Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Principale vantaggio

Quelle di Monge sono crocchette dedicate a cani di taglia media, ricche di proteine, dato che contengono in prevalenza pollo, un alimento facilmente digeribile, oltre a vitamine, minerali, acidi grassi essenziali e prebiotici come gli xilo oligosaccaridi. Grazie a questa composizione, il cane può nutrirsi in maniera completa senza rinunciare al buon sapore, visto che si tratta di crocchette molto appetibili.

 

Principale svantaggio

Il sacco in vendita è disponibile solo nella versione da 12 kg, mentre quello da 15 kg, che per alcuni utenti sarebbe più comodo, è riservato esclusivamente agli allevatori.

 

Verdetto: 9.8/10

Il valido rapporto qualità/prezzo permette a più utenti di usufruire di questa offerta, per dare ai propri animali un valido cibo per cani anche dal punto di vista nutrizionale.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Composizione bilanciata

Come ben sapete, per un animale essere nutrito in maniera corretta è fondamentale, se si vuole che cresca sano e con una buona muscolatura. La prima cosa da verificare, nei cibi per cani in commercio, è quindi proprio la loro composizione: per questo il prodotto di Monge convince, se guardiamo bene l’etichetta.

Al suo interno, infatti, ci sono soprattutto le proteine derivate dal pollo, essenziali per consentire una buona crescita della struttura corporea del cane. Questo elemento è inoltre molto tollerato dall’organismo e facilmente digeribile, visto che è anche arricchito da altre sostanze importanti.

Parliamo dei prebiotici naturali, cioè gli xilo oligosaccaridi, che permettono all’intestino di lavorare bene. Oltre a questi, sono presenti anche la L-carnitina, che va in aiuto della circolazione sanguigna e che promuove la produzione e il sostentamento della massa muscolare magra, e gli acidi grassi essenziali, ovvero Omega 3 e Omega 6.

Questi sono i fautori di una pelle sana e di un pelo lucido, mentre le articolazioni e lo scheletro vengono sostenuti dalla condroitina, in aggiunta alla glucosamina e agli antiossidanti.

Appetibili

Solitamente le crocchette più sane sono anche quelle che non brillano per il gusto: spesso i cani non le gradiscono e si fa fatica a convincerli a mangiarle. Quelle di Monge invece, a detta degli utenti, sono molto appetibili, persino per gli animali più schizzinosi, come gli husky.

Se avete problemi con i vostri animali e avete bisogno di dar loro il giusto nutrimento, queste crocchette possono essere una buona soluzione: l’apporto di energia e la facilitazione della digestione sono bonus che rendono questo alimento sano e bilanciato, perfetto per i cani di taglia media che devono crescere in salute.

Un aspetto molto favorevole, secondo gli acquirenti, è anche la possibilità di controllare bene la composizione di queste crocchette rotonde, visto che sul sacco sono indicate tutte le materie prime utilizzate per crearle: se avete dubbi in merito e volete essere tranquilli, questo elemento non farà che rendervi certi di ciò che avete acquistato.

Questo prodotto viene utilizzato, inoltre, anche da chi fa seguire ai propri cani la dieta BARF, in caso di necessità: questo vuol dire che è considerato un pasto completo e sano in sostituzione occasionale del cibo crudo previsto da questo tipo di alimentazione.

 

Rapporto qualità/prezzo

Se il vostro budget non è molto fornito, potreste dovervi orientare verso qualcosa di più economico: spesso ciò significa rinunciare alla qualità e rivolgersi a un sacco di crocchette non ricco di ingredienti e materie prime, in grado di apportare il giusto nutrimento ai propri animali.

Non è il caso del prodotto proposto da Monge: nonostante infatti il costo molto accessibile del sacco da 12 kg, come abbiamo detto prima, la scelta degli ingredienti è tale da assicurare di non doversi preoccupare delle condizioni di salute del proprio cane.

Anzi, chi ha un animale che incontra diversi problemi a regolarizzare la digestione o a evacuare, grazie a questo articolo potrà fargli avere diversi benefici, rendendolo anche più felice e vivace.

Per salvaguardare la freschezza delle crocchette è consigliabile inoltre suddividerle in alcuni barattoli in vetro, così da non farle rammollire e mantenerne il sapore inalterato: in caso contrario la consistenza e il gusto potrebbero cambiare e non essere più graditi al vostro cane.

Peccato però che questo pasto completo sia disponibile per la vendita ai privati solo nel formato da 12 kg e non in quello da 15 kg, che avrebbe comportato un maggiore risparmio, ma che è destinato esclusivamente agli allevatori.

 

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Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Se avete visto il film Hachiko, sapete di cosa stiamo parlando: l’Akita Inu è un cane fedele e devoto, patrimonio naturale del Giappone

 

Il cane akita è un animale dalla corporatura grande e fiera, che deriva, come il suo parente shiba, dal Giappone. Volete sapere qualcosa in più sulla sua storia e sulle sue caratteristiche? Vediamo di indagare un po’ sulla tanto amata razza di Hachiko, il film che lo ha reso celebre.

 

Le origini

L’Akita Inu è un cane giapponese nato ben 5000 anni fa: si trovano sue raffigurazioni sui vasi in terracotta e anche su campane di bronzo. Insieme al Chow Chow e allo Shar Pei deriva dal lupo e rientra tra le razze più antiche del Giappone.

Il suo nome nasce proprio dalla regione dalla quale proviene, Akita appunto, nella quale furono individuati i primi esemplari. Molto amato tra i cani giapponesi, è stato dichiarato nel 1931 patrimonio naturale del suo paese e addirittura la sua esportazione è stata vietata fino al 1945. In seguito alla seconda guerra mondiale, sono rimasti pochi esemplari.

Da questi, sono derivate due razze: l’Akita Inu giapponese, di cui parliamo qui, e quello americano, esportato negli Stati Uniti e allevato come cane da pastore. In Giappone si cercò di recuperare la razza originaria, incrociandola con gli Akita Matagi, senza però risultati.

Inizialmente venne utilizzato per la caccia al cinghiale o all’orso e il suo carattere lo rese anche un buon cane da guardia e da traino. Tuttavia, a partire dal XIX secolo fu usato anche per i combattimenti, pratica bandita poi nel 1908. Oggi è un valido animale da compagnia, anche se non ha perso la sua indole, motivo per il quale ha bisogno di una buona educazione.

 

Carattere

Il cane di Hachiko, film che lo ha reso noto al grande pubblico, ispirato a una storia vera e con protagonista Richard Gere, è in realtà un esemplare abbastanza solitario: non ama infatti quando c’è molta gente e, nonostante crei un legame forte con il proprio padrone, non gradisce stare con tutta la famiglia, se questa è numerosa.

Si tratta comunque di un animale molto affettuoso con i piccoli e anche paziente, ma mal sopporta i bambini che non appartengono al suo nucleo. Per questa ragione, è opportuno non lasciarlo solo con gli sconosciuti o con i figli dei vostri amici.

Considerando che ha un temperamento impetuoso, visto che ha un grande istinto di caccia, l’Akita necessita di un padrone esperto, che sia in grado di tenerlo sotto controllo e che gli tenga testa, considerando la sua testardaggine.

Indipendente e autonomo, in casa è calma ma all’aperto scatena il suo vero istinto, per cui sono queste le situazioni nelle quali è opportuno controllarlo. Il problema è che si tratta di un esemplare dal carattere forte, che difficilmente piega la sue fierezza: se non vuole, sarà molto arduo farlo entrare, per esempio, in una piscina per cani.

Tuttavia, essendo un esemplare molto atletico, può ottenere buoni risultati in vari sport, se il suo addestratore è in grado di fargli comprendere che, dietro a tutti gli esercizi da eseguire, c’è un senso. L’Akita, infatti, deve percepire che ciò che gli viene impartito non è fine a se stesso e quindi l’istruttore deve farsi rispettare quando gli comunica l’ordine.

Questo non vuol dire che dovrete utilizzare la forza o essere immotivatamente rigidi, perché questo animale non tollera atteggiamenti del genere: la parola chiave è pazienza, infinita pazienza. Se sarete capaci di agire in questo modo, renderete il vostro Akita Inu un compagno fedele e leale sin da cucciolo.

 

Aspetto

Questo esemplare appartiene agli Spitz, che sono in generale animali di taglia piccola. Per questo l’Akita fa eccezione, in quanto ha un aspetto imponente: si tratta di un cane grande, che può raggiungere addirittura i 70 cm di garrese. Inoltre ha molti muscoli ed è forte, per cui è ancora più difficile tenerlo a bada.

Le orecchie sono erette e triangolari, mentre la fronte è ampia e caratterizzata da solchi. Infine la coda, come quella dello Shiba Inu, è arrotolata sul dorso. Il pelo è duro al tatto, in modo che il cane possa essere ben protetto dal vento e dalle condizioni atmosferiche più rigide. Anche per questo ha un sottopelo molto soffice e particolarmente fitto.

Per quanto concerne i colori di questo esemplare, ce ne sono diversi: il tradizionale è il rosso fulvo, ma è presente la variante sesamo, ovvero rosso con punte nere. Altre tonalità accettate dallo standard sono il tigrato e il bianco e anche in questo caso, come per lo Shiba Inu, c’è lo urajiro, cioè parti bianche ai lati del muso, sotto la mascella, sul collo e così via.

 

Salute

L’obiettivo di molti allevatori, non solo quelli giapponesi ma anche altri in tutto il mondo, è quello di mantenere i caratteri della razza pura, anche per eliminare tutti i problemi genetici che possono causare non pochi problemi ai cani di questa razza.

Nonostante questa accortezza, tuttavia, alcuni esemplari sono comunque soggetti ad alcune patologie, come l’adenite sebacea, l’atrofia della retina, l’epilessia, problemi alla tiroide e la displasia dell’anca, che è particolarmente diffusa nei cani di taglia grande. 

Considerando che il prezzo medio di un Akita è di 2500 euro, è importante che si accompagni la sua vita a un’alimentazione corretta, in modo da farlo vivere più a lungo e, soprattutto, da prevenire eventuali problemi correlati a carenze nutrizionali.

Premesso che è necessario selezionare il cucciolo in un allevamento accreditato, visto che non si può scegliere un animale simile come se si dovesse optare per uno tra i migliori kayak da mare, il passo successivo è quello di nutrirlo nella maniera più adeguata alla sua razza. 

Visto il carattere dell’Akita, dovrete anche avere la pazienza di trovare un cibo appetitoso, oltre che sano, perché ha un palato raffinato, che non è facile da accontentare. A ogni modo, quello da preferire deve contenere il 70% di carne e il restante 20 o 30% deve essere composto da verdure.

Eliminate i cereali e i carboidrati, come anche zucchero o dolcificanti, ma soprattutto bandite la soia, che può causare in questa razza delle reazioni allergiche. Se è vero che potete dare al vostro amico dei biscotti per cani, d’altro canto è preferibile non eccedere con le razioni.

Assicuratevi, infine, che l’Akita abbia la sua ciotola d’acqua fresca dalla quale bere.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Vivace e tutt’altro che sedentario, il Border Collie è un animale dalla faccia simpatica e dalle caratteristiche inconfondibili

 

 

Quando considerate se acquistare o meno un cucciolo di Border Collie, dovete innanzitutto sapere che si tratta di un cane da pastore, per cui non è per niente interessato a stare davanti al camino di casa in bella mostra.

Volete sapere di più su questo meraviglioso animale? Leggete il nostro articolo per capirne di più e valutare anche se abbaia troppo e dovrete acquistare i migliori tappi per le orecchie per non esserne disturbati!

 

Come nasce?

Il Border Collie è un animale che è nato dal luogo di confine tra la Scozia e l’Inghilterra, motivo per il quale prende il nome proprio di border (in inglese, infatti, questa parola vuol dire confine). Si tratta di un cane da pastore perché, proprio in quei territori, gli allevatori educano animali del genere, rendendoli affidabili e anche resistenti al clima freddo.

I primi esemplari vennero descritti alla fine del 1500 ma i veri allevamenti nacquero alla fine del XIX secolo. Nel 1893, per essere precisi, nasce il progenitore dell’attuale Border Collie, ovvero l’Old Hemp, dalle caratteristiche interessanti per chi era alla ricerca di un cane da pastore, vista la sua grande propensione a tenere in riga le greggi.

Il nome dell’attuale esemplare arriva solo nel 1915, quando la ISDS, l’International Sheep Dog Society, viene presieduta da James Reid, fautore di questa nomenclatura. Nel 1976, infine, il Border Collie venne ufficialmente riconosciuto come razza canina, con tanto di standard.

 

 

Le caratteristiche 

Potremmo definirlo un cane disciplinato e che è in grado di trasmettere questa disciplina: il Border Collie, sin da cucciolo, è dotato di una grande intelligenza, grazie alla quale può controllare il gregge, spingendolo nella direzione che desidera e isolando anche i singoli capi.

Un animale indipendente, che però lavora a stretto contatto con il pastore, al quale ubbidisce, visto che è facile da addestrare, oltre che ricco di affetto nei confronti del suo padrone. La sua indole, come dicevamo all’inizio, però, non è tale da poter essere regolata da un soggetto non esperto, che potrebbe solo arrecare danni al cane.

Infatti, il Border Collie può correre senza fermarsi, a meno che il padrone non glielo dica, per cui è necessario che costui sia conoscitore della sua educazione, così da potergli imporre di riposarsi e anche da insegnargli quando non deve intervenire nell’inseguire le pecore.

Se questo non accade, infatti, il Border Collie potrebbe confondere le automobili, i bambini o tutto ciò che è in libero movimento come parte di un gregge, quindi cercare di radunarlo, rischiando anche di farsi male.

Come dicevamo, è un animale in grado di imparare molto bene, vista la sua intelligenza, per cui è bene non dargli input errati: sarà quindi necessario un educatore esperto, che possa evitare questi atteggiamenti.

 

Aspetto e manto

Data la sua indole, il Border Collie è un cane da lavoro, cosa che si riflette anche nel suo aspetto: ha una corporatura decisamente muscolosa e atletica, che gli consente di essere veloce e di resistere a lungo sotto continui sforzi. 

Si muove quasi strisciando, visto che non alza quasi le zampe da terra; il corpo è lungo, infatti il garrese massimo che può raggiungere è di 55 cm nel maschio e i 45 cm nella femmina, mentre può pesare tra i 13 e i 22 kg.

Ma quanto vive questo esemplare? Solitamente tra i 10 e i 17 anni: a questo punto potreste chiedervi a quanto corrispondono 10 anni di un cane. Vi sorprenderà sapere che parliamo di circa 70 anni umani, quindi questo animale ha una vita medio/lunga.

Per quanto riguarda il mantello, può essere moderatamente lungo o possono esserci Border Collie a pelo corto, anche se in entrambi i casi questo è liscio e corto sul muso, le orecchie e gli arti. Inoltre quello di copertura è morbido e fitto e il sottopelo ha una buona densità: non dovrete acquistare delle scarpe per cani, perché resiste al freddo!

I colori del Border Collie sono vari: bianco e nero, ma anche blu, Border Collie blue merle, lilac, red, red merle e tricolore. Tutte le varianti possono avere anche delle macchie bianche, anche se questa tonalità non deve mai prevalere, oppure focature, come nel Border Collie tricolore.

Il cranio è ampio, le mascelle sono forti come i suoi denti e il muso corto si restringe verso il tartufo. questo può essere marrone, nero o ardesia, a seconda del colore del mantello (per esempio, sarà tendenzialmente marrone nel Border Collie red merle).

Gli occhi sono ovali e sono castani a eccezione degli esemplari blu merle in cui uno o tutti e due possono essere blu. Le orecchie sono erette o anche semi erette, mentre la coda è bassa e non viene mai portata sul dorso.

 

Gli allevamenti

Il nostro consiglio è sempre quello di rivolgersi a un allevamento esperto, per evitare che, magari, vi venga spacciato un Pastore Scozzese come tale: il suo soprannome di collie nano, infatti può trarre in inganno.

Sebbene questo esemplare, come abbiamo detto, sia stato inizialmente allevato solo ed esclusivamente come cane da pastore, ultimamente si è diffusa l’usanza di prepararlo a essere un valido cane da compagnia: se vi state domandando il prezzo di tale esemplare, questo si aggira attorno ai 1200 euro.

Ribadiamo però quanto detto in precedenza: l’indole di questo animale è quella di radunare il gregge, per cui è possibile che un bravo allevatore riesca a contenere questo aspetto, ma resterà sempre preponderante o dormiente al suo interno.

Vi raccomandiamo quindi di valutare bene questa scelta, anche e soprattutto se non potete sempre stargli accanto. Per quanto concerne la sua salute, non tende ad ammalarsi facilmente, anche se, per una questione genetica, soffre di displasia dell’anca e potrebbe sviluppare problemi come l’epilessia. 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Agile e forte, il Cane Corso è un animale affascinante, parente del Mastino Napoletano: approfondiamo la storia e le caratteristiche di questo esemplare

 

A vedersi non si direbbe, eppure il Cane Corso discende dal canis pugnacis, un esemplare che è anche il progenitore del Mastino Napoletano. Molto forte sin dai tempi antichi, era usato dai Romani come cane da guerra o anche per sorvegliare le greggi.

Per questa ragione, ancora oggi, mantiene questa indole, dimostrandosi un valido animale per lavori del genere. Ma da dove deriva il suo nome? Ci sono interpretazioni controverse in merito: “corso” potrebbe tanto essere una parola celtica, nella quale significa “possente”, oppure latina, quindi imparentata con “cohors”, che vuol dire “guardiano”.

Allevato solitamente nell’Italia meridionale, ha avuto il riconoscimento da parte della FCI come razza solo nel 1996: questo esemplare ha trovato da allora impiego un po’ dappertutto, anche come cane poliziotto, ma soprattutto come cane pastore o da caccia, visto che ama lavorare in branco. 

Aspetto e carattere

Se avete a disposizione una o più serre da giardino ma anche un cucciolo di Cane Corso, non dovrete temere che possa rovinare le vostre piante, visto che si tratta di un esemplare molto calmo e tranquillo.

Noto anche come “alano italiano”, perché nasce proprio nel nostro paese, è apprezzato anche all’estero, soprattutto da chi ha bisogno di un animale sportivo e vivace. Grande e forte, raggiunge i 68 cm di garrese nel maschio e i 64 cm nella femmina, inoltre il peso massimo può essere anche di 50 kg.

Le caratteristiche fisiche sono solitamente le rughe sulla fronte e l’arco sopraccigliare molto accentuato, mentre la testa è ampia ed è sormontata da orecchie triangolari. Come accadeva spesso per l’alano anche al Cane Corso italiano venivano tagliate insieme alla coda, pratica che, fortunatamente, ora non è legale.

Il pelo è solitamente molto folto ma non ha un sottopelo imponente; i colori ammessi sono vari, quindi potrete tanto trovare un Cane Corso nero, fulvo, rosso, grigio, ma anche tigrato, con diverse tonalità.

Quelli non accettati, invece, possono essere, per esempio, il Cane Corso grigio o nero focato con tigrature, il marrone e il fulvo senza maschera. Per quanto concerne il suo carattere, questo esemplare, come avviene per tutte le razze di cani, se ha ricevuto una buona educazione, ha molti pregi, in quanto si tratta di un animale intelligente che impara in fretta.

Si tratta di esemplari che amano giocare e che sono leali e molto socievoli con i bambini. Allo stesso tempo, però, il carattere del Cane Corso è tale da renderlo un perfetto guardiano, quindi non tollera estranei, siano essi umani o animali. Fedele con la sua famiglia, ignora gli altri fino a quando non costituiscono un pericolo per le persone che ama. 

Un occhio all’educazione

Se volete poter scegliere il vostro tra i cuccioli di cane presenti in un allevamento, dovete assicurarvi che quello a cui fate riferimento sia accreditato, perché l’animale deve essere educato nel modo giusto: se ciò non avvenisse, sarebbe alquanto difficile da controllare e quindi anche da tenere a bada.

Se, invece, volete provvedere da soli alla sua educazione, dovrete fare riferimento a personale esperto, che vi aiuti a capire come diventare un buon capobranco e quindi farvi rispettare e ascoltare dall’animale che avete preso in custodia.

Un altro aspetto da valutare è poi la socializzazione dei Cani Corso, visto che devono essere abituati sin da subito al contatto con gli altri. In ogni caso, è necessario ricordare che questo esemplare non può restare fermo a lungo, in quanto è un animale da lavoro, quindi dovrà essere coinvolto nelle attività del suo padrone.

 

La salute

Quando il vostro amico sarà diventato un po’ più grande, probabilmente avrete bisogno di una rampa per cani per aiutarlo a salire nell’auto, quando volete portarlo con voi: come accade infatti anche per altri animali, uno dei problemi che tende a sviluppare è la displasia dell’anca. 

Per prevenire, però, questa malattia, considerando che il prezzo di uno di questi animali è di circa 1000 euro, è opportuno non fargli salire spesso le scale, se hanno un peso importante , e non fargli fare troppi salti. 

Un altro problema di salute che un Cane Corso può incontrare è quello di soffrire di patologie cardiache, ma ci sono anche esemplari con fastidi agli occhi: è importante per questo farlo seguire sempre da un veterinario e soprattutto stare attenti quando ha qualche difficoltà a respirare o quando è visibile che non si senta bene.

D’altra parte, ciò che è necessario curare in primis è la sua alimentazione, che deve essere ricca di proteine, in quanto la loro carenza non farebbe altro che causare una crescita troppo veloce e senza una buona protezione per le articolazioni.

Per questa ragione dovrete assicurarvi che ci sia un buon apporto di carne ed evitare invece i cereali; proprio per la displasia dell’anca, invece, è bene non nutrirlo in maniera eccessiva, quindi stabilite la quantità giornaliera di cibo, inserendo anche qualche snack.

Fare riferimento a un allevatore o ai consigli del veterinario su quali crocchette scegliere, sia il vostro un Cane Corso tigrato, nero o fulvo: solo in questo modo lo crescerete in salute e preverrete tutte le possibili patologie di questa razza.

 

Le nostre raccomandazioni

Come abbiamo già accennato, è bene rivolgersi a un allevamento riconosciuto, per evitare non solo che il cane abbia difetti genetici, ma anche che possa, con il tempo, soffrire a causa delle malattie che andrà a ereditare.

Ricordate inoltre di avere cura del pelo del vostro cane, lavandolo con shampoo apposito per animali, e di non fargli soffrire la solitudine, visto che avrà nei vostri confronti un affetto smisurato. Se non siete disposti a seguire questi step, meglio che rinunciate a un animale che ha bisogno di un bel po’ di considerazione. 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Nate nello stesso periodo, queste due razze si sono diversificate nel tempo: leggete il nostro articolo per capire come distinguerle

 

Occhi grandi e musetto simpatico: se siete amanti dei cartoni animati conoscete senza dubbio il Cavalier King Charles Spaniel, un animale che è protagonista della favola Disney “Lilli e il Vagabondo” come razza di uno dei due personaggi.

Vi capita però di confonderlo o di non saperlo distinguere dal gemello King Charles Spaniel e volete saperne di più? Vi aiutiamo a capire bene le loro caratteristiche: mettetevi seduti, magari gustando un buon whisky giapponese, e leggete il nostro articolo!

 

Un po’ di storia

La prima rappresentazione di un Cavalier King adulto l’abbiamo nei quadri di Tiziano, quindi verso la prima metà del 1500, ma la vera e propria creazione della razza avvenne nel 1600, a opera di Carlo I d’Inghilterra.

Questo animale era infatti il cane di corte, caratterizzato da un’indole docile e fedele, talmente tanto amato dalla nobiltà inglese da avere un permesso speciale per entrare in Parlamento, elemento ancora oggi in vigore in Inghilterra.

Come potrete notare dal nome che avrebbe poi assunto, il Cavalier King Charles si sarebbe chiamato così proprio in onore del re, al quale aveva mostrato particolare fedeltà. Fino alla fine del 1900 ci fu grande confusione riguardo i vari tipi di razze, dotate di colori simili e di differenze, in molti casi, irrilevanti.

Oggi sono scomparse varianti come il Prince Charles, il King James, il Ruby e il Blenheim Spaniel, in favore dell’English Toy Spaniel. Fu sempre agli inizi del ‘900 che questa razza venne incrociata con i Carlini, perché si aveva il desiderio di renderne il muso più piatto, in seguito al sempre più diffuso fascino dell’Oriente.

Nasce così quello che oggi conosciamo come King Charles Spaniel (attenzione, non il Cavalier), che però spesso, nel mondo moderno, non ha una grande fortuna a causa del gusto estetico che si è evoluto o, per meglio dire, è cambiato, come spesso accade, nel corso dei secoli.

Quello che invece conosciamo proprio come Cavalier King Charles Spaniel, nasce da una gara, ovvero venne messa in palio una bella cifra per chi fosse riuscito a produrre, diciamo così, un esemplare di King Charles simile proprio a quello raffigurato nei dipinti. 

Questa competizione comportò proprio la nascita del Cavalier King cucciolo, riconosciuto poi in maniera ufficiale negli anni tra il 1928 e il 1945.

 

Carattere e temperamento

Siete affascinati da questo esemplare ma volete saperne di più, quindi qualche caratteristica che vi faccia capire, per esempio, se è freddoloso e se dovete essere pronti a comprare delle scarpe per cani che lo tengano caldo d’inverno? Vediamo insieme di capire il temperamento del Cavalier King Charles Spaniel.

Si tratta senza dubbio di un animale docile e buono, molto allegro ed espressivo,ma anche ingenuo. La sua tendenza è quella di voler comandare, visto che è un cane molto testardo, che preferisce guidare che essere guidato. Non è una razza che tende ad abbaiare in maniera eccessiva e inoltre è molto socievole e giocherellona un po’ con tutti.

Non fanno differenza tra gli animali, per cui gradiscono la compagnia degli altri gatti o anche dei conigli ma, soprattutto, sono fedelissimi e pieni d’amore, per cui si affezioneranno tanto a voi, fino a desiderare la vostra continua compagnia, come un figlio.

 

Il manto

Visto che entrambe queste razze derivano dalle stesse varietà europee, il manto è lo stesso e si suddivide in quattro differenti varietà. La prima è black and tan, quindi gli esemplari di questo tipo sono di colore nero corvino e hanno focature sugli occhi, nelle orecchie, sulle guance, gli arti, il petto e la parte bassa della coda.

I cuccioli di Cavalier King e di King possono inoltre essere ruby, cioè avere solo un colore tendente al rosso molto intenso; il più diffuso è il blenheim, cioè un manto color bianco perla con macchie diffuse di tonalità castana. Quella più presente è a losanga ed è collocata tra le orecchie, tratto distintivo proprio della razza.

Dopo, in ordine di frequenza, c’è il tricolore, quindi bianco e nero ben suddivisi, anche con focature sugli occhi, nelle orecchie, sulle guance e nella parte bassa della coda. Alcuni esemplari hanno anche una macchia sulla testa, che divide la colorazione.

C’è una leggenda su questo elemento e cioè si è soliti associarlo alla Duchessa Sarah, molto preoccupata per la sorte del marito che combatteva proprio a Blenheim: sarebbe stata creata da lei perché continuava a passare il dito proprio sulla testa del Cavalier King.

Differenze fisiche tra le due razze

Se cercate differenze tra i due esemplari, non troverete Cavalier King a pelo corto o King più tozzi, perché diciamo che le divergenze fisiche sono, più che altro, che il secondo ha un naso corto e una testa più a cupola.

Pesa tra gli 8 e i 14 kg e ha un corpo piccolo e la coda ancorata, motivo per cui, secondo gli standard, il suo nome esatto è English Toy Spaniel. Il Cavalier King, invece, ha il muso più lungo del King, che non è mai a punta ma va a restringersi nelle estremità: il suo peso, anche in questo caso, non supera gli 8,2 kg e non è inferiore ai 6 kg.

Ciò che li accomuna invece sono le orecchie pendenti e lunghe, come gli occhi grandi e scuri, ma non sporgenti. Non ci sono, però, esemplari di Cavalier King nano, per cui dovrete accontentarvi di quello a grandezza naturale, che però è davvero piccolo.

 

Dove acquistare

Come consigliamo sempre, quando si tratta di razze pregiate, meglio rivolgersi a un allevamento di Cavalier King certificato, che fornisca il pedigree, rassicurando sulla salute dell’animale.

Dovete però avere a disposizione un budget abbastanza consistente, visto che si tratta di esemplari di un certo livello e che hanno, soprattutto, un costo non da poco: il prezzo di un Cavalier King si aggira infatti tra i 1500 e i 2500 euro, mica bruscolini!

Ascoltate inoltre il consiglio di chi ha già in casa un animale simile, che deve essere trattato con riguardo e con tutte le accortezze del caso: per intenderci, non deve essere lasciato troppo tempo da solo! 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Una razza relativamente recente, che si distingue per la sua intelligenza e la sua vitalità: impariamo di più sul Jack Russell Terrier

 

Forse lo ricordate come il cane di The Mask, il film che ha come protagonista Jim Carrey e una maschera, appunto, in grado di trasformarlo: il Jack Russell Terrier è un animale piccolo ma anche vitale, che apprezzerà se desidererete acquistare una piscina per cani tutta per lui. 

Diamo un’occhiata alle sue caratteristiche, partendo dalla storia di questo esemplare, solo di recente riconosciuto dall’FCI.

 

La storia del Jack Russell

A differenza di altri cani, che prendono il loro nome da una regione o da un aggettivo che li caratterizza, il Jack Russell si chiama così dal suo primo allevatore, che visse tra il 1795 e il 1883 nel Devon. Fu nel 1819 che prese in casa una femmina di Fox Terrier, che sarebbe diventata la progenitrice di tutti i Parson Russell Terrier e del cane Jack Russell

Se dobbiamo parlare però di questo esemplare, per come oggi lo conosciamo, dobbiamo fare riferimento all’Australia, dove questi cani sono stati allevati come animali per la caccia alla volpe. 

Ma come arrivò in questo paese? Tramite alcuni immigrati inglesi che, nel 1850, portarono due esemplari di Jack Russell perché non intendevano usare i dingo per questa attività. Tuttavia le volpi non fecero che aumentare di numero, in assenza dei loro antagonisti, così che, alla fine, ci fu una grande richiesta di cani da caccia di piccole dimensioni.

Questo perché era necessario entrare nelle tane dei conigli, nelle quali le volpi appunto dimoravano: date le sue zampe corte, il Jack Russell prevalse sul Parson. Questo animale, però, non fu mai riconosciuto ufficialmente in Australia fino al 1972.

Oggi vengono usati ancora per la caccia, ma sono diventati popolari grazie anche alla TV e al cinema, non solo con il film The Mask ma anche con la serie Frasier, che vede come protagonista il cane Moose, un Jack Russell, appunto. Per questa ragione molti li hanno scelti come animali da compagnia.

 

Aspetto

Piccolino e compatto, questo esemplare, sin da cucciolo, ha le zampe corte, tanto che, quando esplora il territorio, fiuta sempre stando molto vicino al terreno. L’altezza del garrese, infatti, non può oltrepassare i 30 cm e il peso arriva al massimo a 6 kg.

Più lunghi che alti, hanno un torace di circa 43 cm o poco meno, caratteristica che li rende davvero ideali per la caccia, visto che in questo modo riescono a entrare nelle tane delle volpi. Le orecchie sono a forma di V e sono piegate in giù, mentre la coda volge verso il basso, a eccezione di quando corre.

Il mantello è prevalentemente bianco ma è caratterizzato da macchie di vari colori, come il marrone, chiaro o scuro e il nero. Queste possono essere distribuite un po’ dappertutto oppure focalizzarsi su qualche punto: in alcuni casi attorno a un occhio.

Il pelo, invece, può essere liscio, ruvido ( in questo caso avremo un Jack Russell a pelo lungo) oppure spezzato.

Carattere

Non lasciatevi ingannare dall’aspetto tanto carino del Jack Russell: questo cane è un vero e proprio cacciatore! Scordatevi che resti fermo sul divano, a oziare tutto il giorno: questo cane è attivo, giocherellone e sempre pieno di voglia di muoversi. Anche se, per la sua taglia, sembra essere adatto ai bimbi, è meglio prestare attenzione quando è in compagnia dei più piccoli.

Ha una grande volontà, per cui è bene educarlo con fermezza, tanto da fare in modo che socializzi sin da subito con gli altri animali, altrimenti potrebbe pensare che anche i gatti o cani piccoli come lui siano esemplari ai quali dare la caccia. 

Insomma, per lui la fatica non è un problema: se siete attivi, vi seguirà senza stancarsi, anche se decidete di andare lontano, dopo aver acquistato i migliori kayak da mare per voi e i vostri accompagnatori.

 

Come nutrirlo

Per tenere in forma i nostri cani, è necessario che, sin da cuccioli, siano adeguatamente nutriti, in modo da crescere sani e senza carenze. Per questo motivo, il primo passo da fare è scegliere una dieta ricca di proteine, quindi di carne, che copra almeno il 70% della composizione del cibo, crocchette o BARF che sia. 

Bisogna però considerare anche che gli esemplari di Jack Russell possono soffrire di patologie della pelle, che sono solitamente di origine allergica: potete per questo scegliere di optare per un tipo di alimentazione che escluda questa possibilità oppure non privarlo di nulla e andare poi per esclusione, in modo da individuare il fattore scatenante.

Un altro elemento da considerare è il movimento: a parte il fatto che questi animali sono vivaci e hanno bisogno di una vita attiva, è importante mantenerli in allenamento, visto che tendono a prendere peso, che non è mai una buona cosa se si vuole mantenere il proprio cane in salute.

Considerate che di certo non realizzerete un Jack Russell nano se non fate attenzione a questi aspetti, perché non porterete a non farlo sviluppare bene, ma inficierete la durata della sua vita: se trattato e alimentato bene, potrà infatti raggiungere anche i 15 anni.

Dove acquistarlo

Se volete prendere un animale in salute, che abbia tutte le vaccinazioni, il microchip e anche dei genitori sani, dovete per forza far riferimento a un allevamento di Jack Russell tra quelli accreditati, l’unico modo per non commettere errori.

Come capire, però, se si tratta di un luogo serio, quello dal quale andiamo a prendere il nostro amico? Deve senza dubbio far parte di un’associazione cinofila legata alla razza che si alleva e deve rispettare tutte le linee guida ufficiali, per tutelare il benessere degli esemplari

L’allevatore infatti deve seguire il cucciolo anche dopo l’acquisto, darvi consigli sul tipo di cibo da dargli ed essere presente quando avete dubbi e domande. Non solo, perché dovrà fare le giuste domande anche a voi, per sapere dove il cucciolo verrà portato, accertandosi che l’ambiente sia quello giusto per il Jack Russell. 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Se amate i cani di piccola taglia, probabilmente conoscete già il Maltese: andiamo alla scoperta delle sue caratteristiche fisiche e caratteriali

 

I cani maltesi sono animali da compagnia tra i più apprezzati per il loro bel colore bianco e il carattere peperino: volete sapere di più sulla loro storia e conoscere magari il modo per acquistarne uno in salute? Mettetevi seduti, magari mentre sorseggiate un buon whisky giapponese, e proseguite nella lettura.

 

Le origini

Il cane maltese è un braccoide, caratterizzato da una taglia piccola e originario delle zone del Mediterraneo centrale: il suo nome non ha nulla a che fare con l’isola di Malta, bensì probabilmente deriva dalla città siciliana Melita, presente nell’antichità.

Le prime testimonianze della sua esistenza sono negli scritti di Aristotele: in un trattato in cui classificava tutte le razze di cani, inserisce infatti quella che denomina “Canes melitenses”. Amato dalle donne dell’antica Roma, venne usato come cacciatore di piccoli roditori nei porti e sulle navi.

Successivamente testimonianze della loro presenza ci sono nei dipinti del Rinascimento, dove vengono raffigurati come cani da salotto. La selezione della razza inizia dopo le due guerre e, nonostante si tratti di un esemplare oggi molto diffuso in Italia, paese dal quale nascono i campioni di questa razza, è giunto fino a noi grazie agli allevatori americani e inglesi.

Aspetto 

Il bichon maltese è il tipico cane da appartamento di piccola taglia, con il tronco un terzo più lungo dell’altezza del garrese. Ha un pelo lungo e chiaro, infatti non ci sono esemplari di maltese a pelo corto. Questo elemento è molto lucido, tanto da poter essere paragonato alla seta.

Ha un andamento molto elegante e fiero, un corpo allungato, orecchie pendenti e testa a forma triangolare. Il cranio è abbastanza piatto, gli occhi sono rotondi e scuri. I maschi possono raggiungere tra i 21 e i 25 cm in lunghezza e un massimo di 4 kg di peso. 

Per quanto concerne il mantello, oltre a essere fitto, è di colore bianco candido oppure avorio. Non ha ondulazioni, ma scende liscio lungo il corpo, quindi si presta perfettamente, visto che è anche molto fitto, a essere acconciato con fiocchi o nastri, come spesso accade.

Naturalmente è necessario prendersi cura del pelo, cosa che risulta essere abbastanza impegnativa: considerate che, se volete esporre il vostro maltese in una gara, non potrete tagliarne il pelo, ma questa pratica è comunque utilizzata da chi non vuole perdere troppo tempo nel curarlo.

In ogni caso, dovrete spazzolarlo con frequenza, visto che non è presente il sottopelo, quindi si creano con maggiore frequenza dei nodi che poi dovranno essere tagliati, se non si previene questo fattore. D’altra parte, l’assenza della parte sottostante al pelo rende questo esemplare ideale per chi soffre di allergie.

Carattere

Il carattere di questo animale, sin da quando è un cucciolo di maltese, è molto docile, sensibile e giocherellone, ma anche molto pigro, per cui deve essere continuamente stimolato, per evitare che resti fermo tutto il giorno.

Fedele e affettuoso con il padrone e con la famiglia di riferimento, più in generale, cerca di continuo il contatto fisico con le persone alle quali vuole bene, ma è anche sensibile, per cui attenti a non ferirlo, in quanto si offende con molta facilità.

Ideale a contatto con i bambini, meglio se più grandi, visto che soffre delle continue attenzioni dei più piccoli, è un vero e proprio cane da compagnia che, nonostante le dimensioni ridotte, è molto coraggioso e può addirittura essere usato come cane da guardia, visto che abbaia in maniera molto aggressiva contro gli intrusi. 

In casa, invece, non abbaia più di tanto, per cui non vi darà alcun disturbo sotto questo punto di vista. Può essere educato con molta facilità, visto che è intelligente, ma ha bisogno di continue vaccinazioni e di attenzioni, per cui non trascurate di farlo visitare dal veterinario periodicamente e subito quando è necessario.

 

Allevamento

Come sempre, il nostro consiglio è quello di rivolgervi a un allevamento certificato, per evitare problemi di qualsiasi tipo: solo, infatti, in questo modo potrete avere un cucciolo da tenere in casa a partire dal 60° giorno dalla nascita, con tutti i documenti del caso.

Non dovrà infatti essere sprovvisto del libretto sanitario, in cui siano riportati tutti i vaccini che ne accertino quindi un trattamento adeguato, da quelli antivirali agli antiparassitari. Dovrà inoltre essere dotato di microchip, come per legge, ed essere accompagnato da un vero e proprio contratto, nel quale sia specificata la valida salute non solo del maltese ma anche dei suoi genitori.

Ricordate, inoltre, che il prezzo di un animale del genere varia tra i 600 e i 1500 euro: chi vende un maltese toy a un costo inferiore, in privato e senza garanzie, vi sta mettendo in serio pericolo, sia perché va contro la normativa vigente, sia perché potrebbe darvi un animale non in buona salute, che vedreste soffrire inutilmente.

 

Perché viene definito spesso maltese nano?

Non parliamo certamente di un animale di grossa stazza, per il quale non sarà necessario prendere una rampa per cani per aiutarlo a salire sull’auto: detto questo, però, non è neppure corretto dargli nomi quali maltese mini toy, toy e così via, anche se la sua classificazione rientra proprio nel Gruppo 9, detto “Cani da compagnia e toy”.

Questa denominazione potrebbe però creare dei problemi, in quanto c’è chi potrebbe confonderlo con un “giocattolo”: anche se la categoria è quella, chi, per vendere un esemplare, gli dà questa denominazione, non fa altro che creare una falsa informazione.

Ricordate che si tratta di un esemplare di piccola taglia, ma che è un essere vivente e non un gioco, che comporta responsabilità e cura.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Un cane molto amato per il suo aspetto elegante e il pelo morbido: leggete il nostro articolo per capire lo Shiba Inu fa per voi

 

La bellezza dello Shiba ha conquistato un po’ tutti gli amanti dei paesi del Sol Levante, dal quale questo e altri esemplari provengono. Tuttavia è necessario avere delle buone conoscenze per riuscire a tenere un cane simile e a educarlo in maniera corretta. Vediamo insieme qualcosa di più di questo animale dall’aspetto tenero e docile.

 

La sua storia

Lo Shiba Inu è un cane che proviene direttamente dalle regioni montane del Giappone centrale, dove questi animali venivano inizialmente utilizzati per fare da guardia o come esemplari da caccia di uccelli o selvaggina di dimensioni ridotte.

Il cane Shiba non aveva compagnia, per cui non c’erano altre razze con le quali potesse incrociarsi: mantenne così la purezza fino alla fine del XIX secolo, quando arrivarono gli Inglesi a portare i Pointer e i Setter, con i quali si accoppiarono.

Questa pratica divenne sempre più diffusa, fino a quando i cuccioli di Shiba Inu puri divennero una rarità. Fu per questo motivo che, nel 1928, nacquero i primi allevamenti selezionati e nel 1934 si stabilirono anche gli standard di questa razza. 

Insieme all’Akita Inu, questo esemplare è tra le più amate del Giappone, ma si è diffuso anche nel resto del mondo per le sue caratteristiche, di cui ora vi parliamo.

Aspetto e carattere

Partiamo innanzitutto dal significato del nome, per capire di più di questo animale: in giapponese la parola inu vuol dire cane e shiba invece piccolo, per cui lo Shiba è proprio un “cane piccolo”. Infatti, nella classificazione della FCI, si tratta della più piccola delle razze giapponesi, che può pesare un massimo di 13 kg.

Le sue orecchie sono triangolari e diritte, mentre la coda è spessa e arrotolata. il pelo è corto e può avere diversi colori: può esserci dunque uno Shiba Inu nero, rosso, ma anche sesamo, cioè rosso con punte nere. 

Ma la sua caratteristica principale è certamente il “urajiro”, cioè il pelo bianco su gola, petto, muso, ventre, parte bassa della gola e interno zampe. Se vogliamo guardare uno shiba puro, basta osservare quello rosso, che è molto simile a una volpe.

Per quanto concerne il suo carattere, è un animale molto deciso e forte, con uno spiccato senso del territorio, un grande istinto di caccia e una diffidenza smisurata nei confronti degli altri esemplari e delle persone che non conosce, motivo per il quale è bene farlo socializzare sin da piccolo.

Valido anche come cane da guardia, non abbaia se non ha un buon motivo, per cui non dovrete acquistare i migliori tappi per le orecchie in commercio per non essere disturbati dai suoi latrati. 

Come educarlo

Trattandosi di un cane indipendente, sarà necessario essere molto determinati e autorevoli se si intende educarlo, visto che lo Shiba Inu ha lo spirito e l’indole del capobranco. Bisogna quindi armarsi di tanta pazienza, affetto e fermezza, altrimenti, se il cane capirà che siete deboli, tenderà a sopraffarvi.

Se volete che sia socievole con gli altri animali o con le persone della casa, dovrete abituarlo sin da piccolo, altrimenti da adulto tenderà a essere molto diffidente. Inoltre il suo istinto da cacciatore dovrà essere controllato, impartendogli ordini e richiami ai quali obbedisca.

 

Salute e alimentazione

Si tratta di un esemplare che, in generale, è molto sano e non soffre di particolari malattie, a eccezione della displasia dell’anca e del glaucoma. Questo vuol dire che probabilmente, quando sarà più grande, dovrete acquistare una rampa per cani per aiutarlo a salire in auto.

Naturalmente è necessario prendersene cura ed evitare problemi come il colpo di calore d’estate, un elemento che è meglio non sottovalutare. Se seguirete tutto alla lettera, questo animale potrà raggiungere anche i 15 anni di vita.

Come nutrirlo? Si tratta naturalmente di un esemplare carnivoro, che quindi ha bisogno prima di tutto di proteine nella sua alimentazione, mentre le crocchette o l’umido non devono contenere i cereali. Un altro aspetto da considerare è la quantità di acqua che il cane deve bere e che non deve mai mancare anche nel cibo, nel caso in cui optiate per la BARF.

A differenza degli altri cani, allo Shiba Inu è necessario somministrare più razioni di cibo al giorno, dalle tre alle quattro anche a seconda dell’età dell’esemplare. Molto importante anche stabilire un orario in cui dargli il cibo, in modo che abbia cicli regolari e che non richieda poi pasti oltre ciò che avete deciso.

 

Dove acquistare uno Shiba Inu

Se vi state domandando quale sia il prezzo di uno Shiba Inu, ci attestiamo tra i 1500 e i 3000 euro, una cifra abbastanza impegnativa, che quindi richiede un budget importante. Considerate inoltre che dovrete prendervi cura anche del pelo di questo animale, per cui, prima di procedere all’acquisto, valutate se si tratti di un cane che fa per voi.

Se trovate sul web delle offerte in merito o qualcuno che vi propone uno Shiba Inu nano, sappiate che non solo un animale del genere non esiste, ma che spendere di meno significa andare incontro a grossi problemi, perché l’animale non avrà tutto il pedigree che vi rassicuri sulla sua salute.

Rivolgetevi dunque solo ed esclusivamente ad allevamenti certificati, gli unici in grado di fornire cuccioli sani e con determinati requisiti caratteriali. Quando andate a vedere i genitori, dovranno trasmettervi un senso di equilibrio e grande vivacità, sintomi che sono in buona salute. 

Quando vi viene consegnato il cucciolo, inoltre, deve essere stato vaccinato e sverminato, oltre a essere provvisto di microchip. Tuttavia, è possibile anche adottare cani adulti, che magari sono stati abbandonati perché il precedente padrone ha sottovalutato il carattere di questo esemplare.

In questo caso è bene ricorrere all’aiuto di allevatori professionisti, per cercare di entrare in contatto con il nuovo arrivato: ricordate che adottare un animale abbandonato è sempre un gesto non solo nobile, ma che può arricchirci maggiormente.

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Il bassotto è un cane basso e lungo, con le zampe corte e la testa allungata. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa affascinante razza e come prendersene cura.

 

Il bassotto tedesco è il cane più curioso e particolare che la natura e l’uomo siano mai riusciti a creare. Molti lo considerano uno gnomo a quattro zampe o forse un segugio se visto allo specchio deformante di un Luna Park. Ma una cosa è certa: quando se ne incontra uno è impossibile trattenere il sorriso! Lui però non si offende e con quelle zampe ridotte ai minimi termini incede come se il mondo gli appartenesse.

Nel suo sguardo c’è la fierezza di un cane che sa quello che vuole e non considera la bassa statura un handicap ma, anzi, un grandissimo pregio funzionale. E in effetti non ha tutti i torti, perché se non fosse un “tappo” non potrebbe svolgere così bene il suo lavoro di cacciatore.

I cuccioli di bassotto sono veramente piccoli nel senso più letterale del termine e il problema principale è quello di inciampare su di loro. Per fortuna è un cane incredibilmente robusto e di ottima tempra, quindi un piccolo incidente di percorso – ovviamente involontario – non gli toglierà mai il buonumore né la voglia di tornare alla carica.

 

Origine del Bassotto

Dachshund è il nome originale di questo simpatico cane, infatti in tedesco “dach” significa tasso e “hund” cane, poiché in passato veniva usato proprio per la caccia al tasso. Per quanto riguarda le origini, si tratta di una razza già diffusa nel tardo Medioevo, periodo in cui venne incrociato con diversi cani segugio allo scopo di ottenere una variante con delle buone qualità per cacciare sotto terra.

Grazie alle sue peculiari caratteristiche, è l’unica specie appartenente al quarto macrogruppo delle razze canine riconosciute dalla FCI e si fa apprezzare, oltre che per le sue superbe abilità di cacciatore, anche per l’incredibile senso dell’olfatto e la capacità di seguire le piste.

Classificazione del cane bassotto

Sebbene esistano diverse tipologie di Bassotto che si differenziano a seconda del pelo e della taglia, la Federazione Cinofila Internazionale ne riconosce tre varietà specifiche in base alla stazza: Bassotto, Bassotto Nano e Bassotto Kaninchen per la caccia al coniglio. Vi sono, poi, tre varietà secondo il tipo di mantello: bassotto a pelo duro, a pelo corto e infine il bassotto a pelo lungo.

Quanto al colore, esistono esemplari che hanno un manto monocromatico che spazia dal rosso al giallo e altre varianti dal manto bicolore che include il nero o il marrone con macchie fulve, ma nello standard di razza sono ammessi anche soggetti arlecchino o di tipo tigrato.

 

Bassotto: carattere e apprendimento

I bassotti sono cani molto giocherelloni e socievoli, oltre a essere estremamente protettivi nei confronti dei membri della propria famiglia, con cui creano un forte legame. Sebbene abbiamo un’intelligenza che rientra nella media, sono cani molto attenti e curiosi che riescono a imparare velocemente ciò che gli viene insegnato.

Per stabilire una relazione gratificante con un cucciolo di Bassotto è, quindi, necessario iniziare il suo addestramenti prima che si instaurino cattivi comportamenti che, a causa della rinomata testardaggine della razza, potrebbero risultare difficili da gestire in seguito.

Inoltre, si tratta di un cane da tana molto tenace ed è disposto a vedersela muso a muso con avversari agguerriti che spesso sono assai più grossi. In pratica, non aspettatevi in lui un animale tranquillo da parcheggiare sui cuscini per cani, perché per quanto possiate addestrarlo correrà e salterà sempre avanti e indietro raggiungendo velocità impensabili per un salsicciotto simile, e quando non vorrà fare qualcosa, per esempio andare al guinzaglio, resisterà con ogni mezzo possibile.

In compenso, quando vuole una cosa fa l’impossibile per raggiungerla, anche con le moine e gli occhioni dolci che gli riescono particolarmente bene, tanto che è quasi impossibile resistergli!

 

Come curare e gestire un bassotto

La cura del pelo del Bassotto varia a seconda del tipo di mantello. La variante a pelo corto necessita di essere spazzolata almeno quattro volte al mese con un pettine di gomma, mentre per gli esemplari a pelo lungo e duro si dovrà procedere con due o tre cardate la settimana per prevenire la formazione di nodi e rimuovere lo sporco.

Anche se si adatta facilmente alla vita in appartamento, è una razza che ha bisogno di una moderata attività fisica per mantenersi in forma: sono sufficienti tre passeggiate moderate al giorno, mentre i giochi di intelligenza e gli esercizi per sviluppare le capacità fisiche lo aiuteranno a sentirsi stimolato e amato da parte dei proprietari. Ricordate, inoltre, che se resta solo a lungo o si annoia potrebbe distruggere i mobili o scavare buche in giardino, quindi non è un cane consigliato a quelle persone che passano la maggior parte del tempo fuori di casa.

Problemi di salute, benessere e prezzo

A causa della sua morfologia molto allungata, il bassotto è soggetto a lesioni alla colonna vertebrale e soprattutto ai dischi intervertebrali. Inoltre, dal momento che la lussazione della rotula e la paralisi delle zampe posteriori sono più frequente in questa razza che in altre, è fondamentale evitare che il proprio cane faccia movimenti bruschi e sia in sovrappeso.

Al pari della altre specie canine, si raccomanda di rispettare il calendario delle vaccinazioni e dei trattamenti antiparassitari, oltre a effettuare delle visite periodiche presso il veterinario, in modo da prevenire e riconoscere in tempo qualsiasi malattia. A ogni modo, l’aspettativa di vita della razza è piuttosto alta e va da 14 a 17 anni. Per quanto riguarda l’acquisto di un cucciolo, va inoltre aggiunto che il prezzo del bassotto tradizionale può discostarsi molto dal prezzo del bassotto nano, che può arrivare anche a 1.200 euro.

Ricordate, inoltre, che la mancanza di esercizio fisico porta inevitabilmente a un suo aumento di peso, cosa che potrebbe nuoce moltissimo alla salute del cane. Inoltre, può diventare nevrotico e mordace se accumula stress ed energie senza avere modo di sfogarla. Insomma,  si tratta di un cane dai mille volti che nel giro di pochi secondi può trasformarsi da Dottor Jekyll a Mister Hyde e viceversa. Tuttavia, in un mondo fatto di orgoglio, umorismo, coraggio e amore riesce a donarci quell’atmosfera fatata e surreale che credevamo di aver perduto.

 

Ultimo aggiornamento: 27.04.24

 

Il Leonberger è una razza canina gigante a dir poco peculiare. In questo articolo affronteremo una serie di argomenti nel dettaglio in modo da poter scoprire se questo peloso di taglia “maxi” fa per voi.

 

Storia della razza

Il Leonberger non ha una storia antichissima. La razza fu costituita nell’Ottocento per onorare la città di Leonberg (da cui appunto il nome) che aveva un’importanza storico-strategica per l’Impero Austro-Ungarico. Infatti, l’imperatrice Elisabetta d’Austria – la famosa Sissi – si innamorò immensamente di questo cane gigante, arrivandone a possedere addirittura sette.

Infetti, si pensa che questi grossi cagnoni fossero stati selezionati per diventare principalmente cani da compagnia. Inoltre, personaggi illustri come Garibaldi, Bismarck e Wagner ne hanno posseduto uno, a dimostrazione che il cane Leonberger è un gigante peloso davvero speciale. 

 

Un cane dalle mille attitudini

Il Leonberger è un ottimo cane da guardia, nuota come un delfino e riesce bene anche in molti sport solitamente indicati a cani meno imponenti. Il suo motto è: molti amici – molto onore! È un cane che va d’accordo sia con le persone sia con altri animali, ma data la stazza è chiaro che necessita dei suoi “grandi” spazi. Sicuramente, questa razza non può essere considerata da difesa: anche se sembra il cane più grande del mondo è troppo pacioccone per svolgere questo compito, soprattutto per via del carattere estremamente docile e per nulla mordace. 

A chi non lo conosce a fondo potrebbe sembrare solo un immenso peluche dalla faccia simpatica che mangia uno sproposito e in cambio offre solo un po’ di compagnia, la stessa che si potrebbe avere da razze più piccole e meno impegnative. Una prima impressione quanto mai azzeccata! Il Leonberger non è certo un killer: la sua è più che altro una funzione di deterrente e quando non si trova nel suo ambiente è affettuoso anche con gli estranei. Insomma, se sbucate da un bosco e vi viene incontro un branco di questi cagnoni potete state tranquilli, vi faranno le feste!

Quindi l’aggressività non è assolutamente una prerogativa di questo cane gigante e molti lo scelgono proprio per questo motivo: è un compagno estremamente affettuoso, che si può portare in giro senza problemi e si distingue per il suo innato amore nei confronti dei bambini.

Attenzione però: quando si tratta di difendere il territorio la musica cambia, perché – se messi alle strette – alcuni soggetti sono pronti a difendere con molta decisione ciò che gli appartiene.

A dispetto delle apparenze, i Leonberger adorano sguazzare, nuotare e riportare oggetti lanciati in acqua, anzi proprio in virtù di queste attitudini innate, alcuni esemplari vengono addestrati come cani da soccorso con ottimi risultati. Da qui sembra, dunque, evidente come il Leonberger non abbia nulla da invidiare al suo cugino Terranova in quanto a coraggio, obbedienza e potenza fisica, tanto è vero che viene spesso impiegato per il salvataggio a terra e in acqua

Un cane duttile e facilmente addestrabile come questo può fare veramente di tutto, certo non sarà la razza più veloce al mondo e non potrà competere con un Border Collie o un Malinois, ma se non vi interessano le medaglie e il vostro scopo è divertirvi con il vostro cane, nulla vi vieta di dedicarvi all’agility con lui.

 

Cura e alimentazione del Leonberger

Sebbene il Leonberger abbia un pelo molto lungo e folto, non richiede toelettature complicate: va semplicemente spazzolato una volta la settimana, insistendo soprattutto a livello delle coulotte e delle orecchie che tendono ad accumulare più nodi. Vista la stazza, è chiaro che chi decide di acquistarlo deve necessariamente possedere un giardino o comunque uno spazio esterno abbastanza ampio dove possa correre e giocare agevolmente.

Inoltre, ci si dovrà assumere l’impegno di fargli fare una regolare attività fisica, soprattutto nel periodo della crescita, per mantenere una massa muscolare robusta che possa sorreggerne il peso durante i primi mesi di vita, visto che crescono davvero a dismisura.

Come tutte le razze giganti hanno bisogno di un’alimentazione completa e proteica che gli fornisca almeno il 50% di proteine animali (carne, uova, formaggi e pesce), oltre a vitamine, carboidrati e fibre. Eventualmente si può integrare la dieta con dei condroprotettori – meglio se di origine naturale – per proteggere le articolazioni e rinforzare la muscolatura.

 

Morfologia della razza

Il Leonberger rientra tra i cani più grandi del mondo e può raggiungere da adulto un’altezza al garrese di 73-74 cm nelle femmine e 76-77 cm nel maschio, ma ci sono esemplari che possono arrivare anche agli 80 cm. Pertanto, tenete conto delle sue dimensioni mastodontiche quando dovrete acquistare accessori a lui dedicati, a cominciare da un cuscino per cani della misura adeguata e una cuccia abbastanza grande, anche se – vista la mole – sarebbe meglio un recinto o un kannel.

La testa, come tutte le razze molossoidi, deve essere grossa e imponente ma ben proporzionata rispetto al corpo. Originariamente considerato un animale da utilità, è un cane molto possente e muscoloso, ma con evidenti sprazzi di eleganza nel portamento. Si distingue per le sue proporzioni molto equilibrate e il controllo della sua indole, considerata molto vivace.

Le orecchie sono caratterizzate da un’attaccatura abbastanza alta e mai troppo distanziate nella parte posteriore, mentre il corpo – specialmente nei maschi – presenta un garrese marcato e un dorso solido, largo e dritto. La coda è riccamente pelosa: in stazione ricade dritta, incurvandosi solo quando il cane è in movimento. I colori del mantello spaziano dal giallo leone, fulvo rosso, sabbia, rosso bruno, color crema e ogni gradazione di queste tonalità, mentre la maschera è generalmente nera.

Quali sono i problemi di salute che può avere il Leonberger?

Come tutti i cani di taglia gigante, purtroppo, occorre prestare particolare attenzione sia alle scelte alimentari sia alla selezione dell’allevamento dove acquistare l’esemplare, perché se ci si affida alla prima persona che propone un Leonberger cucciolo a un prezzo vantaggioso, si corre il rischio di comprare un cane di cui non se ne conosce bene la genealogia. Nella fattispecie, è importante accertarsi che i cuccioli provengano da riproduttori esenti da displasia dell’anca e del gomito. Un’altra patologia di razza riconosciuta è la polineuropatia familiare, una malformazione degenerativa che può colpire la massa muscolare e determinare gravissime difficoltà di deambulazione.

Infine, bisogna considerare anche che si tratta di una cane abbastanza dispendioso in termini di mantenimento e alimentazione, visto che la sua grossa mole lo spinge a mangiare voracemente ingenti quantità di cibo al giorno, non riuscendo in certi casi nemmeno ad aspettare che il padrone finisca di riempire la ciotola.