilizzo.
La spazzola è facile da pulire: basta premere il pulsante sul retro per spingere fuori dalle setole tutti i peli raccolti. Tale sistema dimezzerà i tempi della toelettatura, inoltre, eviterà che la peluria possa volare in giro.
Il cardatore Ace2ace è perfetto per qualsiasi tipo di animale da compagnia, come cani, gatti e cincillà, tuttavia, si rivela più efficace sul manto lungo o doppio, poiché è in grado di rimuovere i nodi senza provocare dolore.
Pro
Impugnatura: Il manico è in plastica, è ergonomico e rende il lavoro di spazzolatura più semplice e immediato.
Sistema autopulente: Premendo un bottone sul retro la peluria accumulata fino a quel momento viene spinta via, evitando così di doverla tirare con le dita.
Qualità/prezzo: Tale rapporto è davvero vantaggioso, considerando il costo molto basso e la possibilità di adoperarlo per la toelettatura di quasi tutti i tipi di mantello.
Contro
Dentini: Consigliamo di non effettuare un’eccessiva pressione durante l’utilizzo, poiché le punte potrebbero fuoriuscire dalla sede e in quel caso sarà difficile farle rientrare.
Tra le offerte più vantaggiose disponibili sul web, ci ha convinto quella proposta da Fretod. Si tratta infatti di un kit composto da due spazzole: una è a forma di guanto e va utilizzata sul manto dell’animale da compagnia per la rimozione del pelo morto, l’altra invece è di colore beige e si può adoperare per l’eliminazione della peluria dai tessuti e dai mobili imbottiti, come poltrone e divani.
Il primo accessorio è in gomma e presenta dei piccoli rilievi che ne migliorano le prestazioni, tuttavia, nonostante sia indicato per tutti i tipi di mantello, in realtà si rivela maggiormente efficace per gli animali a pelo medio e lungo, o comunque dotati di sottopelo.
Alcune razze infatti ne sono prive ed è più difficile effettuare la toelettatura: in ogni caso, il guanto si può adoperare anche per massaggiare, migliorare la circolazione e stimolare il ricambio cellulare. L’altro prodotto invece è particolarmente adatto per la rimozione della peluria sulle cucce e i tiragraffi.
Pro
Conveniente: L’articolo proposto da Fretod è caratterizzato da un prezzo basso, considerando che a casa ricevere due accessori per la rimozione dei peli.
Triplo utilizzo: Il kit è composto da due guanti, uno per i vostri amici a quattro zampe e l’altro per i tessuti. Tuttavia, il lato nero del primo accessorio è efficace anche per la rimozione dei peli dai divani e altri mobili imbottiti.
Per tutti gli animali: Sebbene sia più efficace per i cani e i gatti a pelo medio-lungo, in realtà si può utilizzare anche sui mantelli più corti per migliorare la circolazione e per la rimozione della peluria superflua. L’importante è effettuare l’operazione con calma e delicatezza.
Contro
Pulizia: L’unica pecca da segnalare riguarda la difficoltà di rimuovere i peli dal palmo del guanto. Per questo motivo, vi suggeriamo di sciacquarlo alla fine della toelettatura.
Tra i prodotti più venduti del momento, quello maggiormente apprezzato principalmente per la qualità dei materiali e la sua efficacia è Furminator. Si tratta di un’azienda americana che si occupa interamente della distribuzione e realizzazione di articoli per la toelettatura degli animali, disponendo di un’ampia gamma di accessori di ogni genere. Quello che ci propone in questo momento è una spazzola per cani a pelo corto e di taglia grande, dotata di un manico ergonomico e di un sistema autopulente facile da adoperare premendo semplicemente la leva posta sul retro.
Il cardatore abbastanza largo, proprio per risultare efficace sugli animali più grossi come per esempio Labrador o Bovari, ed è caratterizzato da una serie di dentini appuntiti e specifici per i mantelli compatti.
Se usata correttamente, la spazzola per cani Furminator non provoca alcun dolore grazie al sistema Skin Guard, tuttavia, è necessario prestare attenzione durante la toelettatura evitando di effettuare una pressione eccessiva sull’animale.
Pro
Per il deshedding: La spazzola è perfetta per la rimozione del sottopelo e della toelettatura profonda dei cani di grossa taglia.
Materiali: Furminator è una delle migliori aziende di accessori per la cura degli animali, realizzati con acciaio inox e plastica resistente.
Autopulente: Premendo una comoda leva sul retro potrete rimuovere facilmente tutta la peluria accumulata sulla spazzola.
Contro
Modello: Per evitare di effettuare un acquisto errato, è importante scegliere correttamente la misura della spazzola tenendo presente le dimensioni e il tipo di mantello del vostro animale.
Un’altra spazzola per cani a pelo lungo che ci è piaciuta è quella proposta da Bonve Pet, poiché caratterizzata da un buon prezzo e da materiali piuttosto validi. Nonostante sia stata realizzata principalmente a cani con un mantello lungo, si tratta di un accessorio particolarmente utile anche per i Barboncini e altri esemplari caratterizzati da una chioma riccia o a sviluppo continuo, che purtroppo tende ad annodarsi molto facilmente.
Per rendere il pelo vaporoso basta spazzolare nel senso opposto alla crescita, mentre per eliminare i grovigli è necessario muoversi verso il basso e delicatamente. Il cardatore è dotato di un’impugnatura ergonomica e di un tasto sul retro per la pulizia delle setole, che sono in acciaio inossidabile.
Tuttavia, effettuando una comparazione con altre spazzole simili, i dentini non presentano la copertura in plastica, dunque, non andrebbero utilizzati su cani e gatti con pelo molto corto e privi di sottopelo, poiché potrebbero causare lesioni alla pelle.
Pro
Autopulente: Nella parte posteriore del cardatore è presente un pulsante di colore giallo che se premuto rimuove la peluria incastrata tra le setole.
Facile da usare: L’impugnatura è ergonomica e rende la spazzola molto comoda anche nei punti più stretti, come per esempio le orecchie e le zampe.
Per il pelo riccio: La spazzola Bonve Pet è perfetta per sbrogliare i nodi che si formano sul mantello di Barboni, Lagotti Romagnoli e altre razze ricciolute.
Contro
Dentini: Sono un po’ troppo appuntiti e privi di protezione, dunque non adatti a cani e gatti caratterizzati da un mantello eccessivamente corto.
Avete un cane state cercando una soluzione a prezzi bassi per far fronte alla pulizia del suo pelo? Forse potrebbe interessarvi l’accessorio per la toelettatura proposto da Trixie, un’azienda tedesca che si occupa di qualsiasi tipologia di prodotto per gli animali.
Ciò che abbiamo di fronte è una spazzola adatta alla cardatura del pelo durante il periodo della muta: si può adoperare sia sui cani, sia sui gatti, tuttavia è preferibile che il mantello sia medio o lungo per evitare di creare lesioni alla pelle.
Il prodotto infatti è dotato di piccoli dentini in ferro privi di protezione: se da un lato si rivela perfetta per sbrogliare i nodi o eliminare il sottopelo, d’altro canto si scopre eccessivamente rigida per gli animali con pelo corto e sottile. Per questo motivo, vi consigliamo di valutare tali caratteristiche prima della scelta del miglior articolo, per evitare di effettuare un acquisto che si rivelerebbe errato.
Pro
Qualità/prezzo: Quello proposto da Trixie è il cardatore più economico della nostra classifica, inoltre, è caratterizzato da ottimi materiali ed è facile da utilizzare.
Anche per gatti: I dentini della spazzola si rivelano estremamente efficaci anche per i piccoli felini di casa, dotati di un pelo particolarmente lanuginoso e talvolta difficile da gestire.
Per il pelo lungo o riccio: Il prodotto è perfetto per eliminare il sottopelo degli animali in fase di muta e per sbrogliare i nodi dei Barboncini.
Contro
Pulizia: L’accessorio non presenta nessun sistema autopulente, dunque la rimozione dei peli incastrati tra le setole deve avvenire manualmente.
Un articolo che ci ha particolarmente convinto è quello proposto da Pecute, caratterizzato da un buon rapporto qualità/prezzo grazie alla presenza di ben due accessori per la toelettatura. Ciò che abbiamo di fronte è infatti un kit composto da una spazzola a rastrello, specifica per la rimozione del sottopelo dei cani a pelo lungo e folto, e un pettine, che presenta una metà a denti stretti e l’altra più larghi.
Quest’ultimo strumento in particolare è perfetto per la ricerca di eventuali parassiti nel pelo, inoltre, è possibile adoperarlo per creare acconciature e fiocchetti su un mantello a crescita continua, come per esempio quello di un Levriero Afgano o uno Yorkshire Terrier.
Se il pettine si può utilizzare anche sui cani a pelo corto per la rimozione dei piccoli insetti, l’altra spazzola in questi casi è altamente sconsigliata, poiché le lame, capaci di tagliare i nodi, dunque potrebbero causare serie lesioni alla pelle.
Pro
Struttura: Quelle proposte da Pecute sono ottime spazzole con impugnatura ergonomica e realizzate in poliuretano termoplastico e acciaio inox, materiali estremamente resistenti.
Kit completo: All’interno della confezione troverete due spazzole per la toelettatura, una a forma di rastrello per sciogliere i nodi e un pettine, perfetto per sbrogliare il pelo ed eliminare i residui di foglie o piccoli insetti.
Per animali a pelo lungo: Entrambe le spazzole si possono utilizzare sia sui cani, sia sui gatti poiché studiate per la rimozione dei nodi e per la ricerca dei parassiti.
Contro
Lame: In alcuni kit i denti del rastrello non risultano abbastanza affilati, tanto da rimanere incastrati tra il pelo rendendo difficile lo scioglimento dei nodi.
Quella proposta da Dokkita è una spazzola molto simile a uno degli accessori adoperati dai toelettatori professionali, poiché in grado di rimuovere e tagliare i nodi. I proprietari di cani a pelo lungo e folto, come per esempio Spitz, Samoiedo o Golden Retriever potrebbero trarre grande vantaggio da tale prodotto, soprattutto durante il periodo della muta, quando la perdita di peluria diviene maggiore e con più frequenza.
La spazzola è a forma di rastrello e presenta ben 23 dentini dotati di lame affilate: nonostante sia facile da utilizzare, è preferibile maneggiare l’oggetto con cura per evitare di provocare dolore all’animale o creare delle lesioni alla pelle. Proprio a tal proposito, è sconsigliato l’uso su cani a pelo molto corto e sottile. Per scoprire dove acquistare la spazzola per cani Dokkita oppure conoscere altre caratteristiche del prodotto vi invitiamo a cliccare sul link presente qui in basso.
Pro
Materiali: La spazzola è realizzata in gomma termoplastica e acciaio inox, entrambi estremamente validi e resistenti.
Doppio utilizzo: Il rastrello è composto da dodici dentini stretti per la rimozione del pelo morto e ventitre lame affilate per sbrogliare i nodi sul pelo lungo.
Costo: L’articolo Dokkita è uno dei più venduti e apprezzati dagli utenti, grazie alla facilità di utilizzo e per le alte prestazioni promesse dall’azienda.
Contro
Lame poco affilate: Come per altri prodotti simili, anche in questo caso i dentini potrebbero non essere abbastanza sottili e causare strappi del pelo. Tuttavia, prima di utilizzare un accessorio simile bisognerebbe saperlo maneggiare, per evitare appunto di far male all’animale.
Tra tutti gli articoli venduti online abbiamo pensato di inserire nella nostra lista un particolare kit proposto da Pet Magasin, poiché completo e adatto a qualsiasi tipologia di mantello. All’interno della confezione troverete ben tre accessori per la toelettatura: un piccolo rastrello con le lame affilate e impugnatura salvadita da utilizzare per la rimozione dei nodi e un pettine stretto e lungo per togliere efficacemente il sottopelo.
Infine, è presente una spazzola doppia, dotata di un lato morbido, perfetto per massaggiare il manto dei cani e dei gatti, e un altro che presenta dei piccoli dentini metallici che aiuta a eliminare la peluria in eccesso, che altrimenti si poserebbe su cucce e divani. Si tratta del set perfetto per chi possiede più di un animale, anche di specie differente, adattando gli accessori a ognuno di loro.
Pro
Qualità/prezzo: Tale rapporto è davvero vantaggioso, considerando la presenza di ben tre accessori per la toelettatura.
Kit completo: All’interno della confezione troverete una spazzola doppia, un pettine per la rimozione del sottopelo e un altro piccolo accessorio per l’eliminazione dei nodi.
Per tutti: La presenza di tre strumenti differenti rende il prodotto facilmente adattabile a qualsiasi mantello, lungo, riccio o corto che sia.
Contro
Materiali: Considerato il prezzo davvero basso non ci si può certo aspettarsi un set professionale.
La toelettatura è una parte fondamentale della cura dei nostri amici a quattro zampe, poiché aiuta a migliorare il pelo e a prevenire alcune malattie della pelle. Ma quale spazzola per cani comprare? In questa sezione vi spiegheremo quali caratteristiche dovrebbe avere il prodotto migliore.
A cosa serve la spazzola
Come abbiamo accennato, si tratta di un accessorio fondamentale per la cura e l’igiene dei cani e dei gatti, poiché aiuta a rimuovere il pelo morto che altrimenti lascerebbe in giro per casa, per eliminare i nodi e controllare la presenza di parassiti o altre impurità. L’animale che è solito uscire, frequentare parchi e altri luoghi naturali rotolandosi a terra oppure passando tra l’erba alta, può diventare vettore di piccoli insetti come pulci e zecche, che una volta a casa può depositare su divani, tappeti, cucce e letti.
L’utilizzo dell’antiparassitario è ovviamente un buon metodo per evitare tale problematica, tuttavia, non sempre risultano efficaci al 100% e talvolta basta un solo parassita per dar vita a un’infestazione. Il pelo riccio e lungo inoltre può annodarsi facilmente, dando origine a grovigli difficili da districare, che a lungo andare possono causare piaghe sulla pelle che provocano molto dolore al povero cane.
Spazzolare i nostri amici a quattro zampe è molto importante per scongiurare tutto ciò: tale operazione dovrebbe essere effettuate almeno una volta a settimana, inoltre, anche il lavaggio è necessario e andrebbe svolto ogni tre mesi circa. La spazzola però va utilizzata con cognizione e scelta in base alla tipologia di pelo e taglia del cane.
Che cos’è il deshedding
A differenza della normale spazzolatura, il deshedding, un termine inglese che significa letteralmente “rimozione della muta”, è un tipo di toelettatura più profonda, che si può eseguire su tutti gli animali da affezione, come cani e gatti.
Gli accessori di uso comune infatti, non riescono ad arrivare così a fondo nel pelo senza danneggiarlo o creare lesioni alla pelle, ed è per questo che sono stati creati degli attrezzi specifici dotati di piccoli denti in acciaio inossidabile che eliminano le fastidiose palle di pelo che troveremo in giro per casa durante la muta. Anche in questo caso, ogni accessorio va acquistato prendendo in considerazione le caratteristiche del mantello dell’animale.
Pelo corto
Cani come Dalmata, Labrador, Beagle o Chihuahua sono i più facili da gestire, poiché non hanno nodi da sbrogliare ma soltanto il sottopelo da rimuovere. Se non toelettati però, possono perdere enormi quantità di peluria e lasciarli in giro per casa e in auto. L’accessorio migliore è in gomma, in modo tale da non provocare lesioni sulla pelle, mentre il deshedding si può effettuare con un cardatore specifico per il pelo raso.
Pelo lungo
Setter, Cocker Spaniel, Levriero Afgano oppure pastori come Collie o Shetland necessitano di spazzolamenti più frequenti e di un pettine a denti stretti o uno strumento specifico per la rimozione dei nodi come per esempio un rastrello. Una spazzola a setole morbide inoltre, può aiutare a tenere il manto più lucido e in salute.
Pelo duro
Tipico esempio del cane a pelo ruvido è lo Spinone Italiano, che necessita di una particolare toelettatura chiamata stripping, una tecnica che elimina il pelo in eccesso utilizzando uno specifico pettine in acciaio. Si tratta però di un procedimento non sempre semplice e che potrebbe causare dolore se non svolto adeguatamente: per questo motivo, vi suggeriamo di rivolgervi a un professionista. In ogni caso, è possibile prendersi cura personalmente di questo tipo di mantello utilizzando un cardatore con dentini in acciaio inox.
Pelo riccio
Bolognese, Bichon Frisé, Barbone e Lagotto Romagnolo sono senza dubbio i più difficili da gestire, poiché caratterizzati da un pelo a crescita continua. Per la rimozione dei nodi più superficiali è consigliabile adoperare un pettine a denti stretti, tuttavia, se ciò non bastasse è possibile continuare con una spazzola con denti larghi in metallo, che aiuterà a rendere il manto più vaporoso. Qualora i grovigli dovessero però arrivare fino alla pelle, per evitare che il cane possa sentire dolore l’unica alternativa consiste nella rasatura, da effettuare con uno strumento specifico per animali.
Cani nudi
A parte il Chinese Crested Dog che presenta una simpatica criniera e un piccolo ciuffo sulla coda, gestibili con un pettine per il pelo lungo e liscio, altri cani come il Perro sin pelo del Perù e lo Xoloitzcuintle non vanno assolutamente trattati con un cardatore o altri accessori con i dentini in acciaio, poiché potrebbero causare lesioni alla pelle dell’animale. Si possono però massaggiare con dei guanti o delle spazzole morbide, come per esempio quelle in gomma, che stimolano la circolazione ed eliminano le cellule morte.
Come usare una spazzola per cani
Dopo aver comprato il nuovo accessorio per la toelettatura del vostro amico a quattro zampe, è molto importante capire come adoperarlo nella maniera corretta, per evitare di creargli danni alla pelle graffiandolo o strappando i nodi. Qualora non aveste ancora effettuato l’acquisto, vi suggeriamo di dare un’occhiata alla nostra guida su come scegliere una buona spazzola per cani presente in questo articolo.
Cardatura
Prima di iniziare è necessario comprendere la differenza tra spazzolare e cardare: nel primo caso si va semplicemente a coccolare il cane e a togliere i nodi e lo strato di pelo morto più superficiale, l’altra operazione invece richiede più tempo e dedizione. Si tratta infatti di una tecnica specifica adoperata da tutti i toelettatori professionisti per la rimozione del sottopelo, dei grovigli più difficili e per l’eliminazione di eventuali parassiti che si possono annidare verso i bulbi piliferi, a contatto con la pelle. La cardatura è quindi fondamentale affinché il cane sia sempre in salute ed è bene che i vostri amici imparino fin da cuccioli ad apprezzare il contatto fisico e con tali accessori.
La manipolazione
Come accennato, soprattutto se si tratta di cani con crescita di pelo continuo o da esposizione, è importante insegnare già nei primi mesi di vita a essere maneggiati. Si tratta di una tecnica che richiede pazienza e delicatezza: partite toccando le orecchie, le zampe e i polpastrelli, per poi arrivare, sempre con molta calma, alla bocca, i denti e infine alla zona genitale.
Durante la manipolazione è possibile dare al cucciolo uno snack gustoso, in modo tale che l’azione venga associata a qualcosa di piacevole. Ripetete l’operazione almeno una volta a settimana, prolungando mano a mano il contatto partendo da pochi minuti fino a raggiungere il tempo desiderato, ovvero pari alla durata di una toelettatura professionale.
Quando e per quanto tempo
Generalmente, affinché il pelo lungo e quello riccio non si annodi eccessivamente tanto da rendere difficile e lunga la toelettatura, è consigliabile spazzolare il cane una volta al giorno anche solo per pochi minuti. La cardatura di tutti i tipi di manti invece, compresi quelli corti, si può effettuare una volta al mese e specialmente durante i cambi di stagione quando avviene la muta. In questo modo non solo la pelle dell’animale potrà respirare meglio, ma eviterete di avere la casa invasa dai peli.
Il bagno è necessario?
Il lavaggio del cane non deve essere subordinato alla spazzolatura, che come abbiamo visto andrebbe effettuata a cadenza giornaliera o settimanale a seconda della razza. Va comunque precisato che i nostri amici a quattro zampe vanno lavati almeno ogni due mesi, poiché sul pelo dell’animale si annida polvere, sporco, terra e tanto altro. Non si tratta soltanto di una mera questione di igiene in casa, ma anche di salute del cane, poiché un manto non pulito e curato per molto tempo può causare infestazioni da parassiti, con conseguenti malattie, e dermatite.
Per questo motivo, è importante fargli il bagno di tanto in tanto, o per lo meno, per allungare i tempi tra un lavaggio e l’altro, strofinare delicatamente sul pelo una soluzione a base di acqua e aceto di mele con un panno in microfibra.
Domande Frequenti
Come usare la spazzola per cani?
Ogni accessorio va adoperato in base al tipo di pelo dell’esemplare: per esempio, un barboncino va spazzolato contropelo, affinché tutti i nodi possano essere rimossi in modo adeguato. Un cane con un mantello lungo e liscio invece, è preferibile utilizzare un pettine a rastrello, per rimuovere le impurità e sbrogliare i grovigli che si formano a causa delle foglie e dei residui di piante.
È necessario acquistare una spazzola per cani?
Chi decide di portare a casa un animale domestico deve assumersi tutte le responsabilità che comporta, come per esempio le uscite giornaliere, il cibo, le visite veterinarie e ovviamente, anche la sua pulizia. Se siete soliti portare il cane in un salone per toelettatura, dove viene lavato e spazzolato da persone qualificate in grado di curare il suo pelo nel modo corretto, probabilmente non avete bisogno di acquistare un accessorio da tenere in casa. Tuttavia, riteniamo che sia comunque opportuno averne uno, che sia magari per la ricerca di parassiti o per eliminare un nodo, da adoperare all’occorrenza senza ricorrere necessariamente all’aiuto di un professionista.
Fa bene spazzolare il cane?
Partendo dal presupposto che alcune razze, come per esempio Barboni, Yorkshire e Maltesi, necessitano assolutamente di una toelettatura mensile poiché presentano un pelo a crescita continua, che si può annodare facilmente se non curato e creare danni alla pelle, la risposta alla domanda è assolutamente sì.
Il cane infatti, come le persone e altri animali domestici, hanno bisogno di essere spazzolati per eliminare il pelo morto e favorire il ricambio cellulare. Non farlo può comportare innanzitutto problemi alla pelle, come la dermatite, inoltre, potrebbe dare modo ai parassiti di annidarsi nelle zone più difficili da raggiungere, infestando il povero animale.
Tutte le spazzole vanno bene per il mio cane?
La risposta è assolutamente negativa: prima di acquistare un accessorio per il mantello del proprio cane, è necessario scegliere quello che si adatta di più alla razza. Per esempio, un cardatore con le lame appuntite non andrebbe adoperato su un esemplare a pelo sottile e raso, poiché potrebbe graffiare la pelle dell’animale. In questi casi è infatti preferibile utilizzare uno strumento per il deshedding, ovvero in grado di rimuovere delicatamente il sottopelo senza arrecare danni.
Per un soggetto con il mantello lungo invece la scelta è sicuramente più vasta, poiché è necessario eliminare i nodi, rimuovere i residui di foglie e infine il pelo morto, con l’ausilio di una spazzola diversa in base al problema.
Quanto costa una spazzola per cani?
Generalmente il prezzo degli accessori per toelettatura non supera la ventina d’euro, tuttavia, i modelli professionali possono raggiungere cifre molto più alte. Qualora stiate cercando un cardatore altamente performante, in grado di preparare un esemplare per un’esposizione canina importante ma non avete molta esperienza, vi consigliamo di recarvi da una figura professionale competente, che potrà sicuramente effettuare un lavoro migliore.
Se invece avete bisogno di un accessorio per sbrogliare i nodi ed eliminare il pelo superfluo, vi suggeriamo di dare un’occhiata alla lista delle migliori spazzole per cani del 2024 scelte in base ai pareri degli utenti che le hanno provate. Potrete trovare vari modelli economici e funzionali in base alla tipologia di mantello.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/spazzola-per-cani.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-09 12:48:492021-05-16 13:39:03Le 8 migliori spazzole per cani del 2024
Tosatrici per cani – Opinioni, Analisi e Guida all’acquisto
Quali sono le razze che richiedono una cura del pelo più frequente? Senza dubbio Barboni, Yorkshire Terrier, Maltesi, Komondor e in generale tutti i cani con una crescita del mantello continua. Non sempre però è possibile portarli dal toelettatore professionista, per una mancanza di tempo o una mera questione economica: in questi casi è possibile rimediare acquistando una tosatrice elettrica con cui potrete effettuare l’operazione personalmente. In questo articolo abbiamo selezionato le migliori, basandoci sulle opinioni degli utenti che le hanno acquistate: potrete trovare Moser 1245 Set di Rasatura Max 45, una macchinetta professionale dotata di lame da un millimetro e fornita di due pettini in acciaio inox; chi cerca un prodotto più economico invece potrebbe apprezzare Kyg Kit Tosatrice Professionale, con quattro testine di ricambio e un piccolo set per la completare la toelettatura, contenente tagliaunghie, lima, pettine e forbici. Date un’occhiata alla nostra lista per scegliere quella più adatta alle vostre esigenze.
Le 8 migliori tosatrici per cani – Classifica 2024
In questa sezione abbiamo stilato l’elenco dei migliori prodotti attualmente presenti per il mercato online, recensiti per voi in base ai pareri degli utenti che li hanno acquistati.
1. Moser 1245 Set di Rasatura Max 45 Funzionamento a Rete
Al primo posto della nostra classifica delle migliori tosatrici per cani del 2024 abbiamo deciso di inserire un articolo proposto da Moser, un’azienda tedesca che da 75 anni si occupa della realizzazione di prodotti taglia capelli per uomini e animali. Ciò che abbiamo di fronte è per l’appunto un tosacani professionale, precisamente il modello Max 45, adatto alla rasatura di qualsiasi tipologia di pelo, riccio, sottile o doppio.
All’interno della confezione troverete un alimentatore, un flacone di olio lubrificante, un pennello per la pulizia delle setole e due testine rispettivamente da 10 e da 16 millimetri, che andranno applicate per regolare la lunghezza del taglio. La lama è in acciaio inox, così come i due pettinini, misura un millimetro e presenta una zona liscia sulla parte frontale che serve a prevenire eventuali lesioni alla pelle.
Non si può certo definirlo un articolo economico, tuttavia, riteniamo sia giustificato dalla qualità dei materiali e dall’affidabilità del brand, che lo rendono uno dei prodotti quanto più simili possibile a quelli utilizzati nei saloni di toelettatura professionali.
Pro
Materiali: L’azienda tedesca offre acciaio inossidabile, un motore a corrente continua da 45W e due livelli di potenza che arrivano fino a 3.000 giri al minuto.
Versatile: La tosatrice per cani Moser è perfetta per animali di qualsiasi taglia, grazie alle testine che regolano la lunghezza del taglio e alla doppia velocità di potenza.
Accessori: All’interno della confezione troverete due pettini, un pennello per la pulizia della lama e un flacone di olio lubrificante e protettivo, inoltre, a differenza di altri modelli più economici è possibile acquistare parti di ricambio.
Contro
Rumorosità: L’unico problema riscontrato da molti riguarda il rumore, che quando posizionato alla massima velocità potrebbe spaventare i cani.
Tra le offerte presenti online ci ha convinto quella proposta da Kyg: un dispositivo per la tosatura dei cani piuttosto conveniente, grazie alla presenza di numerosi accessori. All’interno della confezione troverete infatti un piccolo kit per la toelettatura comprensivo di forbici, tagliaunghie, lima, pettine scioglinodi a due larghezze e quattro testine che regolano il taglio a 3, 6, 9 e 12 millimetri.
La lama è realizzata in titanio e ceramica, due materiali estremamente resistenti e che non si surriscaldano, e si può regolare da un minimo di 0,8 a un massimo di 2 millimetri. Nonostante sia presente un cavo di alimentazione, in realtà non è possibile utilizzare la macchinetta quando è attaccata alla presa di corrente, ovvero quando è in carica, ma soltanto in versione wireless.
Da un lato tale caratteristica potrebbe rivelarsi un vantaggio per chi ha un animale che tende a muoversi molto, d’altro canto però è necessario fare le cose relativamente in fretta, poiché la batteria ha una durata di circa 70 minuti.
Pro
Kit completo: All’interno della confezione troverete vari accessori che vi consentiranno di effettuare una toelettatura completa, come forbici, tagliaunghie e pettine per eliminare i nodi prima della tosatura.
Qualità/prezzo: Se state cercando un articolo economico ma al contempo funzionale e valido, quello proposto da Kyg rappresenta una valida alternativa d’acquisto.
Silenzioso: La macchinetta raggiunge un massimo di 60 dB ed è dotata di un dispositivo che limita le vibrazioni.
Contro
Meglio per cani piccoli: La tosatrice è piuttosto valida e corredata di una vasta gamma di accessori, tuttavia, considerata la durata della batteria è piuttosto difficile riuscire a completare il lavoro su un esemplare di taglia grande.
Un altro articolo tra quelli venduti online che si aggiudica uno dei primi posti nella nostra classifica è quello proposto da Pecute. Si tratta di una tosatrice per cani perfetta per i proprietari che frequentano gli ambienti cinofili ed espositivi, poiché si può ricaricare ovunque vogliate, persino in auto, grazie all’adattatore USB. La batteria ha un’autonomia di 180 minuti, dunque perfetta anche per gli esemplari con un pelo voluminoso.
La lama è realizzata in acciaio e ceramica, presenta dei dentini affilati distanziati 1 millimetro l’uno dall’altro ed è possibile regolarla da un’altezza minima di 0,8 a un massimo di 2 millimetri. Tuttavia, per rendere più sicuro e preciso il taglio è possibile utilizzare una delle quattro testine presenti nella confezione.
L’unica difficoltà riscontrata riguarda la potenza del rumore che, se da un lato risulta piuttosto silenzioso, dall’altro potrebbe non essere abbastanza potente per tagliare il pelo di un cane grande senza dover rimuovere spesso i peli incastrati tra le lame.
Pro
Per le emergenze: Il caricatore è USB e si può utilizzare persino in automobile, il che incrementa la versatilità del prodotto.
Per cani problematici: Nonostante la tosatrice presenti un motore piuttosto potente, in grado di raggiungere 6.800 giri al minuto, non supera i 50 dB, dunque perfetta per gli animali più sensibili ai rumori.
Lama: È realizzata in ceramica e acciaio inossidabile, si può regolare in altezza ed è perfetta per qualsiasi tipologia di pelo.
Contro
Da pulire spesso: La lama seppur valida, si riempie di peli dopo solo poche passate, costringendo gli utenti a rimuoverli di continuo durante l’utilizzo.
Tra i prodotti più venduti del momento e ampiamente apprezzato dagli utenti online abbiamo quello proposto da PetKing Premium. Si tratta di una tosatrice per cani professionale che è possibile adoperare su qualsiasi animale da affezione, piccoli e grandi.
La confezione contiene, oltre alla macchinetta e a un cavo di alimentazione con attacco USB, quattro testine per regolare la lunghezza della rasatura e un kit completo per la toelettatura, comprensivo di tagliaunghie, lima, forbici e pettine con due tipi di dentini. La lama è realizzata in ceramica e titanio, due materiali che non si surriscaldano con le vibrazioni, consentendovi di adoperare l’apparecchio per tutto il tempo necessario senza problemi.
La tosatrice presenta una batteria che raggiunge la ricarica completa in circa quattro ore e ha una durata di 70 minuti. Tuttavia, chi non ha voglia di attendere può utilizzare il dispositivo anche tramite il cavo di alimentazione.
Pro
Silenziosa: La tosatrice PetKing, nonostante il motore sia piuttosto potente, non supera i 58 Db di rumore.
Kit Toelettatura: La confezione contiene un piccolo set per la manicure, un paio di forbici e un pettine per eliminare i nodi più semplici prima della rasatura.
Facile da usare: La macchinetta è leggera e si può maneggiare senza difficoltà su tutti gli animali, compresi quelli più piccoli come le cavie a pelo lungo.
Contro
Forbici: Le principali lamentele riscontrare riguardano tale accessorio, che non è abbastanza affilato da riuscire a tagliare i peli più spessi.
Continuando la comparazione dei migliori prodotti del momento disponibili online, abbiamo pensato di inserire un articolo proposto da Ghb, un tosa cane elettrico perfetto per gli utenti che hanno a disposizione un budget ridotto, o che non hanno voglia di spendere cifre molto alte per un accessorio da usare una tantum.
A differenza di altri prodotti simili non è presente nessun kit per la finitura della toelettatura, ma soltanto la macchinetta, il caricatore, un pennello per la pulizia delle lame e due testine. Queste ultime però si possono ruotare per raddoppiare il loro utilizzo: è possibile infatti scegliere una lunghezza di 3, 6, 9 e 12 millimetri.
La lama invece si può regolare su quattro altezze differenti, a partire da 1, fino ad arrivare a 1,9 millimetri. La particolarità della tosatrice Ghb è il display LCD su cui potrete controllare il tempo rimanente di ricarica e la velocità della vibrazione.
Pro
Velocità: Il dispositivo ne ha ben cinque disponibili, a partire da un minimo di 5.000 giri al minuto per cani piccoli e gatti, fino a un massimo di 7.000 per peli lunghi e animali di grossa taglia.
Poco rumoroso: La tosatrice raggiunge solo 50 dB, per evitare di spaventare i vostri amici a quattro zampe.
Qualità/prezzo: Tale rapporto è davvero vantaggioso, considerando la presenza dei quattro pettini che regolano l’altezza, le lame a prova di surriscaldamento e le cinque velocità tra cui scegliere.
Contro
Non per tutti: Se state cercando di tosare un Golden Retriever oppure un cane con un mantello ispido difficilmente riuscirete nell’intento senza intoppi, poiché l’apparecchio è realizzato per la rasatura di animali con un pelo a crescita continua, che realmente necessita di una toelettatura del genere.
Un altro kit completo quello proposto da Uvistare, dato che si tratta di una tosatrice per cani molto simile a quelle utilizzate nei saloni professionali, poiché corredata di accessori per la manicure, pettine e forbici per le rifiniture.
Inoltre, è presente anche una comoda stazione di ricarica e uno schermo LCD che segnala lo stato della batteria, tuttavia la macchinetta si può utilizzare sia wireless, sia tramite cavo di alimentazione, in modo tale da consentire una rasatura completa di cani molto grossi che richiedono molto tempo.
All’interno della confezione troverete anche quattro testine per regolare la lunghezza del taglio da 3, 6, 9 e 12 millimetri. La lama è invece è in ceramica, e a differenza di altri prodotti simili è possibile rimuoverla facilmente dal corpo macchina e sciacquarla sotto l’acqua corrente senza correre il rischio di rovinarla. Il costo del prodotto è davvero conveniente, inoltre, grazie alle tre velocità differenti è possibile utilizzarlo su cani di qualsiasi taglia.
Pro
Cavo di alimentazione: Nonostante sia un dispositivo wireless è possibile utilizzarlo anche quando è in ricarica. In questo modo potrete concludere la toelettatura dei cani grandi senza dover attendere ore.
Prezzi bassi: Il prodotto è davvero economico ma allo stesso tempo altamente funzionale, considerando comunque che non si tratta di una tosatrice professionale.
Accessori: All’interno della confezione troverete un piccolo set per rifinire la toelettatura dei vostri piccoli animali.
Contro
Taglio difficile: Se avete cani con un pelo molto lungo è consigliabile dare prima una spuntata con le forbici presenti in dotazione, poiché l’apparecchio potrebbe tendere a incepparsi.
Quello proposto da Domipet è un tosatore perfetto per qualsiasi cane, poiché è in grado, grazie alle lame in ceramica molto resistenti, di tagliare qualsiasi tipo di pelo, anche quello più annodato o riccioluto.
La confezione contiene anche un piccolo set per la rifinitura, comprensivo di pettine a denti stretti e larghi e un paio di forbici. La lama si può staccare e lavare, inoltre, durante l’utilizzo è possibile regolarla in altezza a partire da 0,8 fino a 2 millimetri. Attenzione però a non utilizzare l’apparecchio in acqua, poiché potrebbe rompersi e dare origine a un corto circuito.
Sono presenti ben sei testine che regolano la lunghezza del taglio da 3 a 18 millimetri, così da consentire la sfoltitura dei cani particolarmente pelosi. Se vi siete incuriositi e vi interessa sapere dove acquistare la tosatrice per cani Domipet, vi invitiamo a cliccare sul link presente qui sotto.
Pro
Facile da usare: Nonostante non si tratti di un apparecchio professionale l’utilizzo è davvero immediato e semplice, inoltre, risulta molto silenzioso e adatto persino ai cani più sensibili
Testine: I pettini da applicare frontalmente alle lame sono ben sei e vi aiuteranno a effettuare un taglio omogeneo e senza buchi.
Lama: è in ceramica, è lavabile e non si surriscalda. Inoltre, è precisa e non strappa in presenza di pelo molto folto e lungo.
Contro
Accessori: A differenza di altri articoli simili e venduti allo stesso prezzo, non è presente un kit per le unghie.
L’articolo che risulta il più economico della nostra classifica è quello venduto da Topelek. Quella che abbiamo di fronte è una tosatrice adatta sia ai cani sia agli animali più piccoli come cavie, conigli e gatti, grazie alle lame in ceramica ben affilate ma sicure per la pelle.
All’interno della confezione troverete quattro testine per regolare la lunghezza della rasatura, un adattatore, un pennello per la pulizia delle lame e una batteria al litio, ricaricabile in meno di un’ora e dalla durata complessiva di 80 minuti.
L’apparecchio ha cinque modalità differenti, così da agevolare persino i tagli e le rifiniture più difficili e stretti, come per esempio tra i polpastrelli e attorno al muso. Nonostante il motore sia abbastanza valido, non supera i 50 dB di rumore, in modo tale da non spaventare gli animali più paurosi e sensibili. Il prezzo, come abbiamo accennato, è davvero basso, tuttavia, manca un kit per la manicure.
Pro
Rapporto qualità/prezzo: Se state cercando un prodotto economico e senza troppe pretese, quello proposto da Topelek si rivela un ottimo affare.
Anche per cani fobici: La tosatrice è davvero silenziosa, e ciò consente di rasare anche gli animali che tendono a temere i rumori molto forti.
Alimentatore: Nel caso in cui dovesse scaricarsi la batteria è possibile utilizzare comunque la macchinetta attaccando l’adattatore alla presa della corrente.
Contro
Surriscaldamento: Nonostante le lame siano in ceramica, l’apparecchio tende a diventare molto caldo se usato per un periodo prolungato.
La scelta degli accessori per la toelettatura dei nostri amici a quattro zampe potrebbe essere difficile. Per agevolarvi nell’acquisto abbiamo deciso di realizzare una piccola sezione dedicata, in cui potrete scoprire quali caratteristiche dovrebbe rispettare la migliore tosatrice per cani.
Perché tosare il cane?
Innanzitutto, prima di recarvi in negozio o su un sito online è necessario capire se davvero avete bisogno di una macchinetta per tagliare il pelo agli animali. Se possedete un cane a pelo lungo, come per esempio un Volpino, un Maremmano, uno Spitz o un Husky, sappiate che tali razze (e pertanto anche quelle simili) non hanno assolutamente bisogno di essere rasate. Il mantello folto infatti ricopre un ruolo fondamentale per il benessere fisico dei canidi, e non solo, poiché li protegge dal freddo durante l’inverno e dal caldo torrido d’estate.
Tosare un cane bianco a pelo lungo, lo esporrà maggiormente ai raggi del sole e a eventuali malattie della pelle, inoltre, anche l’incidenza del colpo di calore può aumentare in modo esponenziale. Non è vero che i cani e i gatti saranno più freschi col pelo più corto: il taglio va infatti effettuato esclusivamente in caso di bisogno, come per esempio durante un prelievo, per un’operazione chirurgica o in seguito ad altri problemi della pelle, oppure su animali caratterizzati da una crescita del pelo continua. Un esempio lampante è il Barbone, che necessita per l’appunto di toelettatura ogni tre o quattro mesi affinché il mantello possa risultare sempre pulito e privo di nodi.
Chi ha dei cani e dei gatti con un pelo particolarmente lungo sa quanto sia importante doverli spazzolare giornalmente per evitare che i grovigli possano diventare troppo grandi e difficili da togliere con un rastrello. Qualora la rimozione diventasse davvero impossibile, allora l’ideale sarebbe adoperare una tosatrice elettrica, in modo tale che l’animale non provi nessun tipo di dolore.
Accessori
La maggior parte degli articoli acquistabili nei negozi fisici oppure online è proposta insieme a un kit di testine compatibili: esattamente come le macchinette a uso umano, tali accessori si posizionano davanti alla lama per evitare di tagliare eccessivamente il pelo.
Sono generalmente in plastica rigida e vanno selezionate in base alla lunghezza della rasatura che si vuole effettuare, a partire da un minimo di 3 fino a un massimo di 18 millimetri. Alcune tosatrici sono dotate di accessori in acciaio inossidabile che, a differenza del primo modello, va applicato diversamente al corpo macchina.
La presenza di una vasta gamma di testine non è sempre garantita, ma dipende esclusivamente dal tipo di apparecchio e dal brand scelto in fase di acquisto. Infine, diversi apparecchi sono caratterizzati dalla presenza di altri attrezzi molto utili per la toelettatura, come per esempio tronchesine per le unghie oppure pettine sciogli nodi.
Tipo di alimentazione
Un’altra caratteristica fondamentale da prendere in considerazione durante l’acquisto di un tosatore per cani è sicuramente l’alimentatore. Alcuni modelli infatti funzionano a batteria ricaricabile: un vantaggio per chi non ha una presa della corrente vicina all’area di lavoro o ha un cane che tende a scappare in giro per casa.
Tuttavia, è bene considerare che hanno una durata limitata, generalmente di 60 minuti, dunque in caso di animali molto grossi è preferibile optare per un apparecchio dotato di alimentatore fisso oppure uno che presenta una batteria più durevole.
Rumore
I proprietari di animali ben abituati alla toelettatura in salone non avranno alcun problema nella scelta di una tosatrice piuttosto rumorosa. Qualora il cane o il gatto non avesse abbastanza esperienza a riguardo, poiché magari particolarmente sensibile alle vibrazioni, allora sarebbe preferibile optare per una macchinetta più silenziosa. In questi casi dunque vi suggeriamo di scegliere un apparecchio con emissione di decibel quanto più bassa possibile. Per riferimento, la maggior parte delle tosatrici vendute online non supera i 55 dB.
La lama
Molti apparecchi sono dotati di lame in acciaio inox da un millimetro, tuttavia, è possibile reperire anche modelli in titanio oppure in ceramica, altrettanto resistenti ma che in più non si surriscaldano durante un uso prolungato.
Rapporto qualità/prezzo
Scegliere l’apparecchio più costoso pensando che sia il migliore non è sempre corretto: molto spesso si tende a pensare che possa funzionare meglio di altri modelli economici, tuttavia ciò non è sempre vero ma dipende principalmente dal tipo di utilizzo per cui è destinato.
Per esempio, tosare un cane di taglia grande con una macchinetta troppo piccola potrebbe non rappresentare una buona idea, poiché la lama tenderà a usurarsi più in fretta costringendovi inoltre a fermarvi spesso per togliere i peli incastrati. Per questo motivo, è opportuno che il prezzo non sia tra le prime caratteristiche da valutare, dando la precedenza alla qualità della tosatrice, alla presenza o meno di accessori e alla potenza del motore.
Come usare una tosatrice per cani
L’acquisto di un nuovo accessorio per la toelettatura dei nostri amici a quattro zampe può essere utile nel caso in cui i saloni specializzati siano chiusi oppure non abbiate voglia di spendere soldi. In questa sezione proveremo a spiegarvi come adoperarlo al meglio, così da evitare errori o di provocare dolore al cane.
Quali animali tosare
A discapito di quanto si possa pensare, non tutti i cani vanno rasati: il pelo è infatti una vera e propria protezione per l’animale, non soltanto dal freddo, ma anche dal caldo torrido. Tosare un Husky durante l’estate per esempio, lo espone maggiormente ai raggi solari e aumenta l’incidenza del colpo di calore e malattie della pelle.
Fatta tale premessa, le razze che necessitano del taglio del mantello sono esclusivamente quelle caratterizzate da un pelo a crescita continua, come per esempio i Barboni e tutti i riccioluti come i Bichon Frisé, Bolognese, Lagotto Romagnolo e Barbet. Il Levriero Afgano, lo Yorkshire Terrier, il Maltese e altri a pelo liscio invece possono anche fare a meno della rasatura completa. Assolutamente sconsigliato sui cani da pastore e in generale tutti quelli con un mantello raso con o senza sottopelo, che come abbiamo accennato serve a proteggere l’animale in ogni situazione.
Se non avete ancora scelto quale tosatrice per cani comprare, vi suggeriamo di dare un’occhiata alla lista dei migliori prodotti presente in questo articolo.
Come tosare un cane
Innanzitutto è importante lavare il cane per eliminare tutto lo sporco e la polvere accumulata nel tempo. Dopo averlo asciugato per bene e spazzolato quanto più possibile con un cardatore, affinché il pelo risulti più vaporoso possibile e facile da rasare.
Il tipo di taglio che andrete a effettuare dipenderà molto dallo stato del mantello del cane: qualora fosse poco curato, pieno di nodi e difficile da pettinare, dovrà essere fatto molto corto utilizzando la macchinetta nel senso della crescita del pelo, per eliminare tutta la parte danneggiata. In questi casi inoltre, è preferibile effettuare il bagno dopo la rasatura.
Se invece si trattasse di una semplice rinfrescata a un taglio fatto non molti mesi prima, basterà adoperare l’apparecchio contropelo e rimuovendo solo le parti più lunghe e fastidiose per il cane, come per esempio sotto le zampe, le ascelle, intorno agli occhi e la zona genitale.
Manutenzione
Come tutti gli accessori adibiti alla toelettatura di animali e persone, anche la tosatrice per cani ha bisogno di cura affinché le lame e il motore possano durare più a lungo possibile. Dopo ogni utilizzo infatti è consigliabile innanzitutto estrarre la testina, di solito in plastica rigida, e sciacquarla sotto l’acqua corrente. In alternativa, per igienizzare più accuratamente gli attrezzi potreste eventualmente inserirli all’interno di una bacinella con acqua e disinfettate per circa 15 minuti. Meglio non superare tale limite, poiché gli oggetti in metallo potrebbero ossidarsi e diventare inutilizzabili.
All’interno di ogni kit è generalmente presente un piccolo pennello a setole morbide: anche questo va adoperato alla fine del lavoro per rimuovere accuratamente tutti i peli incastrati nell’apparecchio.
Infine, per proteggere la lama e far sì che resti sempre affilata è molto importante passare dell’olio specifico con l’aiuto di un batuffolo di ovatta, come per esempio quello che si usa per la macchina da cucire. Alcune tosatrici si possono sciacquare direttamente sotto l’acqua corrente, tuttavia, prima di effettuare tale operazione vi consigliamo di controllare sulle istruzioni l’effettiva resistenza ai liquidi.
Domande Frequenti
Quali animali si possono tosare?
Alcune razze di cani, come per esempio i Barboncini e i Levrieri Afgano, sono caratterizzate da una crescita del mantello continua, esattamente come i capelli. Per evitare che il pelo possa finire sugli occhi e creare problemi alla vista, è necessario sottoporre tali animali a una tosatura almeno ogni tre mesi. Anche i gatti si possono rasare, tuttavia è consigliabile effettuare l’operazione solo in casi di necessità, come per esempio nodi troppo difficili da sbrogliare con la spazzola.
Tra gli altri animali da affezione che è possibile tosare ci sono i conigli e i cavalli a pelo lungo, o altre specie ricciolute. Se volete sapere come usare la tosatrice per cani, vi invitiamo a leggere la sezione dedicata presente in questo articolo.
La tosatrice può spaventare il cane?
Per quanto riguarda gli animali aventi un pelo a crescita costante, è importante insegnare loro ad accettare il rumore e la presenza della macchinetta fin da piccoli, per evitare che possano sorgere problemi durante la regolare toelettatura. Un ottimo metodo è quello di proporre al cane uno snack da gustare durante l’operazione, e al gatto un gioco con cui distrarsi nel frattempo. Purtroppo però, per quanto riguarda i felini oltre a essere sconsigliato se non in casi estremi, è molto difficile che possa imparare ad accettare una tosatrice, e potreste correre il rischio di essere graffiati o morsi.
Posso usare la tosatrice per cani per tagliare i capelli?
Partendo dal presupposto che il capello umano non ha la stessa consistenza del pelo di qualsiasi altro mammifero, è generalmente sconsigliato adoperare una macchinetta tosatrice per cani sulle persone. Il motivo però non riguarda solo una questione igienica, a cui si potrebbe ovviare disinfettando l’apparecchio prima dell’uso, ma anche di sicurezza: un dispositivo per animali va utilizzato principalmente contropelo e con apposite lame in base alla qualità del mantello, sottile o più doppio. Se posizionato sulla testa di un uomo potrebbe creare dei tagli altamente imperfetti e con dei buchi, inoltre potreste strappare accidentalmente i capelli e danneggiarne i fusti.
Come si cambia la lama della tosatrice?
La gestione di una macchinetta per il pelo degli animali avviene esattamente come quella per umani: va pulita a ogni utilizzo, è necessario oliare le lame di tanto in tanto per evitare che si deteriorino e infine, è possibile cambiare la testina, per sostituirla con una nuova o con un modello più indicato al mantello del vostro amico a quattro zampe.
L’operazione è molto semplice, ma generalmente le modalità possono variare leggermente in base all’apparecchio scelto. In ogni caso, basta premere sulla leva posta sulla parte posteriore e far scivolare le dita verso l’alto fino a quando non si sarà staccata. Tuttavia, alcuni modelli di tosatrici richiedono lo smontaggio tramite cacciavite di tutta la parte superiore del dispositivo.
Quanto costa una tosatrice per cani?
Non è facile indicare il prezzo di un apparecchio per la toelettatura degli animali da affezione, poiché il valore può cambiare molto in base alla presenza di accessori, lame di ricambio e affidabilità dell’azienda. Dunque, per sapere come scegliere una buona tosatrice per cani vi invitiamo a leggere la nostra guida all’acquisto presente in questo articolo.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/tosatrice-per-cani-2.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-13 14:17:472021-05-16 14:30:16Le 8 migliori tosatrici per cani del 2024
“Quando sei di fronte a un animale e lo tratti con rispetto, cerchi di conoscerlo e farti conoscere invece di obbligarlo a cambiare, lui ti apre la mente e il cuore.”– Angelo Vaira
Quando l’idea di portare a casa un cane si concretizza, la prima cosa che provi è senz’altro immensa gioia. Ma quando quelle che credevi fossero delle semplici priorità e responsabilità si trasformano in veri e propri problemi, allora tutto può diventare un incubo.
La mia passione per gli animali
Fin da piccola sono sempre stata attratta e affascinata dal mondo animale: mio nonno era un cacciatore e il suo fedele compagno di vita era un Pointer bianco e arancio di nome Jenny. Probabilmente è stato lui a trasmettermi la sua stessa passione, che non esternava andando a uccidere povere bestie senza cognizione come gli animalisti oggigiorno sostengono della categoria, paragonandola ai bracconieri, ma facendomi conoscere tante specie differenti, a partire dai cani fino ad arrivare agli insetti e alle piante.
Uno dei primi libri di cui ho memoria e che ancora conservo gelosamente è un’enciclopedia degli uccelli d’Italia e le due prime parole “complicate” imparate a sei anni furono etologia ed educatore cinofilo.
Sì, perché ciò che ho sempre sognato era quello di poter fare l’etologa o di lavorare con i cani: purtroppo, a parte mio nonno, la mia famiglia non era mai stata convinta né ha mai preso sul serio la cosa, costringendomi poi, una volta cresciuta, a seguire altre strade completamente differenti.
“Non è di moda”, “pensa alle cose serie”, “devi studiare e trovare un vero lavoro”, “quello che vuoi fare non è remunerativo”, dicevano, e alla fine in qualche modo hanno avuto la meglio, fino a quando non è arrivato Forrest.
Prendiamo un cane?
Quando finalmente sono andata a vivere con il mio compagno, lontana dalla mia città d’origine, probabilmente fu l’egoismo a parlare, la depressione o la poca voglia di continuare a studiare, ma decisi che avremmo dovuto prendere un cane a tutti i costi.
All’epoca eravamo in affitto e avevamo già una gatta in età avanzata, ma sentivo che portare a casa un cucciolo e prendermi cura di lui mi avrebbe in qualche modo sollevato lo spirito, avrebbe migliorato il mio umore e finalmente, forse, avrei potuto fare qualche attività cinofila con lui.
Guardammo dunque su internet le varie possibili razze compatibili con i felini: io sono sempre stata un’amante dei braccoidi e dei cani da caccia in generale ma non era facile trovarne uno che avesse un istinto predatorio poco sviluppato.
Fino a quando non compare la descrizione di un dalmata e io, fan numero uno dell’impero Disney e, ovviamente, con centinaia di gadget della Carica dei 101 sparsi per casa, decido che sarà lui il prescelto.
C’era stata anche l’idea di prendere un cane da lavoro, come un Border Collie o un Australian Shepherd, ma pensavo che si sarebbe abituato difficilmente alla vita di città, così come avevamo pensato di andare a canile, ma temevamo potesse capitarci un soggetto complicato e oltre la nostra portata: mai ci fu scelta più sbagliata.
L’arrivo di Forrest e i primi problemi
Optammo così uno degli allevamenti migliori del nord Italia, che eseguiva test e aveva dei bellissimi esemplari provenienti da alcune delle genealogie più importanti del Paese.
Il primo errore che facemmo fu scegliere il cucciolo tramite foto e video mandati dall’allevatore: con il senno di poi e con l’esperienza acquisita, mi pento terribilmente di questo atto di superficialità, ma purtroppo la struttura si trovava a tre ore di treno e non avevamo un’automobile a disposizione.
Quando il cane arrivò a casa eravamo davvero felici: Forrest aveva tre mesi ed era uno dei cuccioli più belli che avessi visto, con delle macchie perfette e, a detta dell’allevatore, anche il più tranquillo.
Fin da subito però notammo che le sue feci non erano normali, ma imputammo la problematica al viaggio appena fatto e allo stress subito per il distacco dalla mamma e dai fratellini.
Dopo pochi giorni Forrest mostrava sempre più disagio nell’uscire di casa: strattonava, ci faceva cadere a terra, tentava di scappare alla vista di qualsiasi persona, piangeva, sbadigliava di continuo, non riusciva a fare nessun bisognino fuori (fino all’età di cinque mesi) e non voleva interagire con i suoi simili.
In questo arco di tempo abbiamo provato di tutto: l’educatore di base, l’addestratore, il pet coach di stampo cognitivo relazionale, fino ad arrivare a un veterinario comportamentalista, il quale annuncia, dopo una visita di quattro ore: “il cane è fobico, ansioso, è nello spettro autistico e dovrebbe vivere in un contesto tranquillo”. In più, scoprimmo in seguito che aveva una patologia intestinale cronica, gestibile con una dieta particolare, medicinali e visite periodiche.
Quelle parole mi fecero crollare il mondo addosso: non sapevo come risolvere il problema, non avevo l’automobile per spostarmi dal centro città e non avevo alcuna reale competenza in ambito cinofilo per prendermi cura di un cane che aveva bisogno di tante precauzioni a me sconosciute.
All’inizio avevamo pensato di trovare per lui una famiglia più adatta, anche perché era un grosso impegno sia fisico, sia economico, ma per me sarebbe stata un’enorme sconfitta. Decisi dunque, grazie anche al supporto psicologico del mio compagno e alle conoscenze cinofile di alcuni amici incontrati proprio grazie a Forrest, di rimboccarmi le maniche e tentare di rendere felice il mio amato cane.
L’inizio del mio percorso da cinofilo
Impiegai alcuni mesi per mettere da parte i soldi, facendo la dog sitter, per recuperare la mia vecchia auto, trovare un altro appartamento lontano dalla città e per iscrivermi a un corso per educatori cinofili.
Non si trattava di una scuola vecchio stile, come quella a cui ero stata abituata io, in cui viene inculcata l’idea che il cane è inferiore e il padrone comanda a bacchetta, ma di un luogo di condivisione, dove si impara ad accettare, comprendere i difetti e ad accrescere i pregi e le motivazioni genetiche dei cani. Inoltre potevo finalmente studiare le basi dell’etologia e del comportamento animale.
Grazie ai miei insegnanti mi si è aperto un mondo: ho appreso davvero moltissime cose sui dalmata, (che non sono affatto cani da caccia o da compagnia, ma nascono come guardiani degli armenti), ho conosciuto tante persone che avevano le mie stesse difficoltà e soprattutto, ho scoperto come rendere felice Forrest.
Oggi viviamo in una zona meno isolata, abbiamo imparato a gestire il guinzaglio senza cadere a terra e ad accettare le paure del nostro cane. Nonostante io ormai sia un educatore cinofilo a tutti gli effetti, il mio percorso non è ancora concluso: il prossimo passo sarà riuscire a renderlo un vero e proprio lavoro, collaborare con i miei colleghi e aprire un centro dedicato.
Per quanto i problemi di Forrest mi siano sembrati insormontabili all’inizio, e talvolta ancora oggi durante alcune situazioni ho la stessa sensazione, probabilmente senza di lui non sarei mai riuscita a farmi coraggio e intraprendere, con l’approvazione di pochi, un viaggio verso l’esplorazione di un ambito lavorativo ancora poco apprezzato e conosciuto.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/6.Come-un-cane-problematico-mi-ha-permesso-di-realizzare-un-sogno.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-18 13:41:512021-05-18 13:57:09Come un cane problematico mi ha permesso di realizzare un sogno: diventare educatore cinofilo
Il bracchetto più famoso al mondo: amorevole e dolce con i bambini, ma che conserva un forte istinto esplorativo. Scopriamo insieme questa antica razza.
Se si pensa al Beagle, viene subito in mente un piccolo cane dalle orecchie penzolanti e con lo sguardo languido: peccato che oltre la facciata si nasconda un meraviglioso instancabile cacciatore, che vi darà non poco filo da torcere durante il vostro sfortunato tentativo di educarlo, soprattutto al richiamo. Ma che origini ha questa razza? E come è diventato uno dei cani da compagnia, suo malgrado, preferiti di sempre?
Origini
I primi riferimenti a questa razza di cani risalgono al XI secolo, ritrovati in un trafiletto sulle leggi forestali emanate da quello che all’epoca era il re d’Inghilterra, Norvegia e Danimarca. Egli infatti varò un infausto decreto in cui obbligava la popolazione all’uccisione di tutti i cani da caccia, a meno che questi non fossero piccoli o zoppi. In questo modo il Beagle, uno dei pochi rimasti, divenne molto apprezzato tra i reali, tanto che la regina Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, riuscì a ottenere una variante più piccola e quasi tascabile, oggi conosciuta come Beagle Elisabettiano.
Nonostante la vita passata a corte, tali esemplari continuavano ad avere una spiccata motivazione perlustrativa, che li portava a perdersi tra le selve alla ricerca spasmodica di odori di selvaggina. Fu infatti così che iniziò a diffondersi anche nel resto della popolazione, diventando il cane di famiglia per eccellenza e al contempo perfetto cacciatore di lepri, tutt’oggi ampiamente apprezzato dagli estimatori dello sport.
Oggigiorno, probabilmente a causa della sua taglia ridotta e dell’indole tranquilla, è diventata una delle razze da compagnia più diffuse al mondo, se non fosse che continuando a conservare l’istinto da cacciatore, che crea parecchi problemi ai proprietari ignari.
Cenni morfologici
Il Beagle fa parte del gruppo sei, quello dedicato ai segugi e ai cani per pista di sangue: è un esemplare da seguita, ovvero in grado di pedinare la preda mentre il cacciatore è indietro, in attesa di ululati e latrati che ne segnalino la presenza. Strutturalmente parlando è piuttosto basso ma ben proporzionato, infatti l’altezza del gomito è esattamente la metà di quella al garrese. Le orecchie sono penzolanti, caratterizzate da una punta tondeggiante che, se tirata in avanti, dovrebbe raggiungere il tartufo. Il pelo è corto e spesso, mentre le colorazioni del mantello sono davvero molte: tricolore nero, fulvo e bianco, limone e bianco, fuoco e bianco, rosso e bianco, nero e bianco oppure totalmente bianco.
Carattere e attitudini di razza
Si può tenere un Beagle in appartamento? La risposta è ovviamente affermativa: si tratta di un cane da muta, dunque necessita il contatto fisico con i suoi simili o con i membri della famiglia, di cui vuole a tutti i costi farne parte. Peccato però, che il proprietario medio passa di solito otto ore a lavoro e quando torna non ha quasi mai molta voglia di uscire con Snoopy, che ha atteso con pazienza il suo ritorno ma non vede l’ora di correre per ampi prati e farsi inebriare dagli odori. Ed è per questo che il Beagle, dal carattere dolce e mansueto, può diventare distruttivo e agitato.
Le principali riscontrate riscontrate infatti sono relative alle fughe e alle passeggiate al guinzaglio: non c’è recinzione che tenga, se un beagle sente un odore andrà inevitabilmente a cercarlo, con o senza il vostro consenso. Inoltre, tende a tirare molto al guinzaglio senza mai staccare il naso da terra: non è il collare o la pettorina che fa la differenza, ma la soddisfazione dei suoi bisogni di motilità e di ricerca. Dunque, se vi state chiedendo come scegliere un cane, il primo dei presupposti da valutare non dovrebbe mai essere la taglia, bensì il tempo a disposizione e il vostro stile di vita, poiché non sempre il cucciolo riuscirà ad adattarsi del tutto.
Oltre tali problematiche però, limitati a quei soggetti che non vivono una vita canina appagante, i Beagle hanno un temperamento davvero mansueto, sia in presenza dei suoi simili, con cui non vanno quasi mai in competizione, sia con i membri della famiglia, bambini compresi. Sono dolci e sensibili, amano la compagnia e non apprezzano affatto rimanere da soli.
I segugi sono notoriamente cani non collaborativi, dunque a parte giochi di ricerca difficilmente riuscirete ad accontentarli di trecce e palline: hanno un olfatto altamente sviluppato, amano correre e seguire piste. Inoltre, non sono per nulla facili da far obbedire, soprattutto al richiamo, dunque munitevi di lunghina e di GPS satellitare, con il quale potrete monitorarli nel momento in cui si allontaneranno troppo.
Salute
Il Beagle cucciolo, come molti cani da caccia, tende a mettere in bocca qualsiasi cosa trovi per strada, a partire dai fazzoletti fino ad arrivare alle zolle di terra. Tale comportamento potrebbe essere causato da un malassorbimento intestinale dovuto, forse, a un’alimentazione sbagliata: vi suggeriamo dunque di consultare il veterinario prima di proporre al cane una dieta casalinga o i vostri avanzi.
In linee generali però, si tratta di una razza piuttosto longeva e in salute, dunque a parte il vestito per cani quando piove non avranno bisogno di particolari attenzioni, se non quelle comuni a tutti gli animali da compagnia. Tra le malattie genetiche più diffuse, soprattutto tra gli esemplari non ben selezionati, troviamo problematiche relative alla vista, come distrofia corneale e glaucoma.
Attenzione alle otiti: i cani caratterizzati da orecchie basse e penzolanti ne sono spesso soggetti, per questo motivo è consigliabile tenerle sempre pulite e controllare spesso la presenza di forasacchi e parassiti.
Allevamenti di Beagle
Impossibile non innamorarsi dei cuccioli di Beagle, ma ricorderete tutti le immagini scioccanti provenienti da Green Hill, la struttura con centinaia di esemplari costretti a vivere in minuscole gabbie e destinati alla vivisezione. Per fortuna quella storia è ormai un lontano ricordo, peccato però che i canili siano pieni di soggetti simili che non vedono l’ora di entrare a far parte di una famiglia.
Qualora stiate cercando un cane con pedigree, test genetici e la certezza che abbia tutti i requisiti per essere un ottimo cacciatore, dovreste senza dubbio rivolgervi a un buon allevamento. In Italia sono davvero molte le strutture che se ne occupano, ma è bene sapere che i prezzi possono raggiungere cifre molto alte. Il costo del Beagle Elisabettiano è di almeno 1.000 euro, ma generalmente il valore può variare in base alla genealogia e alle linee di sangue.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/5.Beagle.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-19 11:24:012021-05-20 11:27:04Beagle: cane da caccia o da compagnia?
Quali sono i diritti e i doveri che i proprietari devono rispettare per non disturbare agli altri condomini? Lo spieghiamo in questo articolo.
Si possono vietare gli animali in condominio?
Nel 2013, in seguito a una modifica dell’articolo 1138 del codice civileriguardante le regole condominiali, non è più possibile precludere la detenzione di cani e gatti all’interno di un palazzo. Tuttavia, tale norma può cambiare se vi è il consenso di tutti i condomini all’unanimità durante la stesura del regolamento, per esempio in fase di ultimazione di un nuovo palazzo da parte del costruttore.
Insomma, per fortuna oggi è possibile vivere con il cane in appartamento, ma in ogni caso è necessario assumersi tutte le responsabilità che ciò comporta, come i danni alle parti comuni o a terzi, ed evitare quanto più possibile di disturbare gli altri abitanti e quelli dei fabbricati vicini con cattivi odori o rumori molesti.
Quanti cani si possono tenere?
Il numero di animali che è possibile detenere, dunque intestarsi tramite microchip (che ricordiamo è obbligatorio per legge su tutto il territorio italiano), dipende dalla regione in cui si risiede. Per esempio, in Campania il limite è di venti esemplari per nucleo familiare, in Lombardia invece di dieci.
In ogni caso, ogni proprietario coscienzioso dovrebbe valutare le dimensioni della propria abitazione e non stiparvi un numero troppo elevato di cani o gatti, poiché potrebbe andare contro i diritti riguardanti il benessere animali. È praticamente impossibile farli coesistere pacificamente e in uno spazio così ridotto, inoltre, ciò potrebbe creare problemi di igiene e di disturbo della quiete. Gli altri condomini potrebbero lamentarsi dell’odore o dei rumori molesti, allertando le autorità competenti che saranno costrette a controllare la situazione. Tuttavia, il regolamento condominiale non può indicare un limite del numero massimo consentito, a meno che non vi sia una richiesta unanime di tutti gli abitanti del palazzo.
Si possono far salire gli animali in ascensore?
Considerata la riforma di legge 220/2012 che regola e stabilisce la possibilità di detenere i cani in condominio, sembrerebbe davvero strano e controsenso il divieto di farli entrare in ascensore. Ciò infatti non solo potrebbe ledere alla salute di alcuni animali, che magari hanno problemi di deambulazione e sono impossibilitati a percorrere la strada fino a casa per le scale, ma potrebbe rappresentare motivo di lesione ai diritti dei proprietari disabili o che comunque hanno difficoltà a camminare.
Anche se dovessero modificare le regole condominiali e stabilire tale divieto, in seguito a delle lamentele da parte della maggioranza dei vicini, è possibile fare ricorso al giudice di pace. Tuttavia, poiché l’ascensore è un bene comune a disposizione di tutti i condomini, qualora il cane dovesse sporcare o creare altri danni al mezzo di trasporto, è ovviamente a carico del proprietario pulire o provvedere alle spese di riparazione.
Si può vietare la detenzione di animali in un appartamento in affitto?
Purtroppo non esiste nessuna legge che possa impedire a un proprietario di casa di accettare animali nel suo appartamento. Dunque, prima di firmare un contratto di locazione vi suggeriamo di leggerlo accuratamente e nel caso dovessero esserci divieti riguardanti la detenzione di animali, è bene provare a chiedere la modifica dell’accordo scritto. Tuttavia, ciò non esclude la possibilità da parte del locatore di dissentire.
Cortile comune: diritti e doveri dei proprietari
Vivere in un palazzo in presenza di altre persone implica il rispetto da parte dei proprietari di tutte le zone condominiali comuni, comprese scale, pianerottolo, giardini, ascensore e garage. I cani, secondo la maggior parte dei regolamenti, vanno tenuti a guinzaglio e portando con sé la museruola nelle aree sopracitate, e nel caso in cui dovessero sporcare con urina, feci o altro è obbligo del detentore pulire il prima possibile per evitare il propagarsi di cattivi odori.
Regole per tenere un cane in giardino
Non vi è una legislazione a livello condominiale che vieta di far stare uno o più cani in giardino, tuttavia, esistono altre leggi: quelle riguardo il maltrattamento animale e sull’incolumità pubblica. Ogni parte privata esterna all’abitazione infatti, non solo va sempre pulita dalle deiezioni per evitare cattivi odori, ma deve avere una recinzione alta almeno 2 metri affinché il cane non abbia modo di saltare e arrecare danni ai passanti.
Inoltre, è necessario predisporre una tettoia o un riparo, in modo tale che il vostro compagno a quattro zampe non soffra il freddo o il caldo, lasciando a disposizione una fontanella per cani con dell’acqua e somministrando regolarmente il cibo. In mancanza di tali presupposti, è possibile divenire oggetto di denuncia per maltrattamento.
Disturbo della quiete: cosa fare?
Se il vostro vicino ha un cane che abbaia in un giardino privato per molte ore di seguito, la prima cosa da fare è chiedere gentilmente al proprietario di assumersi le proprie responsabilità, facendo entrare il povero animale in casa o provvedendo alla sua educazione.
Se ciò non dovesse bastare, è possibile contattare l’amministratore, che provvederà a comunicare quanto dovuto. Nel caso in cui neanche questo dovesse sortire alcun effetto positivo, ciò che potrete fare è effettuare una denuncia per disturbo della quiete alle autorità competenti.
Regole di buona convivenza in condominio
Per concludere, nonostante nessuno possa impedirvi di avere animali in un palazzo e usare le parti condominiali, è opportuno avere sempre rispetto degli altri, per evitare di divenire oggetto di lamentele da parte degli altri abitanti. Il cane ha diritto ad abbaiare, ma come per le persone è necessario che i rumori, nel limite del sopportabile, siano circoscritti agli orari stabiliti dall’amministratore, che generalmente vanno dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 22.
Un Husky che ulula al passaggio dell’ambulanza non si può considerare disturbo della quiete pubblica, tuttavia, un piccolo Chihuahua che viene lasciato solo per otto ore al giorno, durante le quali latra e piange, può essere un vero e proprio problema. Prima di denunciare o chiamare le autorità, è però necessario contattare l’amministratore, che provvederà a inviare un avviso ai condomini maleducati nella speranza che questi prendano provvedimenti il prima possibile.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/1.Cani-in-condominio.jpg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-20 11:39:132021-05-20 11:40:19Cani in condominio: come evitare problemi con i vicini di casa
Dolce, affabile, perfetto per la vita in appartamento, ma al contempo super attivo e formidabile ricercatore di tartufi. Scopriamo insieme questa particolare razza italiana.
Origini
Il Lagotto Romagnolo è una razza canina italiana originaria delle valli di Comacchio, in Romagna, anticamente zone paludose e acquitrinose, dove i cani venivano adoperati per il recupero delle prede, come per esempio le folaghe, nei fiumi e nei laghi. Le prime tracce di esemplari d’acqua in Italia risalgono agli etruschi, i quali, avendo rapporti commerciali con l’Oriente, molto probabilmente conobbero proprio in quei luoghi gli antenati di questi amabili canidi riccioluti. In una raffigurazione ritrovata nella necropoli di Spina, in provincia di Ferrara, è possibile notare alcuni soggetti molto simili al Lagotto intenti a cacciare e pescare in compagnia degli uomini.
Con il passare dei secoli le razze d’acqua si sono diffuse anche in tutta la penisola Iberica, tuttavia, è molto probabile che i primi a mettere le basi dello standard siano stati proprio quelli italiani. Purtroppo però, a causa delle bonifiche avvenute a metà del 1800, i Lagotto persero completamente l’istinto venatorio: per questo motivo gli fu affidato l’unico compito di cercare i tartufi, e tutt’oggi rappresenta l’unica razza al mondo specializzata in tale attività.
Cenni morfologici
Il cane Lagotto Romagnolo è classificato dall’FCI nel gruppo otto, quello dedicato agli esemplari da acqua, riporto e da ricerca, insieme al Cane D’acqua Portoghese, il Barbet, lo Spaniel Olandese e altri riccioluti. A differenza del barbone però, caratterizzato da un corpo slanciato, e un muso appuntito, in questo caso ci troviamo di fronte a una struttura medio piccola, una testa più larga dalla forma trapezoidale e uno stop leggermente pronunciato. Le orecchie sono invece triangolari, basse e arrotondate sulla punta, inoltre se allungate possono raggiungere un quarto della lunghezza totale del muso. Il tronco è compatto ed è pari all’altezza al garrese, che equivale a 43 – 48 centimetri per i maschi e 41- 46 centimetri per le femmine.
Ciò che caratterizza il Lagotto Romagnolo è senza dubbio il mantello, lanoso e riccioluto, ma che al tatto appare quasi ruvido. Il pelo e il sottopelo sono impermeabili: ciò provoca infeltrimento, tuttavia, non necessita della stessa spazzolatura frequente dei barboni, poiché tenderebbe a perdere la forma a spirale.
I colori riconosciuti dallo standard ENCI sono bianco sporco, bianco con grosse macchie arancio o marroni e monocolore marrone. Vi sono poi le varie tonalità di roano, ovvero una picchiettatura del sottopelo che lo fa sembrare grigio. Il nero invece non è ammesso, inoltre, i cuccioli di Lagotto presentano una colorazione generalmente più chiara alla nascita, che si evidenzia maggiormente durante la crescita.
Lagotto romagnolo: carattere e motivazioni di razza
Ciò che lo rende tanto apprezzato come cane di famiglia è proprio la sua indole, generalmente buona e affabile, sia con gli adulti sia con i bambini. Non ha particolari pretese: si adatta facilmente alla vita in appartamento, ma di sicuro ama particolarmente le passeggiate in natura, in campagna o nei boschi, dove può esprimere tutta la sua motivazione perlustrativa.
Nonostante nasca come cacciatore con il passare delle generazioni tale caratteristica si è persa, tuttavia, può farla riaffiorare in pochissimo tempo se non viene appagato dei suoi bisogni di movimento. Tra le razze cani da tartufo il Lagotto è quello che senz’altro si distingue maggiormente per bravura, a causa della sua selezione specifica per questo tipo di ricerca.
Dunque, per renderlo felice ed evitare che possa andare in giro a predare uccelli e piccoli animali, sarebbe opportuno dargli la possibilità di fare qualche attività legata ai tartufi o giochi che gli diano modo di sviluppare l’olfatto.
Addestramento alla ricerca del tartufo
La particolarità del Lagotto romagnolo è senza dubbio data dal suo straordinario olfatto: proprio per questo motivo, viene utilizzato principalmente per la ricerca dei tartufi, una tipologia di fungo ipogeo che cresce sotto terra, in prossimità di alcuni alberi e piante.
L’addestramento a tale attività avviene fin da cuccioli, lasciando che questi ultimi possano identificare l’odore utilizzando il rinforzo positivo. Si tratta di una dote naturale, dunque, effettuando uno scambio con premio succulento, il cane non sarà invogliato a mangiare il tartufo, ma si limiterà a segnalarlo semplicemente con i movimenti della coda o scavando leggermente la superficie del terreno.
Tuttavia, è bene sapere che la raccolta di tali spore è regolata da norme regionali e stagionali: ogni tipologia di tartufo cresce in un determinato periodo dell’anno e non può essere raccolta al di fuori dei mesi stabiliti dal calendario, altrimenti si corre il rischio di incappare in una bella multa salata. Inoltre, per poter cercare è necessario utilizzare strumenti a norma e un solo cane per conduttore. Infine, quest’ultimo dovrà sostenere un esame, che cambia in base alla regione, e ottenere uno speciale patentino per avere accesso alle tartufaie.
Salute
Il Lagotto è un esemplare piuttosto rustico e longevo, tuttavia, se non ben selezionato, può andare incontro ad alcune delle problematiche molto diffuse tra i canidi, come per esempio la displasia del gomito, dell’anca e oculopatie, che si possono evitare effettuando controlli periodici fin da cucciolo. In realtà, ciò che principalmente preoccupa i proprietari è il pelo, il quale, proprio come per i barboni e altri cani d’acqua, va tosato regolarmente per scongiurare la formazione di nodi. Inoltre, essendo molto fitto, si rivela facile preda di parassiti, forasacchi, pollini e tutto ciò che il formidabile cacciatore troverà nei boschi o semplicemente al parco. Un vestito per cani potrebbe rappresentare una buona soluzione, tuttavia, potrebbe snaturare l’essenza del Lagotto Romagnolo, nato per scovare prede in acqua e vivere in un ambiente rurale. Vi consigliamo dunque l’acquisto di un cardatore, con il quale spazzolare il vostro amico a quattro zampe ogni qualvolta sarà necessario.
Lagotto Romagnolo: allevamenti
Che stiate cercando un esemplare da compagnia oppure uno da lavoro, ciò che vi consigliamo è di affidarvi sempre a una struttura riconosciuta ENCI, che potrà garantirvi, per quanto possibile, un soggetto caratterialmente equilibrato e privo di patologie genetiche. In Italia sono presenti numerosi allevamenti degni di nota, tra i quali ricordiamo quello dei Colli Irpini, con sede in Campania, in provincia di Avellino, e delle Code Allegre, nel Lazio.
Il Lagotto Romagnolo ha un prezzo piuttosto elevato: le linee da lavoro infatti possono raggiungere persino i 1.500 euro, tuttavia, è possibile acquistare esemplari non selezionati per la ricerca al tartufo a un costo più basso. Qualora non stiate cercando un cane di razza però, ricordiamo che molti canili o strutture di rescue hanno a disposizione tanti soggetti in attesa di un proprietario, alcuni dei quali presentano caratteristiche simile al Lagotto.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/1.Lagotto-Romagnolo.jpg460900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-23 12:04:452021-05-20 12:10:37Lagotto Romagnolo: il miglior cercatore di tartufi del mondo
Un esemplare forte, tenace e vigoroso, ma che richiede una particolare esperienza per poter essere compreso e accudito al meglio.
Storia e morfologia
“Non è cane, non è lupo, sa soltanto quello che non è” recitava l’oca Boris amica di Balto, nell’omonimo cartone animato sulla storia, molto romanzata, di come fu sconfitta l’epidemia di difterite in una città dell’Alaska nel 1925. Ed è un po’ ciò che potrebbe pensare il Lupo Cecoslovacco, un esemplare maestoso, strutturalmente simile a un lupoide ma dal temperamento di un canide, che tuttavia conserva un istinto predatorio e selvatico che non è possibile distinguere in nessun’altra razza se non in quelle originarie da incroci molto simili, come per esempio il Lupo di Saarloos o quello Italiano.
Il Clc, un acronimo con cui viene generalmente definito tra i cinofili, è il frutto di un esperimento realizzato nel 1955 in quella che all’epoca era la Repubblica Socialista Cecoslovacca, un paese militarizzato che cercava un esemplare che fosse in grado di proteggere i suoi confini dagli invasori. Fu il colonnello Karel Hartl che riuscì ad avere il permesso di accoppiare Pastore Tedesco, di cui già si servivano, e lupo grigio euroasiatico. Dopo non poche difficoltà, causate del temperamento dei soggetti, ciò che riuscì a ottenere fu un esemplare con la fisionomia e la forza fisica dell’uno ma la docilità e l’ubbidienza dell’altro e nel 1966 fu allestito il primo vero allevamento.
Ad oggi il canelupo cecoslovacco è riconosciuto dall’ENCI e dall’FCI ed è inserito nel primo gruppo, dedicato ai cani da pastore e Bovari, di cui fa parte anche il Pastore Ungherese e altri esemplari da conduzione del gregge e da lavoro. Morfologicamente parlando il corpo è piuttosto slanciato ed è caratterizzato da una struttura lineare e squadrata: vi è un enorme dimorfismo tra maschi e femmine, tanto da essere riconoscibile subito già dalla forma della testa.
Ha in tutto e per tutto l’aspetto di un lupo, soprattutto per quanto riguarda la consistenza del pelo, molto fitto, che va dal giallo al grigio scuro, con delle zone più chiare sul petto e sul collo e una maschera ombreggiata sul muso. Nonostante sia piuttosto alto, poiché raggiunge i 65 centimetri al garrese negli esemplari di sesso maschile e 60 centimetri in quello femminile, in realtà è molto magro e non dovrebbe superare i 26 chili.
Lupo Cecoslovacco: carattere e attitudini di razza
Se state cercando un cane che abbia il comportamento del lupo, il Clc è ciò che fa per voi. Chi conosce la comunicazione dei canidi noterà subito quanto questo esemplare ami i rituali: ringhi, inchini, testate e movimenti del corpo tipici del suo antenato, il Canis lupus lupus. Senza dubbio si tratta di un animale territoriale, poco propenso alla socializzazione con i suoi simili né tantomeno con gli estranei. Va addestrato al richiamo fin da cucciolo: tende non solo ad avere dei confini mentali molto ampi, che portano a scacciare gli intrusi anche a centinaia di metri di distanza, ma potrebbe risultare una minaccia per i cani più piccoli o per quelli dello stesso sesso, soprattutto se maschi.
Non si può certo definire il cane più pericoloso del mondo, ma di sicuro non è un esemplare per tutti, quantomeno non come prima esperienza. Sono molti infatti i soggetti che finiscono al canile oppure diventano protagonisti di cronaca nera: si tratta generalmente di Clc mal gestiti, che avrebbero avuto bisogno di una seria educazione, regole e coerenza impartite già da cuccioli e per tutta la durata della loro vita. Sono pur sempre ibridi derivati dal lupo, dunque, non aspettatevi la stessa docilità di un braccoide né tantomeno l’istinto protettivo di un molosso.
Ciò non toglie, che è possibile far coesistere senza grosse difficoltà il lupo cecoslovacco e bambini, tuttavia, è importante educare questi ultimi a rispettare lo spazio dei cani e la loro poca voglia di essere maneggiati. Il Clc infatti, non ama affatto il contatto fisico, da cui generalmente si ritrae a meno che non sia il proprietario a proporlo. Allo stesso modo però, non è un esemplare da confinare in giardino e con cui giocare con la pallina una volta ogni tanto: tende a legare con tutta la famiglia ma stringe un rapporto speciale con chi se ne prende realmente cura e soddisfa i suoi bisogni.
Non è assolutamente un cane da guardia, anzi, in realtà tende a evadere dalle proprietà scavalcando o scavando oltre le recinzioni. Si tratta inoltre di un cane molto grande, con un enorme istinto predatorio e diffidente con gli estranei, dunque è molto importante imparare la corretta gestione del guinzaglio, che vi consente di tenerlo ben saldo quando tira o strattona.
Cura e salute
Dimenticate i vestiti per cani e altri accessori che generalmente fareste indossare a un animale più delicato, poiché il Clc è un esemplare rustico, che si adatta a qualsiasi tipo di temperatura. D’altronde, ci troviamo di fronte a un incrocio che deriva direttamente dal lupo, che non perso quelle particolari caratteristiche fisiche che lo rendono così resistente.
Gode dunque di un’ottima salute, tuttavia, ha ereditato dal Pastore Tedesco la tendenza alla mielopatia degenerativa, la displasia dell’anca e del gomito. Nonostante ciò, riteniamo che scegliendo un Lupo Cecoslovacco cucciolo proveniente da un valido allevamento, in cui vengono effettuati test genetici e accoppiamenti mirati alla salvaguardia delle linee, tali problematiche potrebbero essere evitate quanto più possibile.
Il pelo invece, molto folto e dotato di sottopelo, necessita di spazzolamento settimanale soprattutto durante il periodo di muta, in cui ne perderà enormi quantità. Ciò però richiede un’alta tolleranza al contatto fisico, che è possibile sviluppare abituandolo fin da piccolo.
Allevamenti in Italia e prezzo
Riprodurre i Lupi Cecoslovacchi, così come detenerli, non è un lavoro per tutti. Purtroppo, come spesso accade nell’ambiente cinofilo, soprattutto per esemplari ibridi come questo, si tende a spacciare per razza pura degli esemplari che vengono a loro volta incrociati con altri cani o addirittura altre specie di lupi. Il Clc infatti, somiglia molto a un Lupo di Saarloos ed è piuttosto facile riprodurre animali simili, che magari mantengono la struttura fisica lupoide, ma che caratterialmente non sono per niente facili da gestire. Per evitare imbrogli e scoraggiare gli incroci illegali, i migliori allevatori si affidano a un particolare software chiamato WGI, Wolfdog Genetic Index, creato dall’Università degli Studi di Padova per supportare il miglioramento della razza a livello morfologico, di salute e caratteriale.
Vi consigliamo dunque di recarvi in un allevamento di Lupo Cecoslovacco che sia in grado di fornirvi tutti i test genetici, ricordandovi inoltre di visitare la struttura e valutare il temperamento dei soggetti prima di portare a casa un cucciolo. Per quanto riguarda il prezzo non si può certo dire che si tratti di un esemplare economico, considerando che questo si aggira intorno ai 1.000 euro.
https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2021/05/2.Cane-lupo-Cecoslovacco.jpeg450900ContentP1https://mitesoro.it/wp-content/uploads/2020/12/mitesoro.pngContentP12021-05-26 12:49:242021-05-20 13:00:09Cane lupo Cecoslovacco: le origini dell’ibrido più famoso al mondo